venerdì 29 giugno 2012

GALLETTE DI RISO NOCIVE ALLA SALUTE?



26 giugno 2012

 Arsenico, acrillamide e cadmio in quantità elevate. Il test di laboratorio effettuata in Germania è un vero shock: tutte le gallette di riso risultano contaminate. Comprese quelle biologiche... Cosa c'è di più innocente di una galletta di riso? Difficile innamorarsene per il sapore neutro e la consistenza che sembra quella del polistirolo. In virtù di questo loro volto asciutto e compassato pensavamo che fossero al 100% sane, soprattutto perché si tratta per la maggior parte di prodotti biologici, senza altri ingredienti tranne il riso ed un po' di sale.

 Ebbene la rivista tedesca Oekotest ha sottoposto al laboratorio 20 marche di gallette di riso, tra cui ben 14 da agricoltura biologica, ribaltando queste convinzioni. Il risultato è allarmante: quasi tutti i prodotti sono contaminati con elementi cancerogeni come l'arsenico, a volte presente in quantità rilevante, e acrilammide, la stessa sostanza che ritroviamo nelle patatine fritte, e che secondo la stessa Efsa, l'Autorità Europea sulla Sicurezza del Cibo, rappresenta una potenziale preoccupazione sanitaria.

 Da tempo sappiamo che il riso ha la capacità di assorbire grosse quantità di arsenico, prelevando questa sostanza dai terreni. Nelle gallette però questa concentrazione si mostra particolarmente elevata, con una percentuale di composti inorganici di arsenico che mediamente si attesta sull'80% sulla quantità totale dell'elemento chimico. L'arsenico può provenire da residui di fitofarmaci agricoli, ma può anche essere di origine naturale, soprattutto in paesi del Sud Est Asiatico, dove viene rilasciato dai sedimenti nelle acque di falda a causa delle condizioni del sottosuolo. Purtroppo in Europa non esistono soglie minime imposte per legge, anche se la letteratura scientifica non esprime dubbi sulla tossicità e cancerogenità dell'elemento. Gli esperti consultati dall'autorevole rivista di consumatori tedesca, hanno fissato la soglia massima tollerabile di assunzione in 200 mg per kg di prodotto alimentare.

Sorprendentemente uno dei pochi paesi che ha fissato una soglia massima, è la Cina che ha imposto un limite soglia di 150 mg per kg di prodotto, probabilmente a causa della posizione geografica ed il grande consumo di riso. Tornando alle nostre povere gallette gli esperti intervistati espongono forti preoccupazioni anche per l’acrilammide è un composto chimico che si forma negli alimenti, solitamente nei prodotti amidacei, durante la cottura ad alta temperatura (frittura, cottura al forno e alla griglia). Tutte questi valori sono considerati però in funzione del corpo adulto, mentre per i bambini l'esposizione diventa pericolosa a soglie più basse. Tutti i prodotti testati superano questa soglia, ma nella meta delle gallette il residuo risulta particolarmente elevato.

Non bisogna poi considerare il rischio di assumere queste sostanze attraverso altri alimenti. Per l’acrilammide la contaminazione purtroppo non dipende direttamente dal metodo di coltivazione o da fattori ambientali, ma dall'esposizione a temperature elevate. Un fenomeno ampiamente conosciuto ed estendibile ad altri prodotti di largo consumo come caffè, cereali tostati, patatine, pane e biscotti. In seguito ad una raccomandazione dell'Efsa gli Stati membri sono stati invitati a monitorare i livelli di acrilammide per un periodo di tre anni e a presentare all’EFSA i dati ottenuti. Entro dicembre 2012 la Commissione valuterà nuovamente la situazione. Anche in questo caso le quantità rinvenute in laboratorio sopra i 100 mg per kg di prodotto sono state valutate negativamente in ben 18 prodotti su 20.

L'ulteriore schiaffo d'immagine agli insapori agglomerati di riso pressato deriva dalla presenza elevata di cadmio in tre prodotti biologici. Il fatto più grave, secondo la rivista, è che tutti questi prodotti vengano sponsorizzati come adatti ai bambini di pochi mesi. La raccomandazione principale, invece, è che non vengano consumati troppo alla leggera. Autore: Gabriele Bindi Fonte: aamterranuova.it __._,_.___

martedì 26 giugno 2012

NOI E L'INFINITO



 Intervista al fisico Professor Vittorio Marchi, da "Noi e l'Infinito" -


 "Tutto ciò che esiste è sostanza pensante. Non c'è nulla che non pensi. Certo ci sono diverse sfumature e modalità di pensiero. Ma tutto è sostanza fisicamente pensante. Non stiamo parlando di qualcosa di segreto, misterioso od occulto. O metafisico. Fisica, chimica e neuro scienze sono tutte allineate nell'ammettere che effettivamente le cose stanno così." "Le particelle oltre ad essere se stesse sono lo spazio che intercorre fra loro. E di ciò esse ne sono informatissime perché essendo la stessa cosa dello spazio, esse non hanno neppure bisogno di comunicare tra loro. E ciò fa sì che, sempre per essere la stessa cosa, esse non hanno neppure bisogno di doversi connettere tra loro perché, in realtà non sono mai state disconnesse o disgiunte. Il che vuol dire che ogni particella è un ologramma, un "tutto parte", (contemporaneamente un "tutto" e un "parte") che è una versione ridotta dell'intero corpo universale, o del tutto esistente. In sintesi un quid ove Microcosmo e Macrocosmo adimensionalmente coincidono. Ora se il tutto dell'esistente, lo spazio, è già occupato totalmente e fisicamente da se sesso (ora solido, ora liquido, ora gassoso, ora etereo) non esistono interstizi interspaziali ove possano annidarsi angoli di uomo. Il fatto è che non esiste proprio lo spazio vuoto e non esiste a questo punto neanche uno spazio in termini di grande e di piccolo. Forse esiste solo l'ovunque. Per cui una capocchia di spillo e l'infinito sono praticamente la stessa cosa: TUTTO-PARTE.

Ecco allora come si spiegano tante cose che fino a questo momento erano rimaste incomprensibili. Si spiega ad esempio come i fisici abbiano calcolato come un centimetro cubo di spazio vuoto, cioè NON percepito dai sensi, contenga più energia di quella contenuta in tutta la materia dell'universo conosciuto, cioè visto. Come? Con il fatto che con la connessione non locale del tutto anche in un solo punto infinitesimale dell'Infinito quale può essere quello di un atomo, se opportunamente eccitato possa riversarsi e scaricarsi un'energia pari a bilioni e bilioni di bombe atomiche. Incredibile ma vero. E allora non ha senso il pensare che l'uomo avrebbe potuto "conquistare lo spazio" usando una scienza o una conoscenza che asserisce esattamente il contrario. Dal momento che lo spazio è già dovunque come potrebbe esso, uomo, conquistare se stesso?" "Tutto è vibrazione. Sia quella che vediamo che quella che non vediamo. La nostra "parte incorporea" si chiama "nuvola fluidica". Noi siamo sia emanazione che formazione di questa "nuvola fluidica" magnetica. Fa tutto lei. Noi non vediamo con "gli occhi". Vediamo attraverso questo "campo" magnetico. E' questa nuvola che vede attraverso l'organo detto occhio. E' lei che funziona attraverso quella che noi chiamiamo coscienza. E' lei che funziona attraverso quella che noi chiamiamo anima. E' lei che funziona attraverso ciò che noi chiamiamo spirito. E' lei che fa tutto. Perchè è "sostanza pensante". Detta in parole povere... è pensiero. E noi non siamo altro che pensiero solidificato. Noi siamo la parte solida. Senza fare filosofia o astrazione. Tutto ciò che esiste è sostanza fisicamente mentale o pensante. "


