Le centrali energetiche, le miniere di carbone e persino le piantagioni di riso generano metano, ma ben un quinto di tutte le emissioni in qualche modo generate dall'uomo hanno origine nelle fattorie.
Certo, i Suv sono inquinanti, ma sapete cos'altro lo è? Le flatulenze delle mucche! Sì, il metano contenuto nelle flatulenze delle mucche contribuisce per il 5% all'inquinamento globale dato dai gas, dato che il metano è 22 volte più potente nel trattenere il calore nell'atmosfera rispetto all'anidride carbonica. Per ogni litro di latte prodotto, vengono emessi 35 litri di gas metano. E non per il trasporto o la trasformazione industriale, ma a causa della masticazione continua delle mucche. Alcuni scienziati inglesi hanno calcolato che ogni mucca, infatti, ruminando ed eruttando, durante una giornata produce 500 litri di metano. Contribuendo così, solo in Gran Bretagna, all'aumento dell'emissione dei gas serra del 3 per cento.
I ricercatori affermano che il problema è il cibo, che per essere triturato a dovere deve essere masticato dalle mucche in continuazione. La soluzione, quindi, potrebbe essere quella di cambiare le abitudini alimentari del bestiame, oppure somministrare loro sostanze che possano ovviare al problema. Per questo sono allo studio composti a base di aglio o di microrganismi, in grado di contrastare l"effetto metano". Certo l'alito poi non sarà dei migliori, ma riducendo l'inquinamento prodotto dalle sue mucche, secondo le stime degli esperti, il Regno Unito potrà rispettare parte degli impegni presi con il protocollo di Kyoto.
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