venerdì 29 agosto 2008

OBAMA, E' GIUSTA LA PENA DI MORTE?


Barack Hussein Obama sarà il primo candidato afroamericano alla presidenza degli Stati Uniti .
Osama Bin Laden è il nemico numero uno dell'America e Barack Obama non la pensa diversamente dai suoi concittadini.
Il senatore ha detto di essere favorevole all'esecuzione capitale per il leader di Al Qaeda nel caso questi dovesse essere catturato vivo.
In un'intervista alla Cnn ha sottolineato che in questo caso gli Stati Uniti dovrebbero «assumersi la responsabilità di portare il pieno peso della giustizia, non solo americana ma del mondo intero, su di lui».

«Non sono un tifoso della pena capitale che dovrebbe essere limitata ai crimini più orrendi - ha spiegato Obama -, ma credo che progettare ed eseguire la morte di oltre tremila americani possa giustificare questo tipo di approccio».

Giorni fa Obama aveva criticato una decisione della Corte Suprema che aveva bocciato la possibilità di mettere a morte criminali responsabili di gravi crimini senza omicidio, come lo stupro di bambini.

Sembra che Obama abbia grandi ideali, ma perchè giustifica la pena di morte? E' un grave errore per un possibile leader del mondo.

La pena capitale, anche per i grandi criminali , non risolve certo il problema della violenza ma anzi crea una spirale di odio, risentimento e maggior violenza...

Io gli ho scritto un messaggio al suo indirizzo http://it.youtube.com/barackobama




" The very institution of capital punishment cannot be supported.
Those who kill other human beings violate cardinal human principles.
What to speak of human beings, those who kill animals also overstep cardinal principles hence their actions can never be justified.
One who has killed another in the name of justice is even more condemnable, but even then the system of capital punishment cannot be supported." P.R.Sarkar

http://www.apnu.net/
http://it.youtube.com/user/neoumanesimo

La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo, altrimenti il pianeta non si salva. — Albert Einstein

giovedì 28 agosto 2008

RISTORANTE "NO BONES NO BLOOD"

Non sapevo che molti Rasta fossero vegetariani...
Questo ""No bones no blood" è un ristorante in Orlando (Florida) gestito da Rastafariani e basato su cucina vegetariana giamaicana-italica.
Pare che il menù sia ottimo... http://www.newsday.com/topic/ocb-eats-noblood060204,0,160852.story


Album: Height of light
Song: NO BONES NO BLOOD
Artist: Jah Sun
Genere : reggae
More Love Productions

SOMEWHERE, OVER THE RAINBOW...




Da qualche parte sopra l'arcobaleno
C'é un paese di cui ho sentito parlare in una ninna nanna
Da qualche parte sopra l'arcobaleno i cieli sono blu e
i sogni che osi sognare veramente diventano realtà
Un giorno voglio volare su una stella e svegliarmi
dove le nuvole sono lontane dietro di me
Dove i problemi si sciolgono come una goccia di limone
Segui la strada che sale su per ilcamino
E' qui che mi troverai
Da qualche parte sopra l'arcobaleno
volano uccelli blu, uccelli blu volano sopra l'arcobaleno,
allora perché io non riesco?
Se piccoli uccelli felici volano sopra l'arcobaleno
perché, oh perché io non riesco?

Somewhere over the rainbow...

Somewhere over the rainbow, way up high
There's a land that I heard of, once in a lullaby
Somewhere over the rainbow, skies are blue
And the dreams that you dare to dream
Really do come true
Someday I'll wish upon a star,
And wake up where the clouds are far behind me
Where troubles melt like lemon drops,
Away above the chimney tops
That's where you'll find me
Somewhere over the rainbow, bluebirds fly
Bird fly over the rainbow, why then, oh why can't I
If happy little bluebirds fly beyond the rainbow,
Why, oh why can't I?






martedì 26 agosto 2008

LO SPORT COME METAFORA



Come conferma il suo ultimo spot, la Nike ha scelto una strategia di comunicazione che è riuscita a trasformare lo sport in una vera e propria metafora della vita come sfida, verso gli altri ma sopratutto verso se stessi. Facendo leva con successo sui nostri meccanismi psicologici più profondi,

Oggi Nike è la prima multinazionale al mondo nel settore dell'abbigliamento sportivo con 16 miliardi di dollari di fatturato. Senz'altro la coerenza di valori di questo brand è uno dei motivi del suo successo. Ma la Nike è stata criticata per le condizioni di lavoro ed i metodi di produzione nelle fabbriche d'oltremare con cui ha contratti commerciali.
Come riportato dai più importanti media internazionali si è scoperto che l'azienda per anni ha sfruttato il lavoro di bambini, dai 5 anni di età, per cucire i propri palloni e vestiti. Tali bambini venivano impiegati per 14-16 ore al giorno in condizioni igieniche pessime, per portare avanti lavori massacranti, in fabbriche buie e malsane.

Nel luglio 2002 la Nike annuncia che i suoi stabilimenti saranno controllati dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro per salvaguardare lo sfruttamento minorile.
Nell'aprile 2007 in 20.000 sfilano contro la multinazionale nel più grosso sciopero della storia del Vietnam.
Gli operai denunciano uno stipendio inferiore a un paio di scarpe.

Anche la filosofia Yoga dice che " la lotta è l'essenza della vita" ,perchè la pace può essere solo il risultato della lotta ed è l'azione che fa l'uomo grande ma la vittoria individuale non può mai andare a scapito del benessere collettivo.




Ogni vittoria sugli ostacoli dell'ignoranza e della limitatezza non può che arricchire tutta l'umanità.
Tutto il resto è solo strategia di marketing.

Ma lo spot è sicuramente stupendo...