 Professor Vittorio Marchi

 Il professor Vittorio Marchi ci rivela la sua profonda conoscenza dei misteri dell'Universo e della sua struttura naturale e intelligente, fornendo risposte chiare ai complessi interrogativi della scienza. Da millenni l'uomo vive sulla Terra un dualismo culturale e genetico: l'osservatore e l'osservato, la separazione tra Me e l'Altro, l'alienazione tra uomo ed ecologia, tra uomo e Dio. Tra l'essere umano e il suo corpo interferiscono medici e farmaci, tra individui e collettività si inseriscono politici e media, mentre in realtà tra spirito e materia esiste un vuoto pieno: tutto è interconnesso.

giovedì 21 giugno 2012

MIGLIAIA PRATICANO YOGA A TIMES SQUARE -NY


Praticanti di yoga festeggiano il solstizio d'estate durante l'evento "Mind Over Madness" a New York Times Square, Mercoledì 20 Giugno 2012. Almeno 14.000 persone hanno partecipato nel giorno più lungo dell'anno, 37 gradi C (Jeffrey Furticella, AP) -











 

mercoledì 20 giugno 2012

LE PIANTE RISPONDONO ! INTERVISTA A CLEVE BACKSTER

News: Le Piante Rispondono: Intervista con Cleve Backster


A volte capita che una persona possa definire l' esatto momento in cui la sua vita è cambiata irrevocabilmente. Per Cleve Backster, è stato la mattina del 2 Febbraio 1966, a 13 minuti e 55 secondi dall' inizio di un test con poligrafo che stava controllando. Uno dei massimi esperti di poligrafo e il creatore del Backter Zone Comparison Test, lo standard usato dagli esaminatori mondiali della macchina della verità, Backster ha esaminato il soggetto molto bene nella speranza di avere una risposta. Il soggetto ha risposto elettrochimichamente alla sua minaccia. Il soggetto era una pianta. Da quel momento Cleve Backster ha condotto centinaia di esperimenti, mostrando che le piante rispondono alle nostre emozioni e intenti, così come le uova (fertilizzate o meno), lo yogurt, lo sperma, ecc.. Ha scoperto che mettendo leucociti orali o cellule rimosse dalla bocca di una persona in un tubo da test, le cellule rispondono ancora elettrochimicamente agli stati emotivi del donatore, persino quando la persona è fuori dalla stanza, fuori dal palazzo o fuori dallo stato.

 Ho voluto parlare a Cleve Backster fin dalla prima volta che ho letto del suo lavoro quando ero bambino. Ha acceso la mia immaginazione e non è troppo dire che le sue osservazioni del 2 febbraio 1966 hanno cambiato non solo la sua ma anche la mia vita. Ha verificato una conoscenza che avevo da bambino, una conoscenza per cui non serve una laurea in fisica, il fatto che il mondo sia vivo e senziente. Nondimeno, quando andai a parlargli, non ho lasciato che il mio entusiasmo sopraffasse il mio scetticismo. Ero eccitato e dubbioso quando ha messo lo yogurt nel tubo sterilizzato. Bloccò il tubo in posizione, inserì due elettrodi dorati sterilizzati e accese il poligrafo. Iniziammo a parlare. La penna si muoveva su e giu' e sembrava barcollare quando sospiravo per il disaccordo verso alcune cose che diceva. Non potevo però essere sicuro. Quando vediamo qualcosa, come possiamo sapere se è reale o se la vediamo solo perchè vogliamo credere?Cleve smise di occuparsi del lavoro. Provai a causarmi rabbia, pensando agli errori della politica, ai bambini che subiscono abusi e ai loro abusatori. La linea del grafico manifestava la risposta elettrochimica dello yogurt restando piatta. Causare emozioni non contava, o è tutta una farsa o qualcosa non funzionava. Forse lo yogurt non era interessato a me. Perdendo interesse, iniziai a osservare il laboratorio. I miei occhi caddero sul calendario e, osservando bene, vidi una pubblicità. Sentii rabbia per l' ambiguità di tale annuncio e realizzai, mio dio, cos' era? Un' emozione spontanea! Osservai il grafico e vidi un' improvviso picco corrispondente al momento in cui guardavo il calendario. Quindi ancora linea piatta. E ancora linea piatta. E ancora. Ricominciai a curiosare nel laboratorio e vidi ancora qualcosa che mi causò un' emozione. Era un poster che mostrava la mappa del genoma umano. Pensai al Human Genome Diversity Project, uno studio monumentale odiato da molte persone indigene tradizionaliste. Ancora rabbia, altra occhiata al grafico e ancora un picco.

Questi sono momenti di comprensione rivoluzionaria. Ho parlato con Cleve Backster 31 anni e 22 giorni dopo la sua osservazione originale, a San Diego, dall' ufficio di Times Square a New York City dove una volta lavorava e viveva. DJ: So che avrai raccontato questa storia milioni di volte, ma potresti dire ancora come hai notato la prima volta la reazione della pianta? CB: L' osservazione iniziale avvenuta il 2 febbraio 1966, fu in merito ad una dracena cane che tenevo nel laboratorio di Manhattan. Non mi occupavo particolarmente di piante, l' avevo presa per una svendita di un negozio al piano terra del palazzo, fu la segretaria a comprare diverse piante economiche. Una era questa dracena cane. Avevo messo le piante sotto il rubinetto, ero curioso di vedere quanto tempo era necessario perchè l' umidità raggiungesse le estremità. Ero interessato particolarmente alla dracena, perchè l' acqua deve risalire per un lungo fusto e quindi alle estremità delle lunghe foglie. Ho pensato che mettendo qualcosa per misurare la resistenza sulle foglie, avrei potuto effettuare delle registrazioni sui fogli. Questa è la storia di copertura. Non sono sicuro se ci fosse un' altra, piu' profonda, ragione. Puo' essere che qualcuno in un altro livello di coscienza, mi stesse spingendo in questo. Non so. Ma la curiosità sembro' spingermi e puo' essere la spiegazione per cio' che ho fatto. Ho poi notato qualcosa sul grafico che sembrava una risposta umana sul poligrafo. In altre parole, il tracciato della penna non era cio' che mi aspettavo dall' acqua che entrava nella foglia, ma piuttosto cio' che mi aspetto da una persona che mente sotto la macchina della verità. I rilevatori di bugie funzionano sul principio che quando le persone si sentono minacciata, rispondono fisiologicamente in modo prevedibile. Se stai eseguendo un test al poligrafo per un caso di omicidio, puoi chiedere al sospetto, "Sei stato tu a sparare il colpo fatale per...?" Se la risposta vera è sì, il sospetto avrà paura di essere scoperto nel mentire e gli elettrodi sulla pelle rileveranno la risposta di questo timore. Quindi iniziai a pensare su come minacciare la vita della pianta. Per prima cosa ho provato a mettere una foglia in una tazza di caffè caldo. La pianta mostro' cio' che io riconosco come noia, una risposta in calo. Quindi a 13 minuti e 55 secondi del grafico, immaginai di bruciare la foglia su cui stavo provando. Non ho verbalizzato, non ho toccato la pianta, non ho toccato l' equipaggiamento. L' unica cosa nuova che poteva aver stimolato la pianta, era la mia immagine mentale. La pianta impazzì. La penna saltò su e giu' nel grafico. Andai nell' ufficio vicino a prendere dei fiammiferi dalla scrivania della mia segretaria e ne accesi uno, feci pochi passi verso le foglie. Realizzai che non potevo ottenere maggior risposta di quella già in atto e quindi pensai di agire diversamente: allontanai la minaccia rimettendo a posto i fiammiferi. La pianta si calmò. Compresi immediatamente che si trattava di qualcosa di molto importante. Non c' erano altre spiegazioni alternative. Non c' era nient' altro nella stanza, nessuno nel laboratorio e non stavo facendo nulla che fornisse una spiegazione meccanicistica.

