La meditazione tibetana entra in corsia: a Bologna la prima sperimentazione. L’Ausl del capoluogo emiliano è la prima azienda sanitaria al mondo ad avviare, da febbraio, l’utilizzo clinico della pratica orientale nella cura delle patologie oncologiche.
… Si chiama “pratica meditativa Tong Len”, partirà a febbraio e sarà condotta dall’equipe del dottor Gioacchino Pagliaro, direttore del reparto di Psicologia clinica dell’ospedale Bellaria. …
… saranno scelti 80 pazienti che, naturalmente, continueranno nel frattempo il normale processo di cure … Lo studio, che è a costo zero, durerà diversi mesi e, a distanza di tre e cinque anni, lo staff di medici analizzerà i pazienti per capire se ci sono stati cambiamenti …
- Da bologna.repubblica.it del 05-01-13,
Approfondimenti: meditazione Tong Len
La pratica di Bodhicitta del “prendere e dare”, o in tibetano Tong Len, costituisce il metodo più rapido e più potente per guarire noi stessi. Nella meditazione del “prendere e dare”, quando sviluppiamo una grande compassione prendiamo su di noi la sofferenza e le cause di sofferenza degli infiniti altri esseri viventi, e le utilizziamo per distruggere il nostro pensiero egocentrico ed egoista, che è la fonte di ogni nostro problema. Mettendo in pratica un grande amore colmo di gentilezza, doniamo quindi tutto ciò che ci appartiene agli altri esseri viventi: il nostro corpo, i nostri parenti e amici, i nostri stessi beni, la nostra energia positiva, e la nostra felicità. (…) utilizziamo il nostro stesso dolore per sviluppare la compassione per gli altri esseri viventi. Per mezzo di questa meditazione, sperimentiamo la nostra malattia e tutti i nostri altri problemi per il bene di tutti gli esseri viventi. Se pratichiamo questa meditazione con cura e intensità questo ci aiuterà a diminuire e anche a eliminare il nostro dolore, e non è cosa rara che la meditazione sia anche in grado di guarire la nostra malattia. Tuttavia il punto più importante della pratica del “prendere e dare” consiste nella sua capacità di purificare le cause della malattia, che si trovano nella nostra mente.
(Da “Guarigione Definitiva” di Lama Zopa Rinpoche Ed. Chiara Luce)
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Al Bellaria si sperimenta la meditazione tibetana Il primo caso in Italia. La pratica meditativa Tong Len sarà testata su un gruppo di 80 pazienti del reparto di oncologia BOLOGNA -
L'Ausl di Bologna ha deciso di consentire, prima azienda sanitaria a livello internazionale, la sperimentazione di una terapia tibetana ai suoi pazienti oncologici. Si chiama «Pratica meditativa Tong Len», partirà a febbraio e sarà condotta dall'equipe di Gioacchino Pagliaro, 58 anni, direttore del reparto di Psicologia clinica dell'ospedale Bellaria, che si occupa di meditazione da oltre vent'anni.
LA SELEZIONE - Nei prossimi giorni saranno scelti 80 pazienti, che continueranno nel frattempo il normale processo di cure: 40 saranno sottoposti alla terapia, l'altra metà no, in modo da valutare le differenze. Pagliaro e i 15 professori sanitari - spiega l'edizione bolo0gnese di Repubblica - non conosceranno i nomi di chi farà il test: avranno solo una scheda con le iniziali del paziente, il tipo di patologia e determinati valori del sangue.
LO STUDIO - Lo studio, a costo zero, durerà diversi mesi e, a distanza di tre e cinque anni, lo staff di medici analizzerà i pazienti per capire se ci sono stati cambiamenti, se sono variati alcuni valori del sangue come il livello dei globuli bianchi oppure se ci sono miglioramenti negli stati d'ansia e di tensione. Una misurazione, questa, che avverrà prima, dopo e durante il test. Il «Tong Len» («Prendere e dare») è un'antica pratica buddista che prevede, come attività centrale, la meditazione. Il comitato etico dell'Ausl ha approvato la sperimentazione e il direttore sanitario Massimo Annichiarico ha firmato la delibera che autorizza il progetto. Ad oggi non c'è letteratura scientifica che possa dimostrare il reale beneficio della terapia. Redazione online corriere.it
05 gennaio 2013
1 commento:
penso che sia 1 iniziativa davvero degna di nota!
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