domenica 24 agosto 2008

MEDICINE COMPLEMENTARI: LA SITUAZIONE NORMATIVA IN ITALIA





Medicine Complementari e Alternative: la situazione normativa in Italia di

Claudio Santoro

È ormai indubbio che l’assistenza sanitaria convenzionale, mediante approcci altamente scientifici, abbia raggiunto elevati livelli qualitativi (soprattutto per quanto concerne l’“estirpazione” della malattia), così come è indubbio che l’approccio non convenzionale riesca a dare maggior risalto alla cura della salute, alla prevenzione ed al rapporto terapeutico.
Per Complementary and Alternative Medicines si è soliti intendere “un ampio gruppo di sistemi di cura della salute, di diagnosi e di terapia, diversi da quelli normalmente inclusi nel sistema sanitario ufficiale (WHCC.A.M. 2002)”.
Benché molto eterogenee tra loro, esse hanno in comune la caratteristica di tendere all’individualizzazione del trattamento, di dare enfasi alla prevenzione ed allo stile di vita, di promuovere la responsabilità della propria cura, di riconoscere gli aspetti psicologici e spirituali della persona nella sua integrità. Aspetti che, pur non essendo teoricamente negati, sono spesso sottovalutati o addirittura ignorati dalla prassi medica corrente.
Il sistema non convenzionale si struttura essenzialmente su metodiche che tendono ad individualizzare ciascun trattamento, dando enfasi alla prevenzione ed allo stile di vita, promuovendo la responsabilità della propria cura oltrechè il riconoscimento degli aspetti psicologici e spirituali della persona, comunque intesa nella sua integrità.
Se è vero che l’interesse primario è quello di tutelare la “salute” (tutela dello stato di benessere) prima ancora che la “sanità” (ripristino dello stato di benessere), allora è anche vero che i due sistemi devono necessariamente integrarsi l’un l’altro (BMA 1993; Eskinazi 1999; Ernst 2000; Rees and White 2001; Bellavite et al. 2001; WHCC.A.M. 2002; Marwik 2002).
Le medicine complementari ed alternative, sinora tollerate all’interno dei sistemi di cura tradizionali, non hanno potuto esprimere appieno le loro potenzialità nella tutela della salute del cittadino, nè organizzarsi secondo sistemi di regolamentazione ufficialmente riconosciuti, che avrebbero consentito, accanto ad un controllo della qualità dei livelli terapeutici espressi, il loro coordinamento con la medicina convenzionale in un’utile opera di integrazione, non dissimilmente da quanto avviene in altri Paesi europei.
Secondo un’indagine CENSIL del 2005, sono più di nove milioni gli italiani che costantemente si rivolgono a pratiche di medicina non convenzionale. Una percentuale che, sebbene elevata, sembra quasi una briciola rispetto a quel 70% di italiani che, invece, richiede a gran voce che dette discipline rientrino a far parte ufficialmente del sistema sanitario (CENSIL 2005).
Forte di questi dati, in Italia si è dato inizio, ormai da qualche anno, a programmi di sperimentazione che, presso Aziende Sanitarie Locali ed Aziende Ospedaliere, si sono incentrati prevalentemente sull’utilizzo della fitoterapia, dell’omeopatia ovvero di tecniche riflessogene e di rilassamento, particolarmente utili nel trattamento del dolore, delle tensioni, delle ansietà e della depressione.
Il rischio che si corre, però, sia esso per una conoscenza non sempre approfondita di quelle discipline ovvero per una mancata condivisione dei principi su cui le stesse si fondano (dettata da una formazione accademica evidentemente meccanicistica), è quello di snaturalizzare le Medicine Alternative e Complementari, concependo come “patologia” ciò che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece più volte definito con la sigla C.E.S.E. (“Cumulation Effects of Subclinical Everything)” ovvero “cumulo di effetti determinato da ogni alterazione non patologica”.
Nonostante tutto i risultati raggiunti tanto in termini di costi quanto in termini di obiettivi, possono sicuramente dirsi ragguardevoli. Perché, allora, al pari di quanto già non avvenga negli altri stati, non si provvede a riconoscere e formare Operatori C.A.M., specializzati nelle diverse discipline? Le disposizioni normative dei Paesi che hanno ufficialmente riconosciuto le pratiche non convenzionali (a prescindere dal relativo inquadramento all’interno del sistema sanitario), hanno dapprima espressamente individuato quali fossero gli atti ad esclusivo appannaggio del medico-chirurgo (procedure chirurgiche, procedure ostetriche, cateteri ed endoscopie, punture ed iniezioni, anestesia generale, procedure che coinvolgono l'utilizzo di sostanze radioattive e radiazioni ionizzanti, cardioversione, defibrillazione, terapie elettroconvulsive, litotripsia e inseminazione artificiale, trattamento delle malattie veneree, tubercolosi e altre malattie infettive, prescrizione di farmaci che richiedono ricetta medica, constatazione decesso), quindi tutti quelli esperibili dagli operatori inquadrati nel sistema delle medicine non convenzionali.È spiacevole dover registrare quanto l’Italia, anche nel campo delle Medicine Complementari ed Alternative, sia differente dagli altri Paesi Comunitari.
Nel Regno Unito, è il “diritto consuetudinario” a regolare l'esercizio delle C.A.M.; alle associazioni professionali è demandato il compito di regolamentarne l'esercizio (preparazione, codice deontologico, ecc.).
Ai naturopati è consentito firmare i certificati di malattia o di inabilità al lavoro proficuo, che il Ministero della Sanità riconosce alla stessa stregua di quelli rilasciati dai medici.
In Germania gli Heilpraktiker sono ufficialmente riconosciuti dal 1939 sebbene introdotti costituzionalmente tra il 1869 ed il 1873 con la libertà di cura. Hanno uno status giuridico pari a quello dei medici.In Danimarca dal 1970, i non medici possono praticare atti specifici che non siano già riservati ai medici allopatici, a meno che non li svolgano sotto la diretta supervisione di quest’ultimo.
In Francia sebbene a suo tempo non ancora legalmente riconosciute, già dal 1982, l'Università di Bobigny istituì il Dipartimento di Medicine Naturali, erogando diplomi in agopuntura, omeopatia, fitoterapia, osteopatia, auricoloterapia, naturopatia, oligoterapia e mesoterapia.In Liechtenstein dal 1985, piena libertà di esercizio per gli operatori C.A.M., con limitazioni ai soli atti non specificamente medici.
In Olanda dal 1993, con la legge Individual Health Care Professionals Act, operatori non allopatici sono stati elevati allo status di paramedici ed autorizzati alla pratica della medicina.
In Finlandia le C.A.M. sono regolamentate dal 1994, praticabili in strutture pubbliche (dove acquistano una matrice sanitaria) ovvero privatamente.
In Ungheria, con due specifiche direttive tese a regolamentare le C.A.M., nel 1997 sono stati introdotti i “Natural doctors”, medici non allopatici.
In Belgio dal novembre 1999 è in vigore la legge che riconosce le organizzazioni professionali di coloro che esercitano una pratica non convenzionale o ritenuta tale nell'ambito della medicina.
La Norvegia ha sempre avuto una notevole apertura nei confronti delle pratiche e discipline salutistiche, sin dal 1619. Nell'anno 2003, è stata varata una legge sulle discipline complementari che sancisce il riconoscimento degli operatori non medici similmente al modello anglosassone.
In Portogallo dal 2003 è stata proclamata la libertà di scelta terapeutica del cittadino come diritto innegabile. Le C.A.M. sono state assunte dal sistema normativo come “quelle pratiche e discipline che partono da una base filosofica differente dalla medicina convenzionale per applicare propri specifici processi di diagnosi e cura”, riconoscendo agopuntura, chiropratica, naturopatia, fitoterapia, omeopatia, osteopatia.
In Spagna dal 2005, l’Istituto Universitario “Real Maria Cristina” eroga corsi di formazione universitaria per Operatori C.A.M. (Naturopatia, Medicina Tradizionale Cinese, Osteopatia e Chiropratica).In Svizzera gli Operatori C.A.M, in qualità di terapeuti complementari, sono riconosciuti in tutti i Cantoni.
In U.S.A., Sud Africa, Canada, Nuova Zelanda e Australia, la legislazione riconosce gli Operatori Olistici, sebbene con mansioni diverse tra Stato e Stato.
Un elenco evidentemente lungo e noioso ma, quanto più risulterà lungo e noioso, tanto più sarà da considerare grave il ritardo accumulato negli anni dal nostro bel Paese
L’Italia, infatti, come già detto, “semplicemente” tollera le Medicine Alternative e Complementari… e lo fa sempre e solo, considerandole “atto medico”!
Tanto è vero che a Terni, nel 2002, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), in presenza di un vuoto legislativo, si è sentita in dovere di riconoscere la medicina ayurvedica, la medicina antroposofica, la medicina omeopatica, l’omotossicologia, la medicina tradizionale cinese, l’agopuntura, la fitoterapia, l’osteopatia e la chiropratica come di esclusiva competenza del medico chirurgo e dell’odontoiatra.
Ma cosa hanno in comune queste discipline con la chirurgia e l’odontoiatria?
Perché ci si ostina a sostenere un sistema ordinistico che esclude a priori qualunque possibilità di allargamento degli orizzonti della medicina?
Ogni anno, presso le facoltà di medicina e chirurgia, il laureando è chiamato a prestare giuramento secondo una formula che, almeno inizialmente, doveva essere un inno alla prevenzione, un richiamo a quei processi che inducono l’organismo a debellare naturalmente la minaccia patogena.Il giuramento ippocratico, nella sua formulazione originaria, faceva espliciti riferimenti ai rimedi offerti dalla natura, vietava la somministrazione di rimedi che potessero risultare velenosi, rifiutava la pratica di ogni intervento che avesse una natura chirurgica demandando, per questo, a specialisti opportunamente preparati…
L’Operatore delle Medicine Alternative e Complementari, è parte integrante di questo mondo, qualsivoglia sia la sua estrazione. Le Medicine Alternative e Complementari fanno chiaro riferimento al Corpus Ippocraticum ed al modo di vivere la salute espresso dalla sua antica “ars medicina”:- riconoscono nell'ambiente, nelle condizioni meteorologiche, nelle sostanze di cui si compongono acqua ed alimenti, le possibili cause di malattia;- si avvalgono dell'osservazione e dello studio delle manifestazioni di terreno, per compiere valutazioni, prevedere il decorso di uno squilibrio ovvero puntare alla sua correzione;- si rifanno alle capacità che un adeguato regime alimentare, una moderata attività fisica ed un corretto stile di vita, possano avere sullo stato di salute delle persone.
Lodevole l’iniziativa legislativa condotta da purtroppo ancora poche Regioni, tra l’altro tutte del nord d’Italia: ma non basta!
Servono provvedimenti spendibili da tutti gli Operatori C.A.M., su tutto il territorio nazionale!Se da un lato non posso che muovere le mie congratulazioni ai Chiropratici, che con maestria hanno saputo sostenere e far valere i propri interessi, ottenendo, con la finanziaria 2008, il tanto agognato riconoscimento tra le “professioni sanitarie”; dall’altro mi chiedo: “perchè si è deciso di portare la Chiropratica agli onori degli altari, relegando Osteopatia, Tui Na, Schatsu, Ayurveda, Omeopatia, Naturopatia, ecc. ai confini della realtà?”
Eppure, ad esempio, tra le C.A.M., la Naturopatia sarebbe quella maggiormente deputata a raccogliere l’eredità dell’ippocratica arte.Codificata nel “Nature’s path” (“sentiero della natura”) già a partire dal XIX sec. (U.S.A.), consiste in un insieme di pratiche finalizzate al mantenimento della salute e del benessere globale dell’individuo.
La sua filosofia trova piena soddisfazione nei principi dettati qualche anno fa dall’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità): “la salute non è soltanto l’assenza di malattia, ma è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”.
Nel rispetto di quanto sancito dall’ordinanza inappellabile n°149 del 1988 della Corte Costituzionale Italiana secondo cui “non è medicina” eseguire valutazioni ortostatiche generali e locali, fornire suggerimenti riguardanti stile di vita, alimentazione, uso di prodotti naturali e intervenire su articolazioni con manipolazioni mirate (…in questo contesto anche il dubbio relativo “l’esercizio illegale dell’arte medica”, dal punto di vista giuridico, sarebbe da ritenersi “del tutto irrilevante”), il Naturopata può definirsi un educatore alla salute, a cui sarebbe dato di “…intervenire sulla persona in stato di salute ovvero affetto da C.E.S.E. (quel cumulo di effetti determinati da alterazioni non patologiche) nell'ambito dell'educazione, prevenzione e assistenza al benessere, con metodiche manuali, bioenergetiche e nutrizionali.
È quindi per definizione che il Naturopata lascia doverosamente alla medicina ufficiale ciò che la legge inquadra come prerogativa dei Laureati in Medicina e Chirurgia, ovvero in Odontoiatria e Medicina Veterinaria.
È paradossale dover osservare come, in Italia, ci si interroghi sulla scientificità dei risultati ottenuti con la pratica dell’omeopatia (comunque praticata da professionisti della salute) piuttosto che, ad esempio, sulla capacità effettiva di tatuatori ed estetisti di gestire, anche al di fuori di situazioni di emergenza, il potenziale chirurgico messo a loro disposizione dalla normativa vigente.
Nell’ultima edizione dell’Herrison si legge: “la pratica della medicina combina scienza ed arte.
Il ruolo della scienza in medicina è chiaro. La tecnologia scientifica ed il ragionamento deduttivo sono il fondamento della soluzione di molti problemi clinici. Eppure, l’abilità nelle applicazioni più avanzate di laboratorio e di farmacologia non fa, di per sé, un buon medico.
La combinazione di conoscenza, intuizione e capacità di giudizio definisce l’arte della medicina, che è tanto necessaria quanto lo è una solida base scientifica”.
L’auspicio non è solo quello di ottenere un riconoscimento istituzionale delle C.A.M. praticabili da operatori opportunamente preparati, a prescindere dalla loro appartenenza alla categoria medica (in linea con le direttive comunitarie), quanto, piuttosto quello:- di avviare una ristrutturazione del sistema salute;- di avviare procedimenti formativi tali da creare veri professionisti, capaci di offrire il miglior servizio possibile al cittadino, nel pieno rispetto dei suoi diritti fondamentali;- di rendere “pari dignità” agli operatori italiani rispetto ai propri colleghi europei.La libertà della scelta terapeutica (pur mantenendo elevati gli standard di sicurezza ed informazione), è un diritto del cittadino; la difesa di questo diritto da una sempre più diffusa promozione della “ciarlataneria”, è un dovere delle Istituzioni.