Da quel mezzo secondo la mia coscienza era cambiata. Il mio intero processo di pensiero, il mio intero sistema prioritario, vennero concentrati in questo. Dopo questa prima osservazione, parlai con scienziati di vari campi, cercando di farmi spiegare cosa stesse accadendo, attraverso le loro conoscenze. Era totalmente sconosciuto per loro. Quindi iniziai a progettare un esperimento piu' approfondito su cio' che definii percezione primaria.

 DJ: Percezione primaria?
 CB: Non potevo definirla percezione extrasensoriale, perchè le piante non hanno i cinque sensi. Questa percezione nelle piante, sembra avvenire ad un livello piu' fondamentale, a livello primario. Ecco il nome. Comunque, emerse un esperimento in cui sistemai dei gamberetti in modo che venissero immersi automaticamente in acqua bollente, a intervalli casuali, mentre registravo la reazione delle piante dall' altra parte del laboratorio.
 DJ: Cosa ti diceva se le piante stessero rispondendo alla morte dei gamberetti o alle tue emozioni?
 CB: E' difficile eliminare l' interconnessione tra lo sperimentatore e le piante sotto test. Persino la breve associazione con le piante, solo poche ore, è sufficiente perchè si sintonizzino con te. Quindi, persino automatizzare l' esperimento per poi lasciare il laboratorio e farlo partire con un timer in modo da non essere a conoscenza del suo inizio, non basta e le piante restano sintonizzate con te, non importa dove vai. Per prima cosa, io e il mio partner usavamo andare in un bar distante e dopo un certo tempo iniziammo ad avere sospetti che le piante non stessero rispondendo alla morte dei gamberi, ma bensì agli sbalzi emozionali dovuti alle nostre conversazioni. Infine, raggirammo il problema. Qualcun' altro comprava le piante e le metteva in una parte del palazzo che non frequentavamo. Il giorno dell' esperimento le andammo a prendere e le posizionammo nel laboratorio. Significa che le piante si trovavano in uno strano ambiente, avevano la pressione degli elettrodi e un po di elettricità che attraversava le loro foglie. Dato che non erano sintonizzate a noi e a nessun' altro, iniziarono a "guardarsi attorno" per conoscere il proprio ambiente. Allora, e solo allora, qualcosa di sottile come la morte dei gamberetti, venne rilevata dalle piante.
 DJ: Le piante si sintonizzano nel tempo solo agli umani o anche ad altro nel loro ambiente?
 CB: Risponderà con un esempio. Spesso prendevo una pianta e mi mettevo a lavorare, quindi osservavo cosa la faceva rispondere. un giorno a New York stavo preparando il caffè. La macchinetta che avevamo nel laboratorio era una di quelle in prendi il bollitore, fai bollire l' acqua e la versi. Quel giorno mi serviva il bollitore per altro motivo e quindi buttai l' acqua bollente nel lavandino. La pianta sotto esame mostrò reazioni fortissime. Ho scoperto che se non butti per molto tempo sostanze chimiche o acuqa molto calda nel lavandino, inizia a crescere una piccola giungla li sotto. Sotto il microscopio è spaventoso come la scena del bar in Star Wars. La pianta stava rispondendo alla morte dei microbi. Sotto rimasto impressionato dalla capacità di reazione a livello batterico. Un campione di yogurt, per esempio, rileva quando un altro viene nutrito. Qualcosa come, "Questo ha preso cibo. Dov' è il mio?" Questo accade con un certo grado di ripetibilità. Oppure se prendiamo due campioni di yogurt, uno lo sottoponiamo agli elettrodi e mettiamo antibiotici nell' altro, il primo mostrerà una forte risposta alla morte del secondo. E non è necessario che abbiano lo stesso tipo di batteri. Il primo gatto siamese che ho avuto, voleva mangiare solo pollo. La moglie del mio partner cuoceva e mandava il cibo al laboratorio. Dovevo mettere la carcassa nel refrigeratore e prenderne un pezzo al giorno per far mangiare il gatto. Quando arrivavo alla fine, la carcassa era piuttosto vecchia e i batteri avevano iniziato a crescere e quando levavo il pollo dal refrigeratore per prelevarne la carne, lo yogurt rispondeva. Poi, misi il pollo sotto una lampada per portarlo a temperatura ambiente...
 DJ: Ovviamente viziavi il gatto..
 CB: Non volevo che il gatto mangiasse pollo freddo! Comunque, il calore che colpiva i batteri, causava una forte reazione nello yogurt.
 DJ: Come sai che non stavi influenzando tu questo?
 CB: In quel periodo ero passato in una fase in cui usavo dei sensori costantemente. Li avevo posizionati per tutto il laboratorio. Ad ogni mia azione, toccavo un sensore che produceva un segno su un grafico a distanza. In questo modo potevo confrontare la reazione dello yogurt con cio' che accadeva nel laboratorio. Ancora una volta, quando presi il pollo ci fu la reazione dello yogurt.
 DJ: E un' altra quando il gatto inizio' a ingerire il pollo?
 CB: Interessante il fatto che i batteri sembrano avere un meccanismo di difesa che evita di farli entrare in uno stato simile allo shock. In effetti, svengono. Lo fanno anche molte piante. Se le stressi abbastanza diventano insensibili, producendo una linea piatta. Sembra che anche i batteri lo facciano, perchè appena i batteri sono entrati nel sistema digestivo del gatto, il segnale è sparito. Linea piatta da quel momento in poi.
 DJ: Il Dr. Livingstone, di "Dr. Livingstone, I presume", venne morso da un leone. Piu' tardi disse che durante l' attacco, non sentì dolore, ma ne fu felice. Disse che non avrebbe avuto problemi a darsi al leone.
 CB: Una volta ero su un aereo e avevo con me un misuratore a batteria che potevo connettere agli elettrodi. Avevo un posto in corsia e ricordo ancora il povero ragazzo vicino al finestrino. Quando venne servito il pranzo, tirai fuori il misuratore e gli dissi, "Vuoi vedere qualcosa di interessante?" Misi un pezzo di lattuga tra gli elettrodi e quando la gente inzio' a mangiare la propria, misurammo reattività che si fermò quando le foglie andarono in shock. Quindi dissi, "Aspetta fino a quando prendono il vassoio e guarda cosa accade." Quando vennero rimossi i pasti, la lattuga torno' a reagire. Il punto è che la lattuga entrava in stato protettivo per non soffrire. Quando la minaccia scompare, torna la reattività. Questo blocco dell' energia elettrica a livello cellulare avviene, credo, allo stato di shock in cui le persone entrano in stato estremamente traumatico.
 DJ: Piante, batteri, foglie di lattuga..
