mercoledì 30 luglio 2008

LA MUSICA STONATA DELLA MALATTIA












Uno studio italo-americano ha scoperto che le cellule suonano!

Quando i geni sono «fuori registro» vuol dire che qualcosa non va ...

Boston, 30 lug. - E' nascosta nella teoria musicale elaborata 2.500 anni fa dal filosofo greco Pitagora la chiave della diagnosi tempestiva del cancro. Basandosi su questa scoperta un gruppo di studiosi del Massachusetts Institute of Technology (Mit) ha sviluppato un programma matematico che ora viene pubblicato sulla "Technology Review".
Partendo dalle espressioni dei geni e dalle proteine il programma ottiene delle composizioni musicali che mettono in evidenza se l'organismo del paziente soffre o meno di qualche disturbo.

In pratica, a un paziente sano corrispondera' una musica sinfonica; a un paziente malato, un musica senza armonia, stonata. Non e' certo un caso se i tre principali responsabili del progetto, Gil Alterovitz, Sophia Yuditskaya e il cuneese Marco Ramoni siano amanti della musica.

Il programma si basa sulla "sincronia che esiste tra alcuni segnali fisiologici", spiega Gil Alterovitz, primo firmatario del lavoro pubblicato su "Technology Review"; "ogni gene ha una dimensione, quindi 10.000 geni hanno 10.000 dimensioni. Utilizzando una funzione matematica e' possibile rappresentare un grandissimo gruppo di geni a partire da un minor numero di dimensioni".

Gli esperti della Harvard Medical School del Mit hanno sperimentato questa funzione matematica con il cancro del colon. Partendo da un lavoro che analizzava l'espressione delle proteine nei pazienti con questo tipo di tumore, il gruppo ha compresso in quattro combinazioni lineari le dimensioni di 3.142 geni relazionati a questo tipo di patologia. "Le quattro combinazioni sono state sufficienti per rappresentare virtualmente tutta la variabilita' dei dati. A ogni combinazione abbiamo poi assegnato una nota", spiega Alterovitz.

Unendo le note, che dipendono dalle quattre possibili combinazioni degli oltre 3000 geni, viene fuori una composizione musicale che sara' armonica in assenza di malattie, stonata in caso contrario. "Usando la teoria musicale di Pitagora", spiega Alterovitz, "abbiamo visto che le combinazioni di geni 'malate' suonano stonate, non armoniche mentre quelle sane sono accordate".Il programma potra' essere applicato per studiare anche le malattie infiammatorie e alcuni processi biologici che necessitano di informazioni rapide.


In pratica, il programma di Alterovitz provvede a convertire in suoni le proteine e le espressioni genetiche ed ottiene delle composizioni musicali che mettono in evidenza se l’organismo del paziente soffre o meno di qualche disturbo. L'assenza di armonia nella musica dei nostri geni rappresenta quindi un campanello di allarme.




ECCO LA MELODIA DI UNA PERSONA SANA


martedì 29 luglio 2008

LA STORIA DELLE COSE

Se avete venti minuti, guardate questo video di Annie Leonard, magari insieme ai vostri figli: semplice, efficace, educativo, politicamente utile.

venerdì 25 luglio 2008

LA MORTE NON FA PAURA : ULTIMA LEZIONE DI RANDY PAUSCH.



È morto Randy Pausch, commosseil mondo con la sua «Ultima lezione»


Docente alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, era malato di cancro. A settembre l'addio ai suoi studenti


L'addio a Pausch sul sito della Carnegie MellonWASHINGTON - Nella sua ultima lezione il professor Randy Pausch, che insegnava scienze informatiche alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, ha detto di non voler essere compatito e di non voler parlare della morte, ma della vita. Lui, 47 anni - sposato con tre figli - è morto per un tumore che nonostante le cure ha invaso il suo organismo in modo irreparabile. L'ultima lezione ai suoi studenti è stata registrata e - messa in Rete - ha avuto un successo strepitoso (guarda il suo intervento alla trasmissione di Oprah Winphrey sottotitolato in italiano). Pausch parla dei sogni di quando era bambino, dell'importanza di sognare e della possibilità di realizzare i propri desideri. «Non possiamo cambiare le carte che ci vengono servite, solo il modo in cui giochiamo la mano» è la celebre frase con cui il 18 settembre ha spiegato ai ragazzi l'importanza di non rinunciare mai a vivere, in un discorso piena di umorismo e ottimismo.
INNO ALLA VITA - Una lezione di vita, un saluto profondo che ha commosso non solo gli allievi della Carnegie Mellon ma tutto il mondo. E che è diventato un libro tradotto in 30 lingue ed edito in Italia da Rizzoli ( «L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore»), in cui i temi della last lection vengono sviluppati e approfonditi. «Ho un problema di sistema - aveva annunciato il docente di fronte a 400 studenti -. Benché abbia sempre goduto di forma fisica strepitosa, ho ben dieci metastasi al fegato e mi restano solo pochi mesi di vita». L'incontro finale tra il docente e i suoi studenti, tra ironia e riflessioni profonde, si era trasformato in un commosso inno alla vita. «Trovate la vostra passione e seguitela - disse -, non smettete di cercarla perché altrimenti ciò che state facendo è solo aspettare la Mietitrice». Lui, citato da Time tra le cento persone più influenti del mondo, la morte l'ha affrontata a viso aperto: «Non la battiamo vivendo più a lungo, ma vivendo bene e pienamente, perché ella verrà per tutti noi» aveva detto.
25 luglio 2008

http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_25/morto_randy_pausch_ultima_lezione_259a20cc-5a56-11dd-bcb1-00144f02aabc.shtml





LA TELEPATIA ESISTE


La telepatia è uno di quei fenomeni che vengono accettati come possibilità o realtà oppure come qualcosa senza sostanza rappresentata da un abile illusionista. Essenzialmente riguarda il fatto che menti separate possano essere in collegamento al di là della distanza o delle circostanze. La questione è molto controversa. Da una parte si accetta la realtà di questo fenomeno e dall’altra si rifiuta a priori.