LE COMPLEMENTARY AND ALTERNATIVE MEDICINESI


intervento del Dr. Claudio Santoro al Convegno“Direzione Sanitaria per Naturopati”Darfo-Boario (BS), 28 giugno 2008

venerdì 22 agosto 2008

UN AMICO DI PENNA

Le ricerche hanno dimostrato un'interessante connessione tra l'attività di volontariato e il gioire di una buona qualità di vita. Sembra che quando focalizziamo l'attenzione verso i bisogni degli altri, anche per noi ci siano dei benefici. L'attività di volontariato è associata a una salute migliore ,a migliori risultati nello studio e a una maggior soddisfazione di vita."
http://www.scienceblog.com/cms/node/4096



Sono diverse centinaia i prigionieri condannati a morte che grazie alla Comunità di Sant'Egidio corrispondono con altrettanti amici in tutto il mondo. Si tratta di detenuti che vivono nelle carceri non solo degli USA, ma anche di altri paesi, come a Trinidad e Tobago, Cameroun, Zambia, o dove, come in Russia, tutte le sentenze capitali sono state commutate in ergastoli.

"...Sono chiuso in un braccio della morte da 5 lunghissimi anni, sono entrato qui dentro che ero un ragazzo, ora sono uomo e capisco molte cose, ma non posso più fare niente per la mia vita... Anche se non potete aiutarmi ad uscire di qui, potete scrivermi, essermi amici..."
(Dominique, Texas)

"Sono un giovane di 29 anni prigioniero nel braccio della morte da 3 anni. Sto cercando un amico di penna per essere meno solo."
(Michael, Florida)

"... la sua lettera mi ha colto di sorpresa. Si era rafforzata in me l'opinione che con uno come me nessuno potesse voler corrispondere, per parlare di cose pulite, sincere, amichevoli..."
(Aleksej, Siberia)

Ci sono tante buone ragioni per diventare amici di penna di un condannato a morte.
Vuoi diventare anche tu amico di penna di un condannato?

Se si, scrivimi e fammi sapere in quali lingue sei in grado e/o preferisci corrispondere. Ti risponderò al più presto inviandoti il nome e il profilo di un detenuto che ha espresso il desiderio di corrispondere. Se vuoi avere altri chiarimenti, scrivimi, risponderò alle tue domande. A presto.

Stefania Tallei s.tallei@santegidio.org ...
Sono un vecchio nero di 46 anni chiuso nel braccio della morte della California. Sto cercando qualcuno con cui corrispondere, non ho nessun contatto con la mia famiglia..." (Andre, California)
"...La distanza geografica non è un problema per me, credo infatti che la cortesia e l'amicizia vadano oltre il tempo e lo spazio..." (Efren, Arizona)

"Sono felice che tu mi abbia scritto, ormai pensavo che la mia vita non interessasse a nessuno ... (Darwin, Oklahoma)

Trovare un amico che ti scrive è come trovare un tesoro.