 CB: Uova. Ho avuto un Pinscher Doberman per un periodo a New York e lo nutrivo con un uovo al giorno. Avevo collegato una pianta ad una macchina che uso normalmente per visualizzare la risposta galvanica della pelle. Significa che invece di usare metri di carta per il grafico, che è piuttosto costoso, posso vedere sul misuratore ogni forte cambiamento nella reattività. In quel momento stavo nutrendo il cane e appena ho rotto l' uovo, il misuratore impazzì. Pensai a quale fosse il collegamento tra l' uovo rotto e la pianta nell' altra stanza che aveva reagito. Iniziai a monitorare per centinaia di ore le uova. Fertilizzate o non fertilizzate, non importa; è comunque una cellula vivente e le piante ricevono quando questa continuità si rompe. Le uova hanno lo stesso meccanismo di difesa. Se le minacci, il tracciato diviene piatto. Quindi, aspettando circa 20 minuti, tornano di nuovo attive. Dopo aver lavorato con le piante, i batteri e le uova, ho iniziato a chiedermi della reazione animale. Chiaramente non puoi bloccare il gatto o il cane abbastanza a lungo per effettuare monitorizzazioni significative. Di solito prendevo cellule dalla bocca di una persona. Potevo però effettuare solo letture a breve termine, nulla di sufficiente a trarre conclusioni. Pensai quindi di usare lo sperma, che sarebbe stata la cellula umana ideale, in grado di sopravvivere fuori dal corpo e facile da ottenere. In questa osservazione il campione del donatore venne messo in un tubetto con elettrodi e il donatore venne separato dallo sperma da diverse stanze. Quindi il donatore inalava il cosiddetto "popper" di cui parlano i giovani, che quando usato convenzionalmente, dilata i vasi ed evita alle persone di subire ictus. Solo avvicinando tale sostanza al donatore, lo sperma reagì violentemente, quando poi venne inalato, lo sperma impazzì. Quindi sono qua, guardando organismi monocellulari a livello umano, sperma, che rispondono alle sensazioni del donatore perfino a grande distanza. Non c' era modo per me di continuare la ricerca. Sarebbe stato scientificamente appropriato, ma politicamente stupido. Gli scettici mi avrebbero indubbiamente ridicolizzato, chiedendomi dov' era il mio masturbatorio, e così via. In una riunione a Houston, incontrai un ricercatore nel campo dei denti, dalla Texas University School of Dentistry, che ha perfezionato un metodo per ottenere globuli bianchi dalla bocca dei donatori. Grande cosa. Politicamente fattibile, facile da fare e non richiedeva supervisione medica, necessaria per tale estrazione direttamente dal sangue. Eliminato l' ostacolo, iniziai a registrare su nastro video gli esperimenti con la lettura del grafico sovraimposta in fondo allo schermo che mostrava l' attività del donatore. Abbiamo scoperto che la persona poteva trovarsi a 10 isolati di distanza o persino a 20 miglia, che continuavamo ad ottenere lostesso le reazioni. 
DJ: Come monitorizzavi a distanza?
CB: Prendevamo il campione di globuli bianchi, quindi mandavamo a casa le persone a guardare la televisione. Avevo preselezionato un programma che li stimolava emotivamente, per esempio, mostrando un documentario dell' attacco di Pearl Harbor e quindi registravo sia il programma che la risposta delle loro cellule. Cio' che scoprimmo fu che le cellule fuori dal corpo reagiscono ancora alle emozioni provate, persino a miglia di distanza. La distanza piu' grande che abbiamo provato è stata di 300 miglia. Brian O'Leary, che ha scritto Exploring Inner and Outer Space, lascio' le sue cellule qua a San Diego e volò a Phoenix. Ogni volta che aveva un contrattempo che lo agitava, ne segnava l' orario. La correlazione rimaneva nonostante la distanza.
 DJ: Le implicazioni di tutto questo..
 CB: Si, fanno barcollare. Abbiamo due tipi differenti di batteri molto sincronizzati fra loro. Abbiamo piante che rispondono al nostro intento. Abbiamo piante che rispondono alla morte di altre creature. Tutto il mio lavoro, che consiste in cassetti pieni di dati altamente validi, ha mostrato che creature come piante, batteri e altre, sono tutte fantasticamente sintonizzate tra loro. Ora, osservando gli umani, questa capacità si perde. In una osservazione dopo una mia lezione alla Yale university, degli studenti laureati monitorizzarono una pianta e simultaneamente bloccavano con le mani un ragno. Quando spostavano le mani, vedevano la reazione nella foglia sotto monitorizzazione, nell' istante poco prima che il ragno corresse via, apparentemente proprio quando prendeva la decisione. Questo tipo di osservazione l' ho vista ripetutamente. Anche le cellule umane hanno questa capacità di percezione primaria, ma in qualche modo si perde, in qualche modo con gli umani non arriva al livello conscio. Viene da chiedersi se abbiamo perso tale capacità e se abbiamo mai avuto questo talento. Sono arrivato alla conclusione che quando una persona è coinvolta spiritualmente abbastanza da gestire queste percezioni, allora diviene propriamente sintonizzata. Fino a quel momento non si sintonizza, per il danno che potrebbe fare confondendo tale informazione ricevuta. A volte abbiamo la tendenza di vederci come la forma di vita piu' evoluta sul pianeta. Siamo molto bravi nell' uso dell' intelletto. Questa puo' pero' non essere la scala sulla quale dare giudizi. Puo' essere che ci siano altri piu' avanzati spiritualmente. Puo' anche essere che ci stiamo avvicinando ad un momento in cui saremo capaci di migliorare in sicurezza le nostre percezioni. Penso che sempre piu' persone stiano lavorando apertamente a queste aree emraginate della ricerca. Per esempio, hai sentito parlare del lavoro di Rupert Sheldrake con i cani? Ha messo una camera a tempo sia sul cane a casa che sul padrone al lavoro. Ha scoperto che persino per le persone che arrivano a casa a orari diversi ogni giorno, nel momento in cui lasciano il lavoro, il cane si avvicina alla porta. DJ: Come ha ricevuto il tuo lavoro la comunità scientifica?
CB: Ad eccezione degli scienziati ai margini, come Rupert Sheldrake, è stato prima deriso, quindi ostacolato e ora è tutto nel silenzio. Prima hanno chiamato la percezione primaria Effetto Backster, forse nella speranza di ridicolizzare le osservazioni, dopo che quest' uomo pazzo ha raccontato di aver notato cose che sono sfuggite alla scienza ufficiale. Nello stesso momento in cui gli scienziati ridicolizzavano il mio lavoro, la stampa mi dava molta attenzione, con dozzine di articoli e porzioni di libri, come La Vita Segreta delle Piante. Non ho chiesto di fare alcun articolo e non ho guadagnato dal mio lavoro. Le persone venivano a chiedermi informazioni aggiuntive. Comunque, la comunità botanica era in agitazione. Volevano andare a fondo in questa cosa senza senso, quindi alla conferenza della American Association for the Advancement of Science nel 1976, pianificarono di risolvere il problema. Arthur Galston della Yale University, botanico ben conosciuto, formo' un gruppo selezionato di scienziati, è mia opinione, per neutralizzare il mio lavoro. Questa è la tipica risposta della comunità scientifica, "confrontare note" riguardanti teorie controverse. L' anno dopo a Chicago, si concentrarono su Immanual Velikovsky, che scrisse Worlds in Collision (ndt. Mondi in Collisione). Avevo già imparato che non devi entrare in queste cose per vincere; devi entrare per sopravvivere. Ed ero in grado di farlo. Ora sono arrivati al punto in cui non possono neutralizzare la mia ricerca, quindi la loro strategia è quella di ignorarmi, sperano che me ne vada. Chiaramente non funziona.
 DJ: Qual' è la loro critica principale?