Lo scorso anno, la British Association of Science ha creato una sezione separata nell’ambito del suo «Annual Festival of Science» per permettere ad uno scienziato (nella fattispecie Rupert Sheldrake) di analizzare la Telepatia Telefonica, fenomeno che abbiamo tutti esperimentato o almeno la gran parte di noi: all’improvviso pensiamo ad una persona, il telefono suona ed è propria la persona a cui abbiamo pensato. L’analisi di tale fenomeno è stata al centro di un’enorme controversia. Il professor Peter Atkins ha commentato, in occasione di un’intervista radiofonica, che gli esempi usati erano inconsistenti, che gli effetti erano statisticamente insignificanti e che gli esperimenti non erano stati condotti in modo ‘scientifico’.


Sempre Atkins ha ammesso a posteriori che non aveva effettivamente visto le conclusioni dell’esperimento ma ciò non cambiava nulla rispetto a quello che aveva dichiarato aggiungendo che non esisteva nessuna seria ragione per credere negli effetti della telepatia. Non tutti gli scienziati concordano con Atkins, come vedremo. La critica mossa contro la British Association scaturisce da un tentativo di valutare se l’assunto della Telepatia Telefonica sia reale.


Gli esperimenti di Telepatia Telefonica sono stati eseguiti dal dottor Rupert Sheldrake che sta esaminando questo fenomeno da molti anni. Egli afferma che la persona che sta facendo la telefonata ha naturalmente già pensato alla persona che sta chiamando. È questo quello che la persona dall’altra parte rileva fisicamente prima che il telefono squilli. Sheldrake ha chiamato centinaia di volontari, ognuno dei quali ha nominato quattro amici. Uno di questi quattro è stato tirato a sorte per fare la telefonata all’amico ricevente. Quest’ultimo deve dire prima di rispondere al telefono quale dei quattro amici lo sta chiamando. Statisticamente, la probabilità da sola decreta che 1 volta su 4 o il 25% del tempo le risposte sarebbero corrette.


Il risultato ha mostrato che il 42% delle volte le persone indovinavano chi le stava chiamando. Gli scettici vedono il loro punto di vista ripetutamente sfidato. Un altro test familiare alla maggioranza delle persone è il ganzfield test nel quale una persona deve indovinare una forma disegnata su una carta girata. Di recente è stata portata a termini un’analisi combinata di questi tests (3000 eseguiti fino al 2004). Nuovamente l’indice di successo sarebbe dovuto risultare pari al 25%. I risultati hanno mostrato invece che l’indice complessivo di successo è stato del 32%: un numero piccolo ma statisticamente ricco di significato. Gli scettici rifiutano ancora di accettare le scoperte, affermando che sono state fatte analisi non corrette.


Nuovi passi avanti


Gli scienziati inglesi e americani stanno fornendo prove che sfidano ancor più questo irrazionale scetticismo. I cervelli delle persone vengono ora monitorati durate gli esperimenti. I risultati di tali esperimenti vengono dettagliatamente menzionati nei giornali scientifici e mostrano che qualcosa di straordinario sta realmente accadendo. Con la disponibilità dell’alta tecnologia e delle successive analisi tecniche, la validità di questi esperimenti non può essere negata facilmente. Il dottor Mario Kittenis dell’Università di Edimburgo, usa le tecniche dell’EEG (elettroencefalogramma) per fornire prove valide dell’esistenza della telepatia. Persone con forti legami tra loro decidono chi sia il ‘mittente’e chi il ‘destinatario’. Vengono poi portate in stanze separate e collegate ad apparecchiature EEG che monitorano le attività di talune parti del cervello. Una volta in queste stanze i soggetti vengono sottoposti al suono ritmico di un tamburo per portare i loro livelli di coscienza ad uno stato similare. Una volta in questo stato, lampi di luce casuali vengono trasmessi al ‘mittente’. Questo scatena un’attività nella corteccia visiva del cervello (l’area che si attiva con i segnali trasmessi dagli occhi). La scoperta sorprendente consiste nel fatto che la corteccia visiva del ‘destinatario’ risponde in maniera simile, nonostante egli non sia stato esposto a nessun lampo di luce.