Questa amicizia di "carta" è semplice ma concreta: fotografie, notizie e soprattutto parole che indicano interesse, rispetto, affetto. Le lettere per un detenuto e soprattutto per un condannato a morte sono tra i pochi veicoli di rapporto umano, sono l'esperienza di non essere dimenticati e, spesso, l'aiuto a tornare in pace con se stessi e con il mondo:

"Caro Mauro, il mio primo giorno nel braccio della morte è stato come passare attraverso tutta la mia vita. Sedevo in una stanza ed era come se ci fossero due persone, il bene e il male... Da quando hai cominciato a scrivermi mi sento in pace con la mente..."(Frank, Arizona)

Ricevere una lettera vuol dire trovare motivi di resistenza quando ci si sta lasciando andare sotto il peso della solitudine e del vuoto di speranza. In queste condizioni di terribile inquietudine trovare qualcuno che ti scrive, che si ricorda, è un po' come trovare un tesoro:

"...oggi mi sento pieno di entusiasmo perché ogni tua lettera addolcisce le mie giornate, mi libera dalla malinconia. Posso solo sperare che ti farai sentire più spesso.."(Desmond, Texas eseguito il 16 novembre 1999)

Le lettere dei detenuti sono piene di espressioni di gratitudine e cortesia. Leggendole si capisce quanto sono state attese e cosa significhi per chi sta in carcere ricevere posta. Questo rapporto di differente carico emotivo per le due parti comporta una grande attenzione e delicatezza: in un mondo chiuso e nell'isolamento una parola può pesare in modo inimmaginabile, una promessa non mantenuta può rappresentare disperazione, un ritardo nella risposta fa cadere nuovamente in un baratro:

"...siccome non ho ricevuto la vostra lettera, ho pensato che non avete più fiducia in me..." (Eddie, Texas)
per ulteriori informazioni, visitare questo link: http://www.santegidio.org/it/solidarieta/carcere/scrivere.htm .

giovedì 21 agosto 2008

IL PROFUMO DEI CAKRA


Il corpo di coloro che fanno meditazione e/o fanno molto kiirtan ( canti devozionali) secerne fluidi da alcune parti dell'anahata cakra, vishuddha cakra e ajina cakra. Il profumo di queste secrezioni assomiglia, ma non è esattamente uguale, a quello del gelsomino o del jackfruit maturo. I corpi di coloro che hanno una natura devozionale o che praticano regolarmente lo yoga generalmente emettono questo tipo di fragranza. La secrezione di un dolce aroma è uno dei criteri per comprendere il grado di devozione di una persona.

P.R.Sarkar
Smell and Microvita – Section A21 August 1988, Calcutta




Il sentiero del più alto ordine spirituale è il sentiero della sintesi suprema , del più alto mondo della saggezza e dell'intuizione, aldilà del dominio di qualsiasi dialettica. E' questo il sentiero preferibile per l'essere umano.
Coloro che scelgono il sentiero della sintesi sicuramente godranno della percezione di un aroma spirituale. Questo aroma divino non può essere paragonato ad alcun profumo mondano. Possiamo dire che questo aroma divino in qualche modo ricorda la fragranza del fiore di champaka ( frangipani) o di magnolia ma ci si deve accontentare di questa descrizione approssimativa. Se un aspirante spirituale concentra la sua mente su punti precisi (insegnati da un maestro ) del sahasrara cakra o ajina cakra e pratica meditazione assiduamente , è possibile e sicuro che possa gioire della dolcezza che risiede nei vari strati del grande "magazzino" di aroma divino. Ma la cosa più importante da ricordare è che la pratica spirituale non deve essere eseguita per percepire e gioire questi profumi divini ma deve avere l'unico scopo di ottenere la Coscienza Suprema.

P.R.Sarkar
Smell and Microvita – Section C4 September 1988, Calcutta


martedì 19 agosto 2008

NON SOLO AUTOREALIZZAZIONE...


I CINQUE PRINCIPI FONDAMENTALI DEL PROUT
( Progressive Utilization Theory)



La filosofia dello Yoga non si occupa solo di progresso individuale ma anche di servizio all'umanità.

PROUT è l'abbreviazione di PROgressive Utilization Theory, Teoria dell'Utilizzazione Progressiva ed è un insieme di principi guida per l'organizzazione di una società nella quale tutti gli esseri umani possano sviluppare le proprie potenzialità fisiche mentali e spirituali.

Questi cinque principi furono enunciati originariamente da Prabhat Ranjan Sarkar in inglese, il 5 giugno 1959 nel discorso "La Fratellanza Cosmica", poi pubblicati in Idea ed Ideologia.

L'autore chiamò questi principi i "Cinque Principi Fondamentali del PROUT". Successivamente, nel 1961, l'autore diede altri undici principi alla stessa maniera dei primi cinque: sotto forma di aforismi in sanscrito (Sutra). I successivi undici principi e tutte le altre indicazioni teoriche che Sarkar diede dopo, sono un'estensione, un approfondimento di questi Cinque Principi Fondamentali.

Questi, quindi, si possono considerare delle vere e proprie leggi di base per lo studio e la comprensione della teoria PROUT.

1. A nessun individuo dovrebbe essere permesso di accumulare ricchezza materiale senza il chiaro permesso o l'approvazione del corpo collettivo

Significato: l'universo è proprietà collettiva di tutti. Tutti hanno diritti usufruttuari ma nessuno ha il diritto di fare un uso sbagliato di questa proprietà collettiva. Se una persona acquisisce ed accumula una ricchezza eccessiva, immediatamente limita la felicità e l'agio di altri nella società. Un tale comportamento è manifestamente antisociale. Pertanto a nessuno si dovrebbe concedere di accumulare ricchezze senza il permesso della società.

2. Ci dovrebbe essere la massima utilizzazione e la distribuzione razionale di tutte le potenzialità mondane, sopramondane e spirituali dell'universo

Significato: la ricchezza e i mezzi disponibili nei livelli materiale, sottile e causale dovrebbero essere sviluppati per il benessere di tutti. Tutte le risorse nascoste nel mondo dei cinque elementi - solido, liquido, luminoso, aereo ed etereo - dovrebbero essere completamente utilizzate, e lo sforzo per compiere questo assicurerà il massimo sviluppo dell'universo. Si dovranno seriamente esplorare terra, mare e spazio per scoprire, estrarre e lavorare le materie prime necessarie per i bisogni umani.
La ricchezza accumulata dall'umanità dovrebbe essere distribuita razionalmente. In altre parole, a tutti deve essere garantito il fabbisogno minimo. In aggiunta a ciò, i bisogni dei meritevoli, e in certi casi di quanti hanno bisogni particolari, dovranno essere tenuti in debito conto.

3. Ci dovrebbe essere la massima utilizzazione delle potenzialità fisiche, metafisiche e spirituali individuali e collettive della società umana.

Significato: la società deve assicurare il massimo sviluppo del corpo collettivo, della mente collettiva e dello spirito collettivo. Non si deve dimenticare che il bene collettivo sta negli individui e il bene individuale sta nella collettività. Senza assicurare il benessere individuale attraverso la giusta fornitura di cibo, luce, aria, alloggio e cure mediche il benessere della collettività non può essere mai raggiunto. Si dovrà promuovere il benessere individuale spronati dallo spirito di incentivazione del benessere collettivo.
Lo sviluppo della mente collettiva è impossibile senza lo sviluppo di un'adeguata coscienza sociale, la tendenza allo spirito di servizio sociale e il risveglio del sapere in ciascun individuo. Così, ispirato dal pensiero del bene della mente collettiva, ciascuno deve promuovere il benessere della mente individuale.
L'assenza di moralità spirituale e della spiritualità stessa negli individui spezzerà la spina dorsale della collettività. Così, per amore del bene comune si dovrà risvegliare la spiritualità negli individui. La semplice presenza di alcuni individui forti e coraggiosi, di un piccolo numero di studiosi o di pochi spiritualisti non indica il progresso dell'intera società. Il potenziale per un infinito sviluppo fisico, mentale e spirituale è intrinseco in ogni essere umano. Questa potenzialità deve essere sfruttata e portata a piena realizzazione.

4. Ci dovrebbe essere un appropriato adattamento tra l'utilizzazione delle potenzialità fisiche, metafisiche, mondane, sovramondane e spirituali