 CB: Il grosso problema, ed è un grande problema in merito alla ricerca della coscienza, è la ripetibilità. Gli eventi che ho visto devono essere spontanei. Se li pensi prima, allora li hai già cambiati. Tutto si riduce ad una cosa semplice: repetibilità e spontaneità non vanno assieme e finchè i membri della comunità scientifica enfatizzano eccessivamente questo aspetto della metodologia scientifica, non andranno lontano nella ricerca della coscienza. Ne sono sicuro. Questo è precisamentè cio' che la tiene indietro da anni. Relativamente alla mia osservazione iniziale nel 1966, non solo la spontaneità è importante, ma anche l' intento. Non puoi pretendere; semplicemente non accade. Se dici che vai a bruciare la foglia della pianta, ma non lo vuoi davvero, non accade nulla. Non puoi pretendere sulla sensazione di minaccia della pianta e quindi non puoi pianificare la ripetibilità nel lavoro. I giovani sanno che la spontaneità e la ripetibilità non vanno assieme. Sento costantemente da persone in parti diverse del paese, che vogliono sapere cosa causi le reazioni della pianta. Io dico loro, "Non fate nulla. Pensata al vostro lavoro, tenete nota così potete sapere cosa avete fatto in momenti specifici e quindi portate il tutto su un grafico. Non pianificate nulla o l' esperimento non avrà risultati." Quelli che fanno così, scoprono spesso cio' che ho osservato inizialmente e spesso vincono premi alle fiere scientifiche ecc.. Quindi arrivano a Science 101, dove viene detto loro che non hanno scoperto nulla di importante. Ci sono stati pochi tentativi da parte di scienziati, di replicare il mio lavoro con i gamberetti, ma tutti in maniera inadeguata a livello metodologico. Quando hanno imparato che dovevano automatizzare l' esperimento, andavano semplicemente dall' altra parte del muro e osservavano con un circuito video chiuso. Chiaramente, non stavano eliminando la loro coscienza dall' esperimento. E' facilissimo fallire con questi esperimenti, e onestamente, alcuni scienziati che hanno cercato di riprodurli, si sentivano sollevati nel fallire, perchè avere successo avrebbe significato andare contro la conoscenza scientifica. Infine ho smesso di combattere con gli scienziati per questo, perchè so che anche se l' esperimento fallisce, le persone che provano continueranno a vedere cose che modificherà la loro coscienza. Significa che non saranno piu' gli stessi. Ci sono persone ora che non avrebbero mai detto nulla venti anni fa. Spesso dicono, "Penso di poterti dire ora come tu abbia cambiato la mia vita con quello che hai fatto negli anni '70". Questi sono scienziati che hanno avuto paura per la propria credibilità e le proprie richieste di fondi in quegli anni. DJ: L' enfatizzazione sulla ripetibilità sembra contro la vita, visto che la vita in sè non è ripetibile. Questa enfasi è incredibilmente importante perchè, come ha chiarito Francis Bacon, la ripetibilità è legata al controllo. Il controllo è fondamentalmente cio' di cui si occupa la scienza occidentale. Oppure dimentica la scienza occidentale. Il controllo è cio' che forma la cultura occidentale. Per gli scienziati lasciare la predicibilità significa lasciare il controllo e quindi la cultura occidentale e significa che non accadrà fino al collasso della civiltà sotto il peso dei suoi stessi eccessi ecologici. Okay. Abbiamo diverse scelte. Possiamo credere che stai mentendo, come tutti quelli che hanno provato le stesse cose. Possiamo credere che dici la verità e che tutta la nozione di ripetibilità e in essenza tutta la direzione del metodo scientifico vada rivista, come tutte le nozioni sulla coscienza, la comunicazione, la percezione e così via. Oppure possiamo credere che sei in errore. C' è qualche possibilità che tu abbia sorvolato su qualche risposta meccanicistica Cartesiana o Baconiana, nelle tue osservazioni? Ho letto da qualche parte che una rispota di qualche scienziato sul tuo lavoro, è stata che doveva esserci qualche filo staccato nel tuo rilevatore di bugie.
 CB: In 31 anni avrei scoperto tutti i miei fili rotti. No, non vedo alcuna soluzione meccanicistica. Alcuni parapsicologi credono che abbia imparato l' arte della psicocinesi e quindi che muovessi il pennino con la mente, che sarebbe stato un bel trucco, ma sorvolando sul fatto che ho automatizzato e resi casuali molti degli esperimenti in modo che non fossi a conoscenza di cio' che accadeva, fino allo studio dei risultati sul grafico o sui filmati. Le spiegazioni convenzionali stanno strette. Una delle spiegazioni è quella dell' elettricità statica. Questa è stata stampata su Harper. Se ti muovi per la stanza e tocchi la pianta, ottieni una risposta. Ma chiaramente toccavo raramente la pianta durante le osservazioni e comunque le risposte sarebbero state totalmente differenti.
 DJ: Qual' è il segnale preso dalla pianta?
 CB: Non so. Non credo che il segnale, qualunque sia, si dissipi nella distanza, che è cio' che accade con i fenomeni elettromagnetici. Io bloccavo la pianta, quindi mi spostavo con un timer casuale in tasca. Quando il timer scattava, tornavo a casa. La pianta rispondeva sempre nel momento in cui mi giravo, indipendentemente dalla distanza. Il segnale da Phoenix era forte quanto sarebbe stato se Brian O' Leary si fosse trovato nella stanza a fianco. Sono tranquillo nel dire che la distanza non comprometteva il segnale. Inoltre, abbiamo cercato di schermare il segnale usando contenitori di vari metalli, ma abbiamo scoperto di non poterlo schermare. Questo mi fa pensare che il segnale non vada da qua a la, ma che si manifesti in posti diversi, senza dover viaggiare. Questo mi ha portato a pensare al tempo di trasmissione. Sospetto che non serva tempo al segnale per viaggiare. Non c' è modo usando distanze terrestri con cui eseguire i test, perchè se il segnale fosse stato elettromagnetico avrebbe viaggiato alla velocità della luce; i ritardi biologici necessiterebbero piu' di una frazione di secondo che impiegherebbe il segnale a viaggiare. L' unico modo per fare questi test sarebbe usare lo spazio esterno. Ho avuto supporto in questo, che il segnale non sia dipendente da spazio e tempo, da alcuni fisici quantistici. Esiste qualcosa chiamato Teorema di Bell, che afferma che quando un atomo cambia il suo spin in un luogo remoto, un atomo qua cambia il suo istantaneamente. Tutto questo, chiaramente, ci porta nel territorio della metafisica, dello spirituale. Pensate alla preghiera e alla meditazione. Se stai pregando Dio e Dio si trova dall' altra parte della galassai e la tua preghiera viaggia alla velocità della luce, le tue ossa diventerebbero polvere prima che ti arrivi la risposta di Dio. Ma se Dio, comunque tu definisca Dio, è ovunque, la preghiera non deve viaggiare. DJ: Passiamo al concreto. Hai l' immagine in cui bruci la pianta..
 CB: L' immagine, si. Non parole.
 DJ: E la distanza non conta. Quindi cosa accade precisamente in questo istante. Come reagisce la pianta? CB: Non affermo di saperlo. Infatti ho attribuito molto del mio successo nell' essere ancora attivo in questo campo, nel non essere stato neutralizzato. In altre parole, se do una spiegazione sbagliata, non importa quanti dati ho o quante osservazioni di qualità ho fatto, la comunità scientifica userebbe la spiegazione sbagliata per buttare tutto il mio lavoro. Quindi devo dire sempre che non so come accada. Sono uno sperimentatore. Non sono un teorico.
 DJ: Sono ancora confuso. Cos'è allora la coscienza? La capacità delle piante di percepire l' intento mi suggerisce un ridefinizione radicale di coscienza.
 CB: Intendi dire che danneggerebbe la nozione di coscienza di cui gli umani avrebbero l' esclusiva?
 DJ: O gli altri, i cosiddetti animali evoluti. Perchè le piante non hanno cervello, non possono, in accordo col pensiero occidentale, avere coscienza.