Gli scettici hanno sempre più difficoltà a negare queste scoperte ma affermano che deve per forza esistere qualche errore sconosciuto nell’esperimento che causa questo tipo di risultati. In America, Todd Richards dell’Università di Washington ha eseguito esperimenti simili con tecniche più sofisticate come l’FMRI (Functional Magnetic Resonance Imaging) che riescono a studiare l’attività cerebrale più in dettaglio. I risultati ottenuti sono stati gli stessi di quelli ottenuti utilizzando macchinari per l’EEG, vale a dire che il ‘mittente’ che viene esposto a lampi di luce casuali, scatena non si sa come la stessa reazione nella corteccia visiva del ‘destinatario’. È stato effettuato un numero significativo di questi esperimenti che hanno prodotto ogni volta gli stessi sorprendenti risultati. Entrambi i team del dott. Sheldrake e del dott. Richards hanno affermato che devono essere realizzati molti più esperimenti prima che possano essere tratte delle conclusioni sostanziali. Ma anche a questi stadi iniziali entrambi i team considerano queste scoperte come la conseguenza di un fenomeno anomalo.



Conclusione


È fuori di dubbio che gli scettici continueranno a dare sempre le stesse risposte. Hanno preteso prove per anni, e quando queste sono state fornite, hanno sostenuto che non fossero ‘scientifiche’. Ora che vi è una prova scientifica, senza dubbio contesteranno i metodi così come hanno fatto l’anno scorso con Sheldrake. Talvolta mi chiedo come si possa progredire quando così tante persone dedicano così tanto tempo a rifiutare di accettare quello che moltissime persone accettano ormai come un dato di fatto.
Ci sarà un seguito a questo articolo in riferimento ad esperimenti fatti recentemente in Italia che hanno mostrato come le cellule nervose continuino ad interagire tra loro anche quando vengono separate ed isolate l’una dall’altra.
Come i segnali di luce fanno sì che il ‘destinatario’ risponda nonostante la distanza, allo stesso modo queste cellule nervose agiscono nella stessa maniera anche quando solo un set è esposto alla luce.
By THoTH
Traduzione a cura di Antonella Caggiani

martedì 15 luglio 2008

VACANZE PER VEGETARIANI GIROVAGHI





Le vacanze si avvicinano... se non avete deciso dove passarle, ecco qualche consiglio che accontenterà vegetariani e vegani in cerca di avventura!
14 luglio 2008 - Sophia Somaschi


Perù
Viaggio avventuroso alla scoperta della giungla

Metà del territorio peruviano è coperto dalla giungla. Il tour proposto ha inizio nella capitale Lima e prevede una visita a Cuzco, la montagna degli Incas.Il tour lascerà Cuzco con un autobus privato, passerà attraverso gli ultimi grandi rilievi della parte orientale della cordigliera per scendere nella nebbiosa foresta di Atalaya nel basso bacino della foresta amazzonica. La sistemazione ecologica dei partecipanti è in un vero e proprio santuario per la fauna selvatica situata all'interno del Manu Biosphere Riserve Culturale Zone. Proprio da qui inizierà un'esplorazione di 9 giorni all'interno della giungla peruviana. Si abbandonerà l'autobus per noleggiare delle canoe a motore e risalire il fiume Manu fino a raggiungere la tribù Machiguenga che ospiterà i partecipanti del tour nei giorni seguenti. Il Manu National Park copre 4.5 milioni di acri di foresta pluviale ed è una riserva del patrimonio mondiale. All'interno del parco ci sono 2000 diversi tipi di piante, 1000 specie di uccelli fra cui 18 tipi di pappagalli, 13 diversi tipi di scimmie, giaguari, lontre giganti, caimani e tartarughe. Stando con i Machiguenga i partecipanti avranno l'occasione di praticare il naturale scambio culturale imparando direttamente dalle loro conoscenze dell'ambiente, il segreto per vivere in armonia con l'ecosistema che ci circonda. Il tour ripartirà alla scoperta del territorio tornando sulle alture per visitare le misteriose rovine Inca del Machupicchu e della Valle Sacra. Per maggiori informazioni holidays@vegiventures.com o visitare il sito http://www.vegiventures.com/


Galles in Bicicletta
Un tour di 7 giorni attraverso il Parco Nazionale di Pembrokeshire

Il Parco Nazionale di Pembrokeshire, sulla costa ovest del Galles, godi di uno dei litorali più spettacolari d'Europa. Un paesaggio antico e pieno di bellezze arricchito da monumenti preistorici, immerso nella cultura Celtica e nei ricordi della leggenda di Re Artù. La bellezza dei luoghi sarà evidente ai partecipanti mentre pedaleranno sui sentieri silenziosi, sui vecchi moli dei pescatori, sulla cima delle scogliere battute dalle onde dell'Atlantico e quando si fermeranno sulle spiagge per fare il bagno. Il tour visiterà la spiaggia di Whitesand a Newgale, il sito preistorico di Carreg Samson, la Cattedrale medioevale nel villaggio di St. David's e il paesaggio selvaggio di Strumble Head. I partecipanti saranno alloggiati al Cuffern Manor, una casa del diciottesimo secolo situata a 3 miglia dal bacino della spiaggia di Newgale, nel nord di Pembrokeshire, in camere singole o doppie. La struttura sorge su tre acri di terreno che include un orto biologico. Per maggiori informazioni visitare il sito http://www.bicycle-beano.co.uk/


