Usa, allo studio nuovo dolcificante 300 volte più dolce dello zucchero .
La Stevia, così si chiama la pianta che dà origine al nuovo dolcificante, è proibita in Europa e Usa e viene utilizzata in bevande e cibi in Asia e America Latina
Buone notizie per tutti coloro che hanno sempre pensato che tanto zucchero faccia ingrassare e che i dolcificanti a base di aspartame rappresentino, per la loro salute, un rischio troppo alto.
Una ricerca statunitense ha provato scientificamente le proprietà della Stevia, pianta sudamericana capace di produrre un dolcificante 300 volte più potente dello zucchero.I risultati dello studio,sviluppato dall'Università della Georgia, sono stati pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry.
La Stevia, così si chiama la pianta che dà origine al nuovo dolcificante, viene già utilizzata in bevande e cibi in Asia e America Latina. Ma negli Stati Uniti e in Europa più volte sono stati sollevati dubbi sulla sua sicurezza e soprattutto sulla capacità di mantenere inalterate le caratteristiche con l'esposizione ai raggi solari.
Ora, gli studiosi americani hanno provato scientificamente che le proprietà della Stevia sono stabili: esponendo per una settimana ai raggi solari un bicchiere di cola e limone dolcificati con estratto della pianta, in laboratorio non sono state osservate degenerazioni delle sostanze. Il nuovo "alleato" della linea potrebbe dunque arrivare nei nostri supermercati.
Originaria delle montagne fra Paraguay e Brasile, la Stevia rebaudiana Bertoni è una pianta erbacea perenne, di piccole dimensioni e appartenente alla famiglia dei crisantemi. Conosciuta da molti secoli, oltre che per il suo potere dolcificante, anche per le proprietà medicinali, è usata da alcuni popoli indigeni dell'America Latina per le sue doti curative.
Il suo uso nei prodotti alimentari è vietato in Europa e Stati Uniti in quanto alcuni suoi componenti sono cancerogeni. La "Food and Drug Administration", l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ne ammette l'uso come integratore dietetico, ma non come ingrediente o additivo alimentare.
Secondo molti dei suoi sostenitori, alla base della proibizione della Stevia vi sarebbe un complotto delle compagnie che producono dolcificanti. Pur ammettendo che la Stevia contenga sostanze di per sé cancerogene, ritengono che essa non abbia controindicazioni, diversamente dal saccarosio raffinato, che aumenta la glicemia e favorisce il diabete, e dai dolcificanti ipocalorici contenenti aspartame e ritenuti tossici da diversi studi.
Le piantine di Stevia si potevano acquistare nei vivai fino al 2000, anno in cui fu bandita dall'Unione Europea. Ne è approvato ufficialmente l'uso in 10 paesi, inclusi Giappone, Paraguay e Brasile. Viene coltivata intensivamente in Thailandia, Israele e Cina. In Brasile è anche utilizzata come rimedio della medicina popolare per il diabete e in Giappone la Coca Cola la utilizza come dolcificante per la versione "Light" della sua bibita.
La Svizzera, contrariamente all'Unione europea, ha di recente deciso di autorizzare i dolcificanti a base di Stevia e l'ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha già consentito l'uso di questo edulcorante a un produttore di bevande. Prima di poter utilizzare quest'erba, i produttori devono inoltrare una richesta all'UFSP e provare il carattere indispensabile della Stevia nella loro ricetta.
MIRKO PEDDIS
01-10-2008 -
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