Significato: contemporaneamente all'incentivazione del bene individuale e di quello collettivo ci dovrebbe essere un appropriato aggiustamento tra le sfere fisiche, mentali e spirituali da un lato e i livelli materiale, sottile e causale dall'altro. Per esempio, la società ha la responsabilità di soddisfare il fabbisogno minimo di ogni individuo, ma se provvede al cibo e costruisce una casa a ciascuno sotto l'impulso di questa responsabilità, l'iniziativa individuale sarà inibita. La gente gradualmente diventerà apatica. Perciò, la società deve organizzarsi in modo tale da rendere possibile che le persone, ciascuno secondo le proprie capacità, in cambio del lavoro che svolgono, possano guadagnare il denaro di cui hanno bisogno per soddisfare le loro esigenze base. Per innalzare il livello del fabbisogno minimo, la migliore politica è incrementare il potere d'acquisto.
"Appropriato adattamento" significa anche che la società, mentre si avvale dei servigi di una persona che è fisicamente, mentalmente e spiritualmente dotata, dovrebbe seguire una politica equilibrata. La società si avvarrà del servizio fisico, intellettuale o mentale di una persona in base a quale di queste capacità è predominante. Da coloro che sono sufficientemente dotati a livello fisico ed intellettuale, la società, seguendo una politica equilibrata, si servirà, in conformità, più del servizio intellettuale e meno di quello fisico, perchè il potere intellettuale è, in confronto, indefinibile e raro. La società, poi, si avvarrà maggiormente del servizio spirituale, meno di quello intellettuale e ancor meno di quello fisico di quanti sono dotati in tutti e tre i campi.
Per quanto riguarda invece il bene sociale, quanti sono dotati di forza spirituale possono rendere il servizio più grande, seguiti da quelli dotati di capacità intellettuale. Quanti hanno potenza fisica, sebbene non trascurabile, non possono fare niente da soli. Qualunque cosa facciano, la fanno seguendo le istruzioni di quanti hanno forza intellettuale e spirituale. Ne segue che la responsabilità di controllare la società non dovrebbe essere appannaggio di coloro che sono dotati solo di forza fisica, o di chi ha solamente coraggio, o nelle mani di quanti sono dotati solo intellettualmente, o hanno sola conoscenza mondana. Il controllo sociale dovrà stare nelle mani di quanti sono spiritualmente nobili, intelligenti e coraggiosi allo stesso tempo.

5. Il metodo di utilizzazione dovrebbe variare secondo i cambiamenti di tempo, spazio e persona e l'utilizzazione dovrebbe essere di natura progressista

Significato: l'uso corretto di ogni oggetto varia secondo i cambiamenti di tempo, spazio e persona. Quanti non riescono a capire questo semplice principio vogliono aggrapparsi a schemi del passato, e come risultato sono rifiutati dalla società. Sentimenti basati sul nazionalismo ristretto, sul regionalismo, sull'orgoglio ancestrale, ecc., tendono a tenere le persone lontane da questo principio fondamentale, cosicchè non possono accettarlo incondizionatamente come una semplice verità. Conseguentemente, dopo aver arrecato un danno indescrivibile al loro paese, ai loro concittadini e a se stessi, sono obbligati a scivolare sullo sfondo.
Il metodo di utilizzazione di ogni oggetto cambia secondo il tempo, dello spazio e delle persone. Si deve accettarlo, e dopo il riconoscimento di questo fatto, la gente dovrà progressivamente utilizzare ogni oggetto e ogni idea. Per esempio, l'energia che una persona vigorosa utilizza per adoperare un grosso martello dovrebbe essere utilizzata attraverso la ricerca scientifica per adoperare più di un martello alla volta, invece di sprecare l'energia per adoperarne solo uno. In altre parole, la ricerca scientifica, guidata da idee progressive dovrebbe ricavare un servizio sempre maggiore dallo stesso potenziale umano. Non è un segno di progresso usare una tecnologia antiquata in un'epoca di scienza all'avanguardia.
La società dovrà coraggiosamente confrontarsi con diversi tipi di ostacoli, grandi o piccoli, che probabilmente sorgeranno a causa dell'uso di varie risorse e materiali creati da idee progressive e da una tecnologia sviluppata. Attraverso la lotta, la società dovrà procedere verso la vittoria lungo la via della completa realizzazione nella vita.
Questa è la Teoria dell'Utilizzazione Progressiva, proposta per la felicità e il benessere globale di tutti. (P.R.Sarkar)




INTERVISTA A GINO STRADA SULLA FAME NEL MONDO

GLI ATLETI PREVEDONO LE AZIONI DI GIOCO



Comprendere le azioni altrui è una necessità fondamentale nella vita quotidiana e diventa una sfida decisiva per gli atleti di alto livello che devono affinare la capacità di prevedere ed anticipare quelle sul campo digioco.

Ora una ricerca tutta italiana - pubblicata on line sulla prestigiosa Nature Neuroscience - ha evidenziato che gli atleti d'élite sono effettivamente capaci di prevedere l'esito di un'azione in una gara della loro disciplina (ma non di altri sport).

Lo studio ha preso in esame la pallacanestro e coinvolto tre gruppi di soggetti: il primo composto da giocatori di eccellenza di questo sport, il secondo da giornalisti sportivi e allenatori non praticanti, il terzo da persone che non lo avevano mai praticato. Il confronto tra i gruppi ha consentito di capire se bastava un'esperienza, anche notevole, come spettatore per riuscire a predire l'esito di un'azione di gioco oppure se questa occorreva anche saperla eseguire.
I risultati hanno mostrato che solo gli atleti sono in grado di prevedere, con altissima precisione e largo anticipo, l'andamento di tali azioni. La ricerca ha coinvolto l'IRCCS Fondazione Santa Lucia e l'Università di Roma La Sapienza. È stata realizzata da Salvatore Maria Aglioti in collaborazione con Cosimo Urgesi dell'IRCCS Eugenio Medea-Polo Regionale Friuli Venezia Giulia e Paola Cesari della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona.
Lo studio si è svolto in due fasi. Nella prima ai tre gruppi disoggetti sono stati fatti osservare filmati che mostravano tiri liberi di pallacanestro e tiri in porta nel gioco del calcetto, interrotti a diversi intervalli temporali dall'inizio del loro svolgimento. Nella metà dei casi i tiri erano dentro il canestro o nella porta e nell'altra metà fuori. Gli osservatori dovevano giudicare se il tiro sarebbe andato a segno o no. Nella seconda fase è stata utilizzata la tecnica neurofisiologica della stimolazione magnetica transcranica (TMS) che ha consentito di esaminare lo stato funzionale del sistema motorio durantel'azione osservata: sia gli atleti che gli “osservatori esperti”(giornalisti sportivi ed allenatori) hanno presentato una maggiore attività durante i tiri a canestro rispetto a quelli in porta. Tuttavia, solo negli atleti di pallacanestro il sistema motorio è risultato specificamente attivato durante l'osservazione dei tiri fuori del canestro,peraltro proprio nell'istante in cui la mano imprimeva alla palla la rotazione necessaria a determinare il successo o l'insuccesso dell'azione.
Complessivamente dallo studio è emerso che il gruppo degli osservatori esperti e quello dei semplici “tifosi” hanno saputo prevedere l'andamento dei tiri solo nella loro fase finale, basandosi principalmente sulle informazioni che provenivano dall'andamento della traiettoria della palla. Gli atleti di basket, invece, sono stati in grado di predire l'esito dei tiri fin dai primi istanti dell'azione osservata: ciò ha indicato che essi basavano la loro predizione sulla lettura della cinematica del corpo dell'altro atleta che la stava compiendo.
Inoltre, la capacità di giudicare l'esito del tiro a partire dai movimenti del corpo ha permesso loro di predire con elevatissima accuratezza e con molto anticipo il destino dei tiri sbagliati, come se l'errore già contenuto nella cinematica dell'azione fosse subito captato e trasformato in informazione rilevante per una predizione assai più precoce e precisa del suo esito finale.
Lo studio potrà quindi avere notevoli ricadute nella scelta del tipo di allenamento e, potenzialmente, sarà in grado di ottimizzare il raggiungimento dei risultati durante un confronto agonistico ai massimi livelli, miscelando opportunamente addestramento motorio e attenta osservazione delle azioni sia dei compagni di squadra sia degli avversari.

Data articolo: agosto 2008
Fonte: salute.agi.it

domenica 17 agosto 2008

DIABETE: DANNI LIMITATI COI BROCCOLI



Se si è affetti da diabete, integrare i broccoli nella dieta potrebbe limitare i danni causati dalle patologie dell'apparato cardio-circolatorio (cuore, vasi sanguigni, ecc.).

Questa è la conclusione di uno studio condotto da un team di ricercatori della University of Warwick.I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Diabetes (Agosto, 2008).
L'effetto preventivo nei confronti delle complicanze del diabete sarebbe da imputare ad una sostanza contenuta nei broccoli, il sulforafane. Grazie a questa sostanza, l'organismo aumenta la produzione di particolari enzimi che proteggono i vasi sanguigni e contribuiscono a ridurre gli alti livelli di molecole che provocano danni cellulari.
Questa non è la prima volta che si esaminano gli effetti delle crucifere, famiglia di piante che comprende anche i broccoli, sulla salute.
Studi precedenti avevano già evidenziato i benefici dei broccoli concludendo che l'integrazione nella dieta poteva avere degli effetti neuroprotettivi ma non solo, si ha anche un effetto preventivo nei confronti del cancro al colon e riduce il rischio di cataratta. Fra i vari benefici vi è anche quello relativo alla protezione da infarto e ictus, è proprio partendo da quest'ultimo aspetto che i ricercatori hanno approfondito gli effetti sui diabetici che, rispetto alle altre persone, hanno un rischio cinque volte maggiore di sviluppare le due patologie.