Francia - Vacanza vegetariana sui Pirenei
Un Bed and Breakfast interamente vegetariano situato nella città di Biert è la soluzione ideale per godersi una rilassante vacanza sui Pirenei francesi. Gli ospiti alloggeranno in una tipica casa costruita in pietra circa duecento anni fa, che nella ristrutturazione non ha perso la sua originale caratteristica. Il paese di Biert si trova ai piedi della valle Arac. Nonostante sia un piccolo centro rurale la sua popolazione è molto attiva e ogni anno vengono organizzate feste ed eventi musicali che comprendono spettacoli di danza tradizionale: i turisti sono sempre i ben venuti. La zona offre molte possibilità di svago, sono molti i sentieri da scoprire a piedi o in bicicletta e per i più esperti è possibile praticare delle vere e proprie scalate; sono disponibili escursioni in canoa e kajak e non mancano le attrezzature sportive per concedersi una partita a tennis o una passeggiata a cavallo. Il cibo servito agli ospiti del bed and breakfast è interamente vegetariano o vegano a richiesta, la maggior parte della frutta e verdura servita è biologica coltivata direttamente sul posto. Per maggiori informazionihttp://www.veganholidayfrance.com/index.html



VegFestival A Toronto
Da venerdi a domenica il 5/6/7 settembre, York Quay Centre, Harbourfront Centre, 235 Queens Quay West: 23° fiera dell'alimentazione vegetariana di Toronto. I temi trattati in fiera includono salute e benessere, cucina vegetariana, ecologia, animalismo, attivismo. È il più grande evento nel suo genere di tutto il Nord America e ogni anno conta oltre 10.000 visitatori, più di 100 espositori, conferenze, work shop, dimostrazioni di cucina, intrattenimento. Per maggiori informazioni http://www.veg.ca/foodfairA Londra Sabato 7 settembre dalle 10 del mattino alle 8 di sera, Kensington Town Hall, Hornton Street, London W8: festival dell'alimentazione e dei prodotti vegani. 70 stands con svariati tipi di cibi vegani sia caldi che freddi, succhi di frutta, abiti e scarpe vegane, conferenze e tanta musica. Fra le organizzazioni saranno presenti anche Vegan Society e Vegetarian Guides. Per maggiori informazioni http://www.vegancampaigns.org.uk/festival


A Londra
Sabato 27 Settembre dalle 10 del mattino alle 6 di sera e dalle 8.00 di sera all’1.30 del mattino, Conway Hall, Red Lion Square, London WC1R 4RL: Festival dell'alimentazione crudista. Conferenze e workshop accompagnati da dimostrazioni dal vivo, cibo biologico, attrezzature da cucina adatti alla dieta crudista, decine di stand aperti al pubblico. Grande festa organizzata in serata con musica dal vivo, cantanti, DJ, band ospitati al nuovo Veg Cafe Synergy Project and Inspiral Lunge a Camden. Per maggiori informazioni http://www.festivaloflife.net/


A San Francisco
Sabato e domenica 4 e 5 ottobre, Golden Gate Park, San Francisco County Fair building, 9th Avenue and Lincoln: 9 World Veg Festival. Cucina vegan internazionale, dimostrazioni di cucina salutistica, conferenze, intrattenimento dal vivo, angolo dei bambini, adozione di animali, e tanto altro. Per maggiori informazioni http://www.sfvs.org/wvd


martedì 8 luglio 2008

LE DUE FACCE DELL'ACQUA


LifeGate incontra Masaru Emoto, lo scienziato giapponese che ha dimostrato la capacità dell'acqua di memorizzare le informazioni che riceve dall'ambiente dando forma a cristalli diversi per ogni tipo di "messaggio".