 CB: Ho un intero libro al piano di sopra sulla coscienza dell' atomo. Penso che la scienza occidentale esageri il ruolo del cervello nella coscienza. La coscienza puo' esistere ad un livello totalmente differente, al livello eterico, per esempio. Sono state fatte alcune ricerche molto buone sulla visione remota, che significa descrivere le condizioni in un luogo distante. Tutto questo punta alla nozione che la coscienza non è specificatamente correlata alla materia grigia. Questa è un' altra costrizione da cui dobbiamo uscire. Il cervello puo' avere a che fare con la memoria, ma si puo' vedere come molta della memoria non si trovi lì. DJ: La nozione della memoria cellulare è famigliare a tutti gli atleti. Quando pratichi, cerchi di costruire memoria nei muscoli.
 CB: Il cervello puo' non prendere parte a questo giro.
 DJ: Ero un saltatore in alto al college e sapevo che essendo cosciente avrei sbagliato il salto. Dovevo svuotare la mente. La stessa cosa accade nel basket. Se il gioco è in fase critica, l' ultima cosa che vuoi fare è pensarci. Vuoi far lavorare i muscoli.
 CB: Quando sono uscito dalla marina, intorno al 1945, iniziai a frequentare la piu' grande scuola di sollevamento pesi sulla Costa Ovest. Avevamo capito tutti che una parte del lavoro era concentrarsi sulle cellule muscolari, chiedendo loro di crescere. La comunicazione cellulare con questi muscoli, chiedere loro cosa volessero e dicendo loro cosa tu volessi.
 DJ: Ho pensato anche agli articoli che ho letto sugli effetti fisiologici che seguono un trauma emozionale, abuso sui bambini, stupri, guerra. Molte ricerche mostrano che il trauma si imprime su diverse parti del tuo corpo. Una vittima di stupro puo' sentire nel tempo un bruciore alla vagina. Chi ha subito violenze di notte, puo' avere difficoltà a dormire. Per ragioni puramente fisiologiche.
 CB: Se mi colpisco da solo, spiego al tessuto del mio corpo in quest' area cosa è accaduto. Non so quanto sia efficace questa filosofia, ma non puo' far male.
 DJ: Parliamo piu' tardi di questa nozione sulla coscienza. Hai fatto dei lavori sui cosiddetti materiali inanimati?
 CB: Ho spezzettato qualcosa e poi ho sospeso tutto in agaragar. Ho registrato segnali elettrici ma non necessariamente relativi a qualche evento nell' ambiente. Sospetto che la coscienza si spinga molto piu' in la. Nel 1987 ho partecipato ad un programma di una Università nel Missouri che includeva un discorso del Dr. Sidney Fox, che si è collegato con l' Istituto per l' Evoluzione Molecolare e Cellulare dell' Università di Miami. Il Dr. Fox ha registrato segnali elettrici da materiale proteico che mostrava proprietà molto simili alle cellule viventi. La semplicità del materiale e la sua capacità auto-organizzante mi hanno suggerito la presenza di una biocomunicazione già esistente nei primi stadi dell' evoluzione della vita su questo pianeta. Se fosse vero, chi o cosa comunica con questo materiale? La teoria di Gaia, l' idea che la Terra sia un grande organismo, si lega bene con questo. Il pianeta sta per mettere l' ultima parola sul danno inflittogli dagli umani. Potrebbe reagire con qualche starnuto o rutto e una buona parte della popolazione potrebber non trovarsi piu' qua attorno. Sospetto fortemente che la natura abbia un suo modo per gestire gli abusi. Non credo di sbagliare nell 'attribuire queste strategie di difesa ad una intelligenza planetaria. Il pianeta gesirà la cosa, forse in modo piu' severo di quanto ci piaccia. Sarebbe bene che ci occupassimo dei problemi, ma..
 DJ: Com' è stato ricevuto il tuo lavoro in altre parti del mondo?
 CB: I Russi sono sempre stati molto interessati. Ricordo nel 1973, mi venne chiesto di presiedere alla sezione sulla comunicazione uomo-pianta-animale della prima conferenza dell' Associazione Internazionale di Psicotronica, a Praga in Cecoslovacchia, dove parteciparono un buon numero di scienziati russi e alcuni di loro affermarono di essere venuti da Mosca per ascoltare il mio discorso e per intervistarmi su ulteriori dettagli. Li ho trovati molto aperti e preparati, non come qua dove molti hanno paura di toccare tali aree di ricerca. In molti modi, loro sembrano piu' predisposti ai concetti spirituali rispetto a molti scienziati dell' Occidente. Forse a causa dell' organizzazione religiosa occidentale. Non credo che questa religione organizzata abbia fatto un gran buon lavoro. Si suppone ti possa dire in modo significativo da dove vieni, cosa fai qua e dove stai andando e in mia opinione fallisce su tutti i punti. Questo porta, per quanto mi riguarda, al nostro presente triste stato, dove, ad esempio nel campo medico, ci troviamo con molte persone che hanno paura di vivere e terrrorizzate dalla morte. Così si spendono miliardi di dollari per tenerle in uno stato di limbo. Di sicuro non sono felici e molto impreparati per la morte, hanno paura di cio' che accade nel processo di morte e sembra che non ci sia altro posto per loro in seguito.
 DJ: Come sei stato trattato nel subcontinente Indiano e nel Lontano Est?
 CB: Ovunque incontri scienziati indiani, Buddhisti o Hindu, con cui parlo di cio' che faccio, mi dicono, "Cosa ti ha portato così lontano?" Il mio lavoro abbraccia molto bene molti concetti dell' Induismo e del Buddhismo.
 DJ: Di cosa abbiamo paura in occidente?
 CB: La domanda potrebbe essere, perchè gli scienziati occidentali non lavorano su questo? Penso che la risposta sia, se cio che sto osservando è accurato, che molte delle teorie sulle quali abbiamo basato la nostra vita, vadano rielaborate. Ho conosciuto biologi che dicevano, "Se Backster ha ragione, siamo nei guai." Serve un certo carattere e personalità per affrontare questo. La grande domanda che dovremmo fare alla comunità scientifica occidentale, penso sia quella che mi è stata posta dagli scienziati Hindu e Buddhisti, "Cosa ti ha portato così lontano?" Gli scienziati e l' intera comunità in generale si trovano in una posizione difficile, perchè per mantenere il modo corrente di pensiero scientifico, stanno ignorando una quantità enorme di informazioni. E questa informazione viene acquisita in modo sempre maggiore. Penso che vedremo un cambiamento nel futuro prossimo. In campo scientifico si inciampa continuamente in questo fenomeno di biocomunicazione, sembra impossibile, specialmente con i moderni strumenti sofisticati, per loro perdere questa sintonia fondamentale attorno a noi e continuare a lungo con la scusa dei "fili rotti".
 DJ: Se il tuo lavoro venisse accettato comunemente domani stesso, non solo da persone che ne fanno esperienza, ma anche dalla comunità scientifica, cosa significherebbe?
 CB: Significherebbe una revisione radicale del nostro posto nel mondo. Penso che lo stiamo già vedendo. Ci sono posti ora dove le compagnie di assicurazione pagano per la medicina alternativa. L' accettazione di Deepok Chopra, le cui letture su molto di cui stiamo parlando, è un grande passo. Ora che questa accettazione è iniziata, continuerà a prendere spinta. Ora ho 73 anni e persino nei miei giorni penso che potro' vedere una rivoluzione. Sono stato ad un meeting in Sri Lanka lo scorso dicembre, dove c' erano persone dall' India, dal Pakistan, un paio di centinaia da Taiwan e altrettante dalla Cina. Tutti parlavano splendidamente della medicina alternativa. C' erano pochi scienziati americani la. Qui in USA gli scienziati sono in ritardo, ma non ci vorrà ancora molto. Non possiamo negare per sempre cio' che ormai è molto chiaro.
 Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