Attraverso una serie di test e analisi, i ricercatori hanno dimostrato che il sulforafane induce una riduzione del 73 per cento di una particolare molecola conosciuta come ROS (Reactive Oxygen Species). I ROS sono molecole instabili di ossigeno, innescate nell'organismo da un certo numero di fattori ambientali e di abitudini igieniche.
L'iperglicemia, una condizione tipica del diabete, può provocare l'innalzamento dei livelli del ROS anche di tre volte sopra la norma. L'integrazione di broccoli nella dieta può quindi avere un effetto benefico per i pazienti affetti da diabete in quanto contrastare l'innalzamento dei livelli del ROS.

Paul Thornalley, coordinatore dello studio, spiega che alla luce dei risultati ottenuti si può intuire l'importanza dell'integrazione dei broccoli nella dieta, soprattutto nei diabetici. Anche se i ricercatori non hanno dubbi sull'esito positivo, il prossimo passo sarà quello di esaminare più in generale i benefici nei diabetici di una dieta ricca di verdure della famiglia delle crucifere.

martedì 12 agosto 2008

DIVENTEREMO INVISIBILI...



Roma, 11 ago. (Apcom) - Gli scienziati dell'università di Berkeley, in California - guidati dal professore di origine cinese Xiang Zhang - si stanno avvicinando alla creazione di un "mantello invisibile". Come aveva anticipato il "Times", lo studio è stato pubblicato dalle riviste Nature e Science.
I ricercatori - si legge sul sito della Bbc - hanno sviluppato un materiale trasparente capace di produrre quello che è chiamato un "indice di rifrazione negativa", indispensabile per rendere gli oggetti invisibili: il "metamateriale", in pratica, fa girare la luce intorno all'oggetto, come l'acqua di un torrente scorre intorno a una roccia per poi riprendere il suo percorso, hanno cercato di spiegare i ricercatori.
Gli esperimenti si sono concentrati sui nano-oggetti (un nanometro è pari a un milionesimo di millimetro), ma i ricercatori credono che nulla impedisca di applicare lo stesso principio per rendere invisibile una persona. O magari un carro armato.



Finora gli oggetti capaci di rendere invisibili occupavano il regno della fantasia e della fantascienza, come il mantello magico di Harry Potter, l’uomo invisibile o le astronavi dei Romuliani in Star Trek ma è’ stato compiuto un significativo passo avanti nello sviluppo di un materiale che potrebbe finalmente realizzare il miraggio dell' invisibilità.

Lo sostengono i ricercatori dell’Università della California a Berkeley che avrebbero messo a punto un materiale che, per ora a livello microscopico, è in grado di piegare la luce intorno ad oggetti tridimensionali facendoli di fatto scomparire alla vista.
La scala su cui questo meccanismo funziona, riporta la BBC, è misurabile nell’ordine del miliardesimo di metro, ma il principio è quello buono per poter un giorno, secondo gli scienziati guidati da Xiang Zhang, produrre veri mantelli dell’invisibilità grandi abbastanza per nascondere le persone.Noi vediamo gli oggetti e le persone che ci circondano perché quando la luce li colpisce essi ne riflettono una parte verso i nostri occhi. I “meta-materiali” che compongono questo ipotetico mantello di Harry Potter, avrebbero invece la capacità di deviare le onde luminose intorno all’oggetto.

Come la luce, anche le microonde sono una forma di radiazione elettromagnetica, ma la loro maggiore lunghezza d'onda le rende più facili da manipolare. Riuscire ad ottenere lo stesso effetto con la luce visibile è considerato un grande balzo in avanti. L'idea dei ricercatori è che 'piegando' la luce attorno a un oggetto, questo può essere reso invisibile. Xing Zhang, che guida l'equipe californiana, spiega: "Nel caso di cappe o scudi dell'invisibilità, il materiale dovrebbe piegare le onde luminose completamente attorno all'oggetto, come l'acqua di un fiume che scorre attorno a una roccia". Un osservatore, in quel caso, vedrebbe la luce che viene da dietro all'oggetto, facendolo scomparire alla sua vista".

Il finanziamento per questo tipo di ricerca non arriva da qualche miliardario eccentrico che tenta di rendere reale ciò che è sempre stato relegato al mondo della magia, bensì in larga parte dal governo americano. E’ chiaro che più che a mantelli e maghetti fiabeschi si pensa a divise per i soldati Usa o a coperture per occultare carri armati e altri mezzi militari ai dispositivi di localizzazione nemici.

domenica 10 agosto 2008

I CIBI CHE ALLUNGANO LA VITA



Bacche, verdure e semi...i cibi che allungano la vita !

Un nutrizionista americano sceglie i dieci ingredienti della longevità Al Goji cinese e all'esotica guava si affianca la portulaca, un'erbaccia ...

Per cominciare, un pizzico di Cina. Si parte con le bacche di Goji, capaci di avere più aminoacidi del polline dell'ape e cinquecento volte più vitamina C delle arance. Consumarle regolarmente potrebbe significare, stando almeno alle antiche tradizione della medicina cinese, favorire la propria longevità. Ma queste bacche, così lontane dalla nostra alimentazione di ogni giorno, sono solo uno dei dieci alimenti che potrebbero aiutarci a star meglio, almeno secondo le teorie del nutrizionista Jonny Bowden, autore di numerosi libri, che ha stilato per Abc News la lista dei cibi che non dovrebbero mai mancare sulla tavola di chi vuol stare bene.

Insieme a queste curiose bacche, nell'elenco dell'esperto c'è anche la portulaca oleracea, da impiegare in cucina più o meno come si fa con il prezzemolo, nel battuto o a crudo. Per raccoglierla, almeno per chi la conosce, non dovrebbero esserci problemi visto che cresce in molte zone. Al suo interno sarebbe contenuto un autentico giacimento di acidi grassi omega3
(quelli che proteggono i vasi sanguigni) e anche la melatonina con la sua azione antiossidante.

Per fortuna, se si eccettuano una “delicatezza” come il succo di melograno che aiuta a mantenere bassa la pressione e la guava, frutto tropicale ricchissimo di licopena, ad azione preventiva per diversi tumori, nella lista di Bowden ci sono anche alimenti più “semplici” da trovare sui banchi del mercato. A partire dalle comuni bietole, serbatoi naturali di zeaxantina e luteina che aiutano la retina e quindi la vista, per arrivare fino al classico cavolo, che come tutti i vegetali della famgilia delle crucifere può favorire la prevenzione di alcune forme tumorali.

Da non dimenticare, magari nel bel mezzo di un'insalata mista, anche le barbabietole, dalla doppia azione. Possono risultare utili per chi vuole giocare d'anticipo sulle malattie cardiovascolari perché contribuiscono a diminuire nel sangue i valori di omocisteina e perché nei loro coloranti naturali - chiamati betacianine sarebbero presenti composti che hanno dimostrato negli animali da esperimento un effetto antitumore. Un toccasana per l'organismo è anche una spruzzata di cannella, che aiuta a combattere l'aumento della glicemia e può risultare d'aiuto per quanti devono fare i conti con un inizio di diabete, specie se associata alle bacche di Goji che
ridurrebbero, sempre negli animali, la resistenza all'insulina.