Masaru Emoto ha messo a punto una tecnica che ha consentito di scoprire e di ammirare i molteplici segni del linguaggio figurativo con cui l'acqua risponde agli stimoli esterni. Attraverso tale tecnica è possibile fotografare i cristalli ottenuti dal congelamento di acqua sottoposta alle vibrazioni non solo di parole o brani musicali, ma anche di pensieri e stati d'animo. L'acqua è infatti in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile, definita nella cultura giapponese Hado. I risultati degli esperimenti condotti da Masaru Emoto dimostrano che i cristalli dell'acqua modificano la propria struttura in relazione dei messaggi che ricevono. L'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri positivi forma dei cristalli bellissimi simili a quelli della neve, l'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri negativi reagisce creando strutture amorfe e prive di armonia.
Hado, la più piccola unità di misura dell'energia, e la nascita del cristallo. Ci racconta?
Hado è una parola giapponese che significa "cresta dell'onda". Questo termine indica la vibrazione energetica estremamente sottile che è all'origine della creazione. Grazie all'incontro con il dottor Lorenzen e all'utilizzo della M.R.A. (Magnetic Resonance Analyzer), una macchina in grado di misurare l'intensità di Hado, ho potuto dimostrare che l'acqua può migliorare le condizioni fisiche delle persone. Successivamente la mia ricerca si è focalizzata sulle immagini dei cristalli di acqua ghiacciata. Il cristallo d'acqua è il segno che rende visibile l'influsso di questa sottile vibrazione, non visibile all'occhio umano, ma in grado di influenzare la materia.
L'acqua ci ascolta, memorizza sul suo nastro magnetico le vibrazioni dei nostri pensieri e delle nostre emozioni e ci risponde nel linguaggio figurativo dei suoi cristalli. Questo dialogo con l'acqua consapevolizza e porta a galla l'immagine di ciò che siamo ?
E' difficile accettare che l'uomo comune possa credere al concetto di dialogo con l'acqua, in realtà questo dialogo esiste. La Terra, chiamata anche il Pianeta d'Acqua, è coperta per il 70% della sua superficie di acqua, la stessa proporzione presente in un corpo umano. La neve, che cade sulla Terra da milioni di anni, contiene cristalli simili tra loro ma diversi uno dall'altro. Ogni cristallo porta in sé un'informazione. Più precisamente, la geometria del cristallo è l'informazione stessa che si cristallizza. L'acqua, attraverso la creazione e la contemplazione dei suoi cristalli, rende possibile un dialogo con l'uomo elevando la sua consapevolizzazione.
E' uscito il suo secondo libro Messaggi dall'Acqua Volume II. In questo lavoro lei ha attribuito particolare attenzione all'aspetto delle relazioni. Le immagini dei cristalli riflettono il risultato delle esperienze interpersonali all'interno di nuclei quali la famiglia, la scuola e i gruppi di preghiera.
Sì, in questo libro mi sono dedicato in modo particolare all'esperienza della preghiera e all'energia che la preghiera produce. L'esperienza della preghiera ha in sé le vibrazioni del sentimento e dell'emozione che accompagnano la parola. La risultante è una vibrazione sottile in grado di intervenire sulla materia modificandola. A questo proposito voglio ricordare l'incantesimo provocato dall'energia della preghiera sulle sponde del lago Biwa, in Giappone. Il 25 luglio 1999, alle ore 4.30 del mattino, 350 persone si sono riunite di fronte al lago inquinato per offrire le proprie preghiere all'acqua. L'intenzione delle persone che pregavano insieme era sintonizzata su pensieri di armonia e gratitudine. Il risultato è stato sbalorditivo! L'acqua prelevata dal lago inquinato prima di essere sottoposta alla vibrazione della preghiera non ha prodotto alcun cristallo, mentre l'acqua prelevata dopo la preghiera è stata in grado di produrre bellissimi cristalli per oltre sei mesi, fino a gennaio del 2000. E' stata l'acqua stessa a guidare la mia ricerca verso questa direzione. L'intuizione, nel mio lavoro, è essenziale... mi capita di svegliarmi nel cuore della notte con l'intuizione di ciò che devo trasmettere.
Il pianeta sta andando incontro ad un processo di deterioramento pressoché inevitabile. A questo proposito lei si è fatto promotore di un progetto che invita le persone ad inviare sentimenti di amore e gratitudine nei confronti dell'acqua che scorre in zone del mondo particolarmente a rischio. Questa sua proposta porta il nome di Progetto di Amore e Gratitudine all'Acqua...
Io sono convinto che è la coscienza di ognuno di noi che crea il nostro mondo. La vibrazione dell'amore e della gratitudine possono essere trasmesse, attraverso la nostra intenzione, ai corsi d'acqua che attraversano i paesi devastati dai conflitti e dalle guerre. Le faccio un esempio. Immaginiamo di inviare la nostra preghiera, il nostro pensiero d'amore al fiume Giordano sulle cui sponde vivono israeliani e palestinesi. L'acqua, informata da questa altissima vibrazione di luce, armonizzerà la terra e coloro che la berranno. Naturalmente sono molte le regioni nel mondo dove dimorano guerra e povertà, come India, Pakistan, Irak e alcuni stati africani. Per sostenere e divulgare questo progetto ho creato un sito, http://www.thank-water.net/, che sta avendo un grande seguito. Attraverso questo gesto di preghiera all'acqua è come se operassimo una trasfusione al pianeta sostenendolo con la vibrazione più potente, quella dell'amore.


Roberta Piliego
LE DUE FACCE DELL'ACQUA
Sofisticate analisi spettroscopiche mostrano che a fianco della struttura a gruppi tetraedrici di molecole si manifesta anche una seconda, meno definita struttura
L'acqua si comporta in modo differente dagli altri liquidi: ha una notevole capacità di trasporto del calore, allo stato solido è meno densa di quando è liquida, ha una tensione superficiale insolitamente elevata... Tutte queste proprietà sono essenziali perché essa possa svolgere il suo ruolo essenziale per lo sviluppo della vita, eppure il comportamento dell'acqua allo stato liquido non è ancora del tutto compreso ed è ancor oggi oggetto di dibattito.
Ora un gruppo internazionale di ricercatori che fanno capo allo Stanford Linear Accelerator Center (SLAC), all'Università di Hiroshima e a quella di Stoccolma mette radicalmente in questione il quadro generalmente accettato di quello che sarebbe il comportamento dell'acqua allo stato liquido, secondo cui quando l'acqua passo dallo stato di ghiaccio a quello liquido si libererebbe dagli stretti vincoli tipici della fase solida, ma le sue molecole conserverebbero comunque una disposizione in gruppi tetraedrici.
Come viene spiegato in un articolo apparso sull'ultimo numero delle Chemical Physics Letters, sfruttando tecniche di spettroscopia a emissione e assorbimento X, il gruppo di ricercatori coordinato da Anders Nilsson ha infatti scoperto che a fianco dei gruppi tetraedrici si manifesta anche una seconda, meno definita struttura.
L'idea che l'acqua in fase liquida sia costituita da due strutture e non da una non è nuova, essendo stata già avanzata alla fine del XIX secolo da Willhelm Conrad Röntgen, lo scopritore dei raggi X. "E' sorprendente come l'uso moderno dei raggi X dimostri che Röntgen, più di cento anni fa, avesse ragione", ha osservato Nilsson.
I ricercatori hanno infatti utilizzato in modo essenziale i raggi X generati da una fonte di luce di sincrotrone, sintonizzandoli su uno specifico range di energie per eccitare così gli elettroni all'interno dei singoli atomi di ossigeno delle molecole d'acqua e quindi mettere in evidenza con straordinaria precisione la localizzazione e la disposizione delle molecole stesse.
"Nell'ultimo decennio abbiamo scoperto che materiali un tempo considerati omogenei mostrano alle nanoscale un ordine più complesso", ha commentato Jo Stöhr, direttore dello SLAC. "Penso che questo lavoro sull'acqua rappresenti un altro esempio della reale complessità della materia, anche nello stato semplice di liquido. Le moderne tecniche con i raggi X sembrano poter avviare una nuova comprensione dei liquidi, e potremmo essere solo all'inizio di un cambiamento di paradigma nelle nostre concezioni."
La conoscenza dell'esatta struttura molecolare dell'acqua e del suo comportamento può avere importanti risvolti in campo chimico, biologico e medico, ricordano i ricercatori. (gg)
3 LUGLIO 2008