http://www.altrogiornale.org/print.php?news.2004



venerdì 15 giugno 2012

SCIENZA E CONOSCENZA






Scienza e Conoscenza
di Suman Casini
www.seitangourmet.it - info@seitangourmet.it




La fisica quantistica ha dato varie interpretazioni della realtà, da quelle basate sulla casualità della creazione, a quelle che prevedono l’esistenza di universi multipli e paralleli, dove tutto ciò che è possibile avviene in ogni possibile dimensione. Altre invece prevedono il collegamento fra la mente e la materia, e più recenti teorie affermano che dietro il mistero della creazione c’è la Mente di Dio[1]. Arrivando a includere anche il concetto di Coscienza dell’Universo, che appare sempre più come un’entità globale governata da leggi che scaturiscono da una matrice primigenia che lega tra loro le varie parti in un tutto indissolubile. Lasciando intravedere leggi più profonde che vanno oltre la realtà apparente.
Una visione olistica che in modi diversi ha sempre fatto parte delle religioni e delle filosofie orientali e occidentali, e che ultimamente sta sempre più orientando il pensiero scientifico. Anche la scienza quindi, in tutte le sue branche, si sta avvicinando a un livello di conoscenza superiore, realizzando la non casualità della creazione e l’esistenza di un Nucleo da cui tutto ha origine. Un’Entità alla quale nel corso del tempo sono stati dati molti nomi, ma che è sempre e comunque la stessa. La Mente Cosmica che si nasconde nella creazione e la organizza in ogni suo aspetto.
Isaac Newton, considerato il padre della fisica moderna, ha detto: “Fisica, guardati dalla Metafisica”.... E verso la fine della sua vita affermò: “Non so come appaio al mondo, ma io vedo me stesso come un bambino che ha solo giocato sulla spiaggia divertendosi ogni tanto a trovare un sasso più liscio o una conchiglia più bella dell’ordinario, mentre il grande oceano di verità era lì sconosciuto davanti a me.” 
Per assolvere al compito di svelare i segreti della realtà e guidare l’umanità verso un progresso consapevole la scienza del futuro dovrà quindi esplorare l’oceano, non potrà limitarsi a raccogliere sassolini sulla riva, e questo studio dovrà necessariamente includere la mente e la coscienza, e la loro relazione con l’universo creato. Macrocosmo e microcosmo dovranno essere compresi per quello che sono, e dovrà essere svelata l’Unicità del Tutto, riconducendo ogni cosa a quell’Uno con la U maiuscola che le religioni e le filosofie hanno tentato di definire, rivestendolo spesso però di dogmi e superstizione.
Nel suo dramma più famoso Shakespeare fa dire ad Amleto: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”, lasciando intuire una consapevolezza che va molto oltre le concezioni della sua epoca. Tutta la sua opera del resto è intrisa di una conoscenza esoterica che rimanda a concetti trascendenti profondi e attuali. Molti antichi, da oriente a occidente, hanno tramandato sprazzi luminosi di conoscenza e tracciato il cammino dell’umanità. Un cammino che ci vede oggi alle soglie di una Nuova Era, in cui scienza e conoscenza andranno di pari passo, e i segreti del cosmo saranno finalmente interpretati nell’ottica giusta.
Considerando il Tutto come un oceano di onde, che vanno da quelle infinite della Mente Cosmica a quelle estremamente grezze della materia, possiamo dire che quest’ultime esistono all’interno delle prime in vari livelli vibrazionali, dal più sottile al più denso. Materia, mente e spirito coesitono quindi in un continuum di onde, partendo da livelli più elevati e più fini a quelli più grezzi e grossolani. L’universo manifesto è la proiezione psichica della Mente Cosmica, e secondo il Tantra Yoga l’insieme dell’esistenza consiste in sette livelli o Loka immaginabili come cerchi concentrici, uno dentro l’altro. Partendo dal livello più sottile, il regno dell’anima, dove non c’è dualismo e la Coscienza Cosmica è dominante, definito nella cosmologia orientale lo stato della “verità assoluta omnipervadente”. Gli altri sei livelli o cerchi compongono la Mente Cosmica oggettiva, andando dai livelli più sottili a quelli più grezzi e crudificati che includono il mondo fisico. Questi livelli generano e penetrano la creazione riflettendosi in ogni cosa, anche nella mente umana, e a ognuno di essi corrispondono lunghezze d’onda diverse che vanno dal sottile al grezzo, con stati di consapevolezza più o meno elevati.
La Pura Coscienza senza limiti né causa esprime Sé stessa dapprima a livello psichico e poi a livello fisico, e i sette livelli sono relazionati fra loro in maniera consecutiva e causale. Occorre quindi tenere presente che l’insieme di questo processo è interno alla Mente Cosmica, e che le varie sfere o regni della creazione, dal più sottile al più grossolano, incluso l’essere umano e il suo mondo animato e inanimato, ne sono parte e formano un tutto unico. Anche l’universo fisico, che a noi appare come una realtà oggettiva, è una proiezione mentale della Mente Cosmica. Sta qui la differenza sostanziale della concezione di Dio e della creazione della filosofia tantrica, che la distacca sia dalle religioni che dai principi della scienza formulati finora, separando forzatamente Macrocosmo e microcosmo.
Con tecniche di concentrazione e meditazione la mente umana può metodicamente elevarsi al di là dei livelli mentali più bassi e inoltrarsi nei livelli superiori. O può anche penetrarvi in maniera occasionale, accedendo a stati di coscienza più elevati dove passato, presente e futuro si fondono e i misteri della vita sono svelati. Trascendendo i livelli del conscio e subconscio la mente si immerge infatti nel sottile regno del Superconscio cosmico, perdendo le sue caratteristiche individuali e riflettendo nel suo specchio mentale le qualità più sottili della Mente Cosmica.
Il superconscio individuale e quello cosmico coincidono, e penetrando in questo sottile regno psichico tanti artisti, scienziati, santi e mistici sono stati ispirati, superando i confini dell’ego e andando oltre l’agitazione dei livelli mentali più bassi. Si spiegano così molti fenomeni di percezioni extrasensoriali, onniscenza, telepatia, intuizione creativa, visioni, sogni profetici e illuminazioni, veri e propri flash di conoscenza cosmica proiettati nella mente umana. E si spiegano anche i risultati degli esperimenti sulla sincronicità o coerenza cerebrale fatti con il Brain Olotester su gruppi di persone in meditazione profonda[2].
Durante la meditazione la mente penetra nei livelli psichici superiori  e le onde cerebrali rallentano notevolmente, allineandosi con le onde della Mente Cosmica e acquisendone le caratteristiche più sottili. Tuffandosi nella Mente Cosmica la mente individuale si immerge in una rete di vibrazioni armoniche condivise con le persone allinate sulla stessa lunghezza d’onda, perdendo progressivamente la sua peculiarità e entrando in empatia con le menti degli altri meditatori. Un po’ come dei telespettatori sintonizzati sugli stessi canali, che vedono tutti lo stesso programma.
Anche le deduzioni sulla coerenza psicosomatica individuale fatte in base a questi stessi esperimenti seguono la stessa logica. Gli stati di coscienza più elevati attingono infatti direttamente al flusso armonico della Mente Cosmica, proiettandolo nella mente e nel corpo della persona. Creando quindi uno stato di benessere generale, in cui le frequenze fisiche e mentali sono elevate e integrate. E qui entrano in scena i Cakra, o plessi psico-spirituali e psico-fisici presenti nel corpo umano. Vere e proprie stazioni rice-trasmittenti, che durante la meditazione entrano in risonanza con le vibrazioni della Mente Cosmica, e attraverso un complesso sistema di ghiandole e subghiandole creano campi energetici e flussi ormonali che inondano l’intero sistema modificandolo.
Il regno della psiche umana è ancora per lo più inesplorato, spesso identificando il cervello come sede della mente e della coscienza, ponendo così dei limiti alla ricerca. Ed è anche in gran parte inesplorato il rapporto fra mente e materia, fra l’essere umano e l’universo che lo circonda, fra la creazione e il suo Creatore. Ma l’era futura vedrà senz’altro la scienza incontrare finalmente la sua dimensione aurea, svelando la relazione intima e segreta fra Macrocosmo e microcosmo, e riconoscendo l’esistenza di una Entità Superiore in grado di organizzare la creazione in ogni suo aspetto e controllarne il funzionamento attraverso leggi ben precise. Le leggi divine nascoste in ogni cosa, che menti umane più evolute saranno sempre più in grado di comprendere e penetrare.