Negli stuzzichini che accompagnano gli aperitivi, pur se con parsimonia, via libera ai semi di zucca per il loro contenuto in magnesio. Infine, per chiudere la “lista” di Bowden, ogni giorno ci vuole un assaggio di prugne secche, che contengono acidi ad azione antiossidante e quindi protettiva per le cellule. Fin qua i consigli dello specialista d'Oltreoceano. Che sono
sicuramente validi, ma possono essere anche adattati alla nostra cultura culinaria con semplici accorgimenti. «Ad esempio quanto si può avere con il succo di melograno può essere ricreato con frutti di bosco o kiwi, ricchi di antiossidanti, mentre il licopene della guava può venire dalla classica pizza o dalla salsa di pomodoro - fa sapere Giuseppe Samir Sukkar, responsabile di Dietetica e Nutrizione clinica dell'ospedale San Martino di Genova pensate solo che il consumo di pizza, ricca di pomodori e quindi di licopene cuci nato, secondo uno studio realizzato in Italia consente di ridurre il rischio di insorgenza di alcune forme di tumore».

Importante è che il licopene del pomodoro si sciolga nell'olio, in particolare extravergine d'oliva, che contiene altre sostanze con potere antineoplastico consentendo quindi di realizzare un cocktail preventivo efficace. Lo stesso olio può aiutare a condire le bietole bollite, ricche di
fibre e quindi "buone" anche per l'intestino. Ultima raccomandazione, specie in queste stagione: non esagerare con grassi e zuccheri, ma sfruttare magari quanto di buono viene dai centrifugati di verdura e frutta. «Un bel centrifugato di carote, pomodori e spinaci, magari con qualche goccia di limone, è ideale per offrire elevate quantità di vitamina C e licopene, e non solo - precisa Sukkar. Per chi vuole anche l'azione protettiva delle crucifere, poi, basta aggiungere anche del cavolo.

Data articolo: luglio 2008 Fonte: Il Secolo XIX

sabato 9 agosto 2008

A PROPOSITO DI SIGARETTE...

Certo la dipendenza dal fumo è un serio problema e contagioso per giunta...






ma dall'India arriva una soluzione brillante per chi proprio non vuole smettere e al contempo non vuole rischiare malattie croniche o letali ai polmoni...

geniale....










venerdì 8 agosto 2008

SPORT SALUTE E POLITICA


SPORT E POLITICA

Ho appena firmato una petizione urgente che chiede al governo cinese di rispettare i diritti umani in Tibet e aprire un dialogo con il Dalai Lama. Si tratta di una causa molto importante e ho pensato che avresti voluto partecipare:

http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/

Dopo quasi 50 anni di governo cinese i tibetani chiedono con forza al mondo un cambiamento. Ma la violenza si sta ora diffondendo in Tibet e nelle regioni confinanti, e il governo cinese si trova davanti alla scelta cruciale se aumentare la brutalità della repressione o aprire un dialogo. Il Presidente Hu Jintao ha bisogno di sentire che le esportazioni "Made in China" e le Olimpiadi a Pechino avranno il sostegno dei cittadini di tutto il mondo solo se sceglie il dialogo. Ma ci vorranno tutte le nostre voci per ottenere la sua attenzione. Firma la petizione: in soli sette giorni la campagna è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di due milione di firme!


UNA STRETTA DI MANO A PECHINO

La stretta di mano olimpica del Dalai Lama sta facendo il giro del mondo

http://www.avaaz.org/en/handshake





ORIGINI DELLO SPORT

Nel corso del XIX secolo molte scoperte di esempi di arte rupestre sono state effettuate in Francia, per esempio a Lascaux, in Africa ed in Australia, che dimostrano come in tempi preistorici, venissero effettuate cerimonie rituali che comportavano un'attività fisica dei partecipanti. Alcuni di questi ritrovamenti sono stati fatti risalire ad almeno 30.000 anni fa.

I graffiti stessi sono una dimostrazione dell'interesse degli uomini delle caverne per attività che non fossero direttamente legate alla ricerca di cibo e alla sopravvivenza, ma che possiamo definire invece come svago o riti di buon auspicio per la caccia.

Le tribù primitive africane, americane, oceaniche analizzate da etnografi dell'ottocento, hanno conservato per millenni il senso e il carattere delle esercitazioni sportive e consentirono di formulare alcune ipotesi sulla evoluzione degli esercizi, dal loro originario scopo pratico a quello successivo ritualistico nell'ambito di cerimonie religiose o festive.
Secondo molti storici dello sport, tra i quali Antonino Fugardi, questa linea evolutiva può essere applicata, a grandi linee, anche allo sviluppo dell'attività sportiva europea e asiatica.


Le esercitazioni, in un primo tempo singole, successivamente divennere collettive. L'esercizio più diffuso e più antico dovette essere la corsa, alla quale si aggiunsero, subito dopo, i lanci e i salti, utili per la caccia e per le guerre. Ben presto emersero altre manifestazioni indispensabili per la sopravvivenza, dalle quali derivarono il nuoto, la canoa, l'equitazione, la lotta, il pugilato, la scherma contemporanee, a cui si aggiunsero giochi con palle costituite di erba e di grossi frutti.
Inizialmente queste manifestazioni non mostrarono caratteristiche prevalentemente agonistiche, bensì, soprattutto quelle di gioco e di intrattenimento.
In tempi successivi, gli esercizi assunsero un duplice aspetto: quello medico-spirituale-ginnico sviluppato maggiormente in Oriente, e quello atletico-rituale prosperante nel bacino del Mediterraneo.

In Occidente prevalsero l'aspetto atletico, la cura del vigore muscolare e la resistenza alle fatiche a fini militari.

tratto da Wikipedia

SPORT E SALUTE

Sintetizzando i benefici dello sport e tralasciando quelli di ricaduta (per esempio controllando il sovrappeso lo sport riduce il rischio di tumori), possiamo dire che sono cinque le aree d'intervento:
a) protezione ed efficienza cardiovascolare (colesterolo HDL, ipertensione, aumento della funzionalità cardiaca ecc.);
b) controllo del peso corporeo;
c) efficienza muscolo-scheletrica;
d) stimolazione e regolazione ormonale (controllo della glicemia, stimolazione dell'ormone della crescita ecc.);
e) azione psichica (controllo dello stress, aumento della forza di volontà e dell'autostima ecc.).


I vari sport non sono ovviamente equivalenti ai fini della salute poiché hanno una diversa efficacia nelle varie aree di intervento.

La durata e l'intensità dell'azione sportiva determinano il livello di protezione dello sport considerato.

Ovviamente ogni sport ha altri aspetti positivi, oltre a quelli di protezione: il divertimento, i contatti sociali, il coinvolgimento emotivo che porta l'individuo in uno stato di benessere ecc. In questo articolo però si considerano solo i vantaggi salutistici della pratica sportiva. In quest'ottica sono proprio la durata e l'intensità dell'attività che ne determinano i benefici, naturalmente considerando che l'attività non sia saltuaria, ma continua e programmata. Metto ancora una volta in guardia da un'attività sportiva casuale, disordinata e, a volte esagerata:

i benefici si hanno solo se si è allenati.

La durata è un parametro fondamentale: se la pratica sportiva si esaurisce troppo brevemente, il corpo non ha tempo per mettere in moto tutte quelle trasformazioni che portano poi a una condizione migliore. Del resto lo studio di Harvard parla chiaro: 6-8 ore di attività alla settimana per avere i massimi effetti. Certo anche con tre o quattro si hanno risultati significativi, ma con dieci minuti al giorno scordatevi di usare lo sport per prolungare la vostra vita.
Anche l'intensità è importante, pur se in misura minore rispetto alla durata. Mentre in alcune aree è fondamentale (per esempio per la stimolazione dell'ormone della crescita o per l'efficienza muscolare), per altre (come il controllo del peso) può non esserlo; la mia esperienza personale è che un basso livello d'intensità spesso porta l'individuo a una progressiva riduzione dell'attività con conseguenti problemi sulla durata.
Per conoscere i meccanismi energetici che regolano il gesto sportivo si veda l'articolo I meccanismi energetici.

http://www.albanesi.it/Salute/salusport.htm



NOTTI MONDIALI - ONE LOVE



giovedì 7 agosto 2008

L'IMPORTANZA DELLA VITAMINA C





Una spremuta di due arance fresche. Tutti i giorni è la migliore difesa dal cancro.
Il segreto sono gli anti-ossidanti, e altri principi attivi, presenti in grandi quantità in questo «alimento-farmaco». La vitamina C, studiata da anni come prevenzione, ora sarebbe stata consacrata anche come potente cura in varie forme molte aggressive di tumore.