domenica 6 luglio 2008

PROVE SCIENTIFICHE CHE LA CARNE NON E' ADATTA ALL'UOMO

CARNE, ALIMENTO INCOMPATIBILE CON LA VITA UMANA

Di Franco Libero Manco




La prova scientifica chimico-biologica che la carne non è un alimento adatto all’essere umano...

- Quando si mangia della carne si verifica un aumento anomalo dei globuli bianchi nel sangue, lo stesso meccanismo che si instaura in presenza di una malattia o di un’infezione e questo vuol dire che il nostro organismo interpreta la carne come un pericolo, un elemento estraneo, un aggressore.
- Dopo un pasto a base di carne si verifica un aumento dei germi patogeni nell’intestino umano che passano da 2000 a 65000 per millimetro cubo.

- L’essere umano, come i primati, è sprovvisto dell’enzima uricasi, ciò che consente agli animali carnivori di eliminare l’acido urico che invece nell’uomo provoca la gotta.

- Gli animali carnivori per digerire la carne hanno succhi gastrici 20 volte più potenti dei nostri.

- La carne è un alimento biologicamente squilibrato: privo di zuccheri, vitamine, sali minerali, fibra ed oligoelementi. Mangiando carne si introduce nel nostro organismo un eccesso di fosforo che sottrae calcio all’organismo.

- La carne ha un forte potere acidificante: l’acidosi sottrae calcio alle ossa.

- La carne è un alimento iperproteico: le proteine in eccesso vengono eliminate affaticando reni e fegato ma si possono trasformare in glucidi e grassi di deposito, con probabile produzione di radicali liberi. Aumentando le proteine si aumenta il quantitativo di calcio eliminato con le urine sino ad eliminare un quantitativo di calcio superiore a quelle ingerito sottraendolo alle ossa e ai denti.

- Qualunque carne contiene grassi saturi che, come le proteine, lasciano dei residui finali acidi che intossicano l’organismo, rallentano la velocità di digestione, ritardando la secrezione dell’acido cloridrico, riducono il flusso della bile nel duodeno. I cibi iperproteici aumentano le capacità dei grassi di favorire l’arteriosclerosi, le malattie del cuore ed il cancro.

Franco Libero Manco

http://www.vegetariani-roma.it/



VEGETARIANI FAMOSI










Diventate vegetariani e salverete la Terra
di Ettore Livini

Un giorno di cibo vegetariano alla settimana per salvare la Terra dall' effetto serra.La crociata viene rilanciata da Paul McCartney: per dare un futuro al mondo bisogna rinunciare alla bistecca. «Lo dice persino l' Onu», sostiene l' ex Beatles. Un giorno d' insalata alla settimana per salvare il pianeta.