[1] Massimo Teodorani, La Mente di Dio, DVD.
[2] Il Brain Olotester, definito “l’interprete della coscienza”, è un apparecchio computerizzato che registra i dati dell’attività cerebrale, monitorando contemporaneamente le onde beta, alpha, theta e delta, e la sincronia fra i due emisferi cerebrali. Gli esperimenti sono stati fatti anni fa da Nitamo Montecucco e i suoi collaboratori in tempi diversi e paesi diversi, con tecniche di meditazione diverse, portando tutti agli stessi risultati. Evidenziando che in stati di profonda concentrazione e meditazione i cervelli delle persone sottoposte al test presentavano alti livelli di coerenza elettromagnetica sincronizzata, anche a distanza. 

MEDITARE PER ACCEDERE A INFORMAZIONI NASCOSTE






13/06/2012 - MEDITARE PER ACCEDERE A INFORMAZIONI NASCOSTE
 

Secondo uno studio con la meditazione si possono raggiungere aree del cervello che di solito non si utilizzano nel normale stato di coscienza

Potenza della meditazione. Se già numerosi studi hanno suggerito come la pratica meditativa possa essere efficace nel migliorare lo stato di benessere psico-fisico, oggi uno studio olandese indica che con questa pratica si possa addirittura raggiungere aree del cervello non utilizzate e sconosciute nel normale stato di coscienza. Zone in cui risiederebbero, tra gli altri, i cosiddetti messaggi subliminali che bypassano la coscienza vigile ma che possono avere una notevole influenza sui nostri comportamenti senza che ce ne rendiamo conto.

La questione "messaggi subliminali" era divenuta famosa qualche anno fa quando si era scatenata una vera e propria caccia al messaggio nascosto nelle pubblicità, nella musica di certi gruppi e cantanti, ma anche nei film e nei cartoni animati così come nei fumetti e altro ancora.
La maggioranza di questi messaggi – almeno quelli scoperti dai “cacciatori” – era a sfondo sessuale e si trovava spesso nelle pubblicità o in certi fumetti o cartoni animati come quelli della Disney (vedi “Il re leone” e “Bianca e Bernie”… basta cercare su Google). Per qualcuno tuttavia i peggiori messaggi erano quelli a sfondo “satanico” – in particolare quelli contenuti nelle canzoni o nelle immagini di certi gruppi musicali, soprattutto rock e heavy metal. Che sia vero o meno, i messaggi subliminali hanno da sempre affascinato gli studiosi. E così è avvenuto anche in questo caso.

La dottoressa Madelijn Strick e colleghi dell’Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, hanno reclutato 34 esperti meditatori che hanno poi suddiviso a caso in due distinti gruppi.
Gli appartenenti al primo gruppo avrebbero dovuto praticare la meditazione zen per 20 minuti sotto la guida di un maestro professionista; gli appartenenti al secondo gruppo, quale gruppo di controllo, avrebbero solamente dovuto rilassarsi, sempre per 20 minuti.

Poco prima della seconda fase dello studio, che prevedeva la risposta a 20 domande, i partecipanti sono stati sottoposti all’influenza di messaggi subliminali che contenevano la risposta esatta alle domande che appariva per soli 16 millisecondi su uno schermo di computer – una velocità che l’occhio umano non registra – e non vede – ma il cervello sì.
Le domande prevedevano risposte multiple tutte corrette di cui solo una era tuttavia la parola che i partecipanti dovevano scegliere, e che era quella apparsa sullo schermo come messaggio subliminale. Per esempio alla domanda: “Il nome di una delle quattro stagioni”, sullo schermo era apparso il messaggio subliminale “primavera”, riporta New Scientist, e questa era la risposta che avrebbero dovuto dare i partecipanti – sebbene fosse chiaro che rispondere “inverno” sarebbe stata una risposta corretta alla domanda. Ma questo non era lo scopo dello studio.

Al termine della seconda fase dello studio i ricercatori hanno valutato la correttezza delle risposte date dagli appartenenti ai due gruppi. I risultati hanno mostrato che quelli del gruppo “meditazione” hanno risposto in media con la parola subliminale nel 6,8 dei casi, a differenza del 4,9 dei casi per il gruppo di controllo.
Secondo la dottoressa Strick, questa differenza nel accedere alla fonte registrata in certe aree del cervello sta in ciò cui il cervello sta prestando attenzione e ciò di cui invece siamo consapevoli. Per si può ipotizzare che chi medita riesca ad attingere a ciò che il cervello ha registrato  – anche se noi non ne siamo consapevoli – rispetto a chi invece non medita. In sostanza, potremmo sapere meglio gestire gli input che ci provengono dall’esterno e di cui nella maggioranza dei casi non siamo coscienti. Un bel vantaggio, in certi casi.
[lm&sdp]

http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina-naturale/articolo/lstp/458124/