martedì 5 agosto 2008

AGOPUNTURA

FILO DIRETTO CON L'AGOPUNTURA






Agopuntura ed artrosi: efficacia confermata da nuovi studi scientifici


In uno studio spagnolo pubblicato in una nota rivista scientifica inglese si evidenziano i benefici dell' agopuntura riguardo la cura dell' artrosi.
L' effetto dell' agopuntura è stato esaminato su 88 pazienti con artrosi del ginocchio, condizione patologica che limita sempre più nel tempo la mobilità articolare impedendo così anche banali attività quotidiane come ad esempio salire e scendere le scale. Nello studio metà delle persone( tutti in cura con lo stesso farmaco antinfiammatorio) sono state trattate una volta alla settimana con agopuntura secondo i canoni della medicina tradizionale cinese, mentre le rimanenti con agopuntura senza uno schema preciso. Ebbene dopo tre mesi i pazienti in cura con agopuntura mirata non solo hanno avuto migliore mobilità articolare e meno dolore, ma hanno anche potuto diminuire sensibilmente l' assunzione del farmaco antinfiammatorio( in alcuni casi addirittura sospeso).
A conferma dello studio spagnolo c'è stata un' analoga sperimentazione statunitense dove in modo simile sono state trattate 570 persone con artrosi al ginocchio, dunque sia con "vera" agopuntura sia con "falsa" agopuntura, testando peraltro con un punteggio i risultati di dolore e di funzionalità articolare. Anche in questo caso, dopo 26 settimane di terapia, i pazienti con "vera" agopuntura hanno avuto notevoli miglioramenti tanto che l' Arthritis Foundation ( società medica di reumatologia) ha annoverato questa terapia tra i rimedi utili e di provata efficacia per la cura dell' artrosi. Questi studi si stanno affiancando a molti altri in atto non solo per quanto riguarda il "dolore" ma anche per altre indicazioni terapeutiche dell' agopuntura, cioè fra tante, i disturbi respiratori, quelli della sessualità, dell' apparato gastro-intestinale e non ultimo, nel migliorare disturbi emotivi come la sindrome ansiosa e quella depressiva.

(Dott. Antonio Turetta)



HOW ACUPUNCTURE WORKS

domenica 3 agosto 2008

UN DOTTORE VEGETARIANO

IL DOTTOR RICCARDO TRESPIDI, DI VERONA, VEGETARIANO DA OLTRE 30 ANNI

Niente carne, una scelta etica"

Il medico sarà al congresso mondiale dei vegetariani 30-07-2008 - Fonte: L'Arena.it


«Essere vegetariano? Una scelta strettamente personale», così la pensa la maggior parte della gente. Opinione diffusa, questa, che trova però una voce contraria in Riccardo Trespidi, medico veronese di medicina generale, presidente di «Medicina non violenta» e responsabile scientifico dell’associazione nazionale dei vegetariani, alla cui schiera appartiene da ben trent’anni.

«La decisione di non mangiare carne non è una semplice preferenza individuale», puntualizza.«Essere vegetariani significa difendere i diritti umani, prima ancora di quelli degli animali, e in più salvaguardare l’ambiente.E tutto ciò, con la certezza scientifica che la dieta vegetariana non fa male alla salute. Anzi, ci preserva da obesità, diabete, arteriosclerosi e da altre malattie cosiddette "del benessere"».Si entra, insomma, nel campo della «Scienza nutrizionale etica», in cui la medicina s’intreccia con l’ecologia e l’economia, intese in senso globale.«Un ambito ancora poco considerato, ma sancito dal codice di deontologia medica sottoscritto nel 2006».


Proprio di questo parlerà Trespidi, unico relatore italiano, durante il 38° congresso mondiale dei vegetariani, che si terrà a Dresda tra il 27 luglio e il 3 agosto.


Qualche anticipazione. «Parliamo di diritti umani. In un mondo in cui più di un miliardo di persone vive il dramma della fame e non ha accesso all’acqua pulita», continua Trespidi, «la metà dei cereali raccolti ogni anno va a nutrire i tre miliardi di capi d’allevamento.

Occorrono trentamila litri d’acqua, tra abbeveraggio della bestia e del fieno che mangia, per produrre un solo chilo di carne di manzo. Non è un controsenso?».


Del resto, la Fao è giunta da tempo a una conclusione: per riequilibrare le risorse mondiali non si può agire solo nei Paesi poveri, ma bisogna ridurre gli sprechi in quelli ricchi dove, al contrario, aumenta l’incidenza di malattie legate a un’alimentazione eccessiva. «Se poi si parla di inquinamento ambientale», spiega ancora Trespidi, «si deve tener conto che il bestiame produce, con le sue scorie, il 18 percento dei gas serra».


E infine gli animali: «Molti di noi si ritengono persone sensibili. Basterebbe la visita a un allevamento intensivo o a un macello per non trovar più il coraggio di mangiare carne».

E finiamo con le rassicurazioni mediche: «Non ci sono dubbi. Un’alimentazione povera di carne e ricca di vegetali è una garanzia per mantenerci in buona salute. In questo modo, infatti, vengono ridotti i grassi saturi che, depositandosi nei vasi sanguigni, provocano ipertensione e infarto. La "dieta verde", invece, ci fornisce senza alcuna controindicazione tutte le sostanze che servono al nostro corpo».


A chi ispirarsi nel cammino verso il vegetarianesimo? C’è l’imbarazzo della scelta: il genio rinascimentale Leonardo da Vinci, la "grande anima" Gandhi e lo scienziato per antonomasia, Albert Einstein. E poi si starebbe in buona compagnia: in Italia, aiutati dalla dieta mediterranea, abbiamo la più alta percentuale di vegetariani d’Europa, 3 milioni secondo i dati Eurispes.


Lorenza Costantino 24 luglio 2008
http://www.larena.it/






ATLETI VEGETARIANI

sabato 2 agosto 2008

LION THERAPY



Il video che impazza in rete arriva dritto dritto dal passato, datato precisamente anni Settanta. Ha più di 30 anni e desta ancora tanta curiosità. I protagonisti del video sono due giovani ragazzi australiani, e il loro (ex) cucciolo di leone: Tutto era iniziato nel lontano 1969 a Londra quando Rendall e Bourke lo avevano visto da Harrods chiuso in una gabbia, solo e triste e lo Lo acquistarono per pochi spiccioli salvandolo dalla prigionia. Decisero di chiamarlo Christian.

Allevarono Christian finchè non fu troppo grande per poterlo gestire. Contattarono quindi il leggendario George Wiliamson perchè lo riportasse in Africa, libero
Dopo aver vissuto diverso tempo insieme a Londra e essersi separati per circa un anno, i tre si ritrovarono nel 1972 in una riserva naturale del Kenya e lui, sorprendentemente, si ricordò di loro.
Da allora è rimasto un amore grande a tenerli uniti.
L'affetto e la riconoscenza di un animale che trionfano!
La storia è raccontata in un libro e in un video.










THE DVD, "CHRISTIAN THE LION AT WORLD'S END" CAN BE PURCHASED AT...http://www.bornfree.org.uk/shop/acata... WHICH WILL HELP THE BORN FREE FOUNDATION SAVE EVEN MORE OF THE WORLD'S WILDLIFE.

THEY ALSO HAVE SIGNED COPIES OF VIRGINIA MCKENNA'S BOOK "CHRISTIAN THE LION'S JOURNEY TO FREEDOM" AVAILABLE AT...http://www.bornfree.org.uk/shop/acata...The dvd is also available athttp://www.beckmanndirect.com/Wildlif...There's also more info at Wikipedia:http://en.wikipedia.org/wiki/Christia..

.Many thanks to all the TV shows and news programmes who've used my video in their reports and helped to raise awareness of animal welfare throughout the world. This is also true of news publications such as The Sunday Times (27-07-08) & TimesOnline...http://www.timesonline.co.uk/tol/news...and The Daily Telegraph (31.07.08)...http://www.telegraph.co.uk/earth/main...and also The Sun (28.07.08)...http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/...

Christian left the Kora Reserve in 1973. He made his new territory along the Tana river, but when the Wakamba herdsmen kept bringing their livestock to his hunting ground, he moved on. George Adamson said in his autobiography, "I