Nell' era dell' effetto serra, dei prezzi alimentari alle stelle e del Polo Nord che si scioglie come un ghiacciolo all' orzata nella canicola d' agosto, Paul McCartney - risolti i suoi guai patrimonial-matrimoniali - rilancia la vecchia crociata della scelta vegetariana. Una volta era questione di religione (come per i 150milioni di indù che non mangiano carne) o di moda. Oggi, dice lui, il problema è un altro: c' è da garantire un futuro al mondo. Come? Dando l' addio alla bistecca. «Lo chiede persino l' Onu - ha proclamato l' ex-Beatles, che da anni ha scelto un regime alimentare "verde" - Se vogliamo combattere i cambiamenti climatici dobbiamo mangiare meno carne. Magari eliminandola dalla nostra dieta del lunedì. È un' abitudine da prendere, come andare in palestra e per di più si fa del bene al globo».
Dargli torto - dati alla mano - è difficile. Certo, vista dalla tavola di casa nostra la situazione non sembra poi così nera: un vassoio di salumi, un filetto al sangue o un pollo ai ferri sembrano piatti normali, sono buoni e (in apparenza) sani. Eppure, scientificamente parlando, Paul McCartney ha ragione. Un carpaccio di manzo inquina più di un Suv. Un hamburger divorato al tavolino di un fast food rischia di essere più destabilizzante per gli equilibri geopolitici mondiali di un conflitto locale nel Corno d' Africa. E i vegetariani (centinaia di milioni nel mondo, 2,9 milioni per l' Eurispes in Italia) sono i nuovi Gandhi del terzo millennio. Terrorismo gastronomico? Tutt' altro. La tavola è un business e la carne è il suo status symbol più ambito, il termometro della ricchezza di un paese.
Nel 1961 il mondo ne consumava 71 milioni di tonnellate, oggi siamo a quota 248 milioni di tonnellate, cifra destinata a raddoppiare nel 2050. Niente di male, naturalmente, se non fosse che questa metamorfosi alimentare ha cambiato per sempre il pianeta, mettendo in allarme non solo l' ex-Beatles e le comunità salutiste ma anche i grandi organismi internazionali come la Fao. Il problema - al di là del rispetto per la vita degli animali - è quello più pragmatico dell' allocazione delle risorse. Una bistecca ne consuma molte più di una scodella di insalata o di un piatto di pastasciutta. E - come dimostra la folle corsa dei prezzi delle materie prime alimentari di questi mesi - non si tratta di risorse inesauribili. Prendiamo l' acqua: per produrre un chilo di carne se ne consumano 20mila litri contro i 200 circa che bastano per mettere in tavola un chilo di lattuga. Passiamo al frumento, protagonista negli ultimi dodici mesi di un rialzo (+170%%) che non ha nulla da invidiare a quello del petrolio. Nel 2008 (stime Fao) il mondo ne produrrà circa 2,13 miliardi di tonnellate di cui però solo 1 miliardo verranno trasformate in pane, spaghetti o biscotti. Circa 100 miliardi, invece, andranno ad arricchire l' industria dei biocarburanti mentre ben 760 milioni finiranno nei silos e nelle mangiatoie degli allevamenti di bestiame in tutto il mondo.
Peccato che per far ingrassare di mezzo chilo un manzo servano circa quattro chili di cereali e che un vitellone ben pasciuto da 475 chilogrammi arriva al macello dopo aver ruminato nella sua breve vita quasi 1.300 chili di derivati dal frumento. Uno spreco "energetico" che diventa un rischio sociale in quei paesi del terzo mondo dove la corsa dei prezzi del grano non è solo una questione di dieta ma piuttosto di sopravvivenza quotidiana. L' inglese "The vegetarian Society" ha calcolato che la Gran Bretagna riuscirebbe a sfamare tutti i suoi abitanti con un regime vegetariano coltivando la metà (3 milioni di ettari) della terra che si lavora oggi senza riuscire - peraltro - a regalare al paese l' indipendenza alimentare.
Il lunedì verde di McCartney però ha un altro obiettivo. Un mondo vegetariano - o perlomeno un mondo che consuma meno carne - è un mondo più pulito. Anche in questo caso basta un dato a fotografare il problema: gli allevamenti di bestiame sono responsabili per il 18% della produzione dei gas che causano l' effetto serra. Più di quelli prodotti dalle macchine, dai camion e dagli aerei sulle strade e nei cieli del mondo. L' economista Jeremy Rifkin è categorico: «La carne inquina più del petrolio, andrebbe tassata come la benzina». Non ha tutti i torti: l' istituto superiore di Agricoltura e allevamento di Tokyo ha calcolato, per rimanere in tema, che un chilo di manzo (più o meno il taglio di un buon arrosto sulla tavola di una famiglia italiana la domenica) genera emissioni di diossido di carbonio pari a una macchina che viaggia per 250 chilometri e brucia l' energia necessaria per tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt. Senza contare i vantaggi ambientali derivati da un miglior uso della terra: per l' università di Cornell una dieta vegetariana "impegna" la produzione di mezzo ettaro di terra l' anno contro gli 1,3 di chi si trova nel piatto due etti e mezzo di carne al giorno. Senza contare che mucche, pecore, capre e maiali occupano oggi da soli il 26% delle terre emerse non coperte da ghiacci.
Non è un caso forse se la bandiera di un' alimentazione a base vegetale - prima che si scomodasse l' ex Beatles - è stata sventolata anche da una testa fine come Albert Einstein: «Nulla darà più possibilità di sopravvivenza alla terra quanto un' evoluzione verso una dieta vegetariana», diceva con la solita preveggenza. Un pianeta con meno bistecche e più insalata, però, non è solo una garanzia di lunga vita per il pianeta ma anche, meno prosaicamente, per chi sceglie di seguire i consigli di McCartney. I vecchi luoghi comuni secondo cui un' alimentazione priva di carne partorisce uomini scheletrici e fanciulle esangui sono scientificamente sfatati da tempo.
L' American Dietetic Association ha riabilitato la dieta "verde" dal 1990 definendola «equilibrata».Il resto lo dicono le statistiche. Uno studio della Oxford Vegetarian society su 11mila persone durato 20 anni ha dimostrato che i morti per malattie cardiache sono il 43% in meno tra i vegetariani. Merito, come ovvio, del minor tasso di colesterolo nel sangue. Gli avventisti del settimo giorno - una confessione dove il no alla bistecca è una questione religiosa - sono uno dei campioni di popolazione a stelle e strisce dove l' incidenza di ischemie e di tumori al colon e alla mammella è minore. E quanto ai fisici scheletrici, il problema del terzo millennio, come sappiamo, è l' opposto: l' obesità. E anche qui i numeri la dicono lunga: il girovita abbondante è un problema per il 18% degli americani ma solo (si fa per dire) del 6% di quelli che mangiano solo vegetali. Cifre importanti che per un Occidente che spende l' 1% del Pil per combattere le conseguenze sanitarie e sociali della pinguedine. Statistiche e ritorni economici non sono però l' unica stella polare che guida l' esercito in crescita (soprattutto tra le teen-ager) dei vegetariani.
L'utopia resiste ancora. «Come sarebbe la terra se nessuno mangiasse carne? La prima immagine che mi viene in mente è quella di un pianeta senza conflitti», dice Carmen Somaschi, presidente dell' Associazioni vegetariani italiani. Fare l' amore e non la guerra, come si diceva all' epoca dei figli dei fiori. E se proprio si è vegetariani e non si trova l' anima gemella, non ci sono problemi. Il futuro è già qui: il sito "www.greensingles.com" organizza appuntamenti galanti per accoppiare gli sfidanzati anti-bistecca. Se ci si affretta, magari, si trova anche McCartney in lista.ETTORE LIVINI
Fonte:(La Repubblica - 25 giugno 2008 - PRIMA PAGINA)

Umberto Veronesi:«Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una scelta d' amore, di filosofia e di scienza»

"Una crudeltà per gli animali e per noi stessi"

Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una sceltad' amore, di filosofia e di scienza. Di amore per gli animali e per la vita in tutte le sue forme, specialmente quando è inerme e non può far valere il suo bisogno disperato di sopravvivere. Nessuna esistenza è piccola, nessuna è insignificante. Mangiare è una forma di celebrazione della vita, e non negazione della vita stessa ad altri esseri viventi, perché "inferiori". Non c' è una differenza biologica fra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane, ma massacriamo ad ogni Pasqua centinaia di agnelli per fare festa? La filosofia del vegetarianesimo è la non-violenza e la violenza a cui gli animali da macello sono sottoposti è efferata e crudele. La pratica della macellazione poi è un rito ripugnante: l' animale viene stordito per poi essere sgozzato in modo che la morte avvenga per dissanguamento, affinché la sua carne prenda un colorito più chiaro.
Rinunciare alla carne inoltre è per me anche una forma di solidarietà e responsabilità sociale. In un mondo che ha fame, il consumo di carne costituisce uno spreco enorme: se oltre 820 milioni di persone soffrono la fame è anche perché gran parte del terreno coltivabile viene riservato al foraggio per gli animali da carne.I prodotti agricoli a livello mondiale potrebbero essere sufficienti a sfamare tutti, se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare gli animali da allevamento.
Senza contare che il consumo eccessivo di carne è nocivo per la salute. Le cosiddette "malattie del benessere" (diabete non insulino-dipendente, aterosclerosi, obesità) colpiscono chi abusa di pasti copiosi e ricchi di grassi animali, mentre è dimostrato che una dieta ricca di vegetali ci protegge e ci aiuta a mantenere più a lungo il nostro benessere. Sono scientificamente convinto che il vegetarianesimo è una scelta non solo opportuna, ma obbligata.
Per nutrire una popolazione in aumento costante saremo costretti a diventare vegetariani, ritornando in fondo alla nostra natura originaria. In termini evoluzionistici l' uomo discende dalla scimmia: il nostro organismo è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi e il nostro metabolismo è come quello dell' orango che si nutre di cereali e vegetali. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente, e ci rimetterebbe in armonia con gli equilibri naturali perfetti del nostro pianeta.(Umberto Veronesi)

Franco Battiato:«Sono vegetariano convinto da tanti anni, nemmeno ricordo quanti...»

"Una scelta di vita aiuta il corpo e la mente"

Paul McCartney invita gli inglesi a non mangiare carne di lunedì per aiutarel' ambiente? Franco Battiato non sembra interessato a simili campagne: «Non sono il tipo che dà consigli agli altri. Personalmente sono convinto che sia meglio non mangiare carne e pesce, ma non me la sento di dare consigli in un campo così delicato». Al telefono, il musicista siciliano spiega come è arrivato a scegliere una dieta così drastica, che a molti appare addirittura punitiva: «Sono vegetariano convinto da tanti anni, nemmeno ricordo quanti. Già da piccolo rifiutavo la carne, non mi piaceva proprio. Poi le tradizioni hanno avuto il sopravvento e il profumo del pesce fritto ha finito per colpire i sensi. Più tardi, dopo dieci anni di fanatismo macrobiotico, poco a poco, col passare del tempo essere vegetariani è diventata una necessità esistenziale. Non posso più nutrirmi di qualcosa che è vicino alla sensibilità umana. E un giorno ormai lontano ho capito che la mia era una scelta irreversibile». Un vegetariano a vita, Franco Battiato: «Anche perché vedo i risultati sulla mia salute e sul mio stato mentale. Da quando ho bandito carne e pesce, faccio sogni più belli e so per certo che dipende dal cibo che mangio. Detto questo, però, non mi viene proprio di lanciare anatemi contro i carnivori o scomunicare chi ama il pesce fritto. Non fa parte della mia cultura».
Fonte:(La Repubblica - 25 giugno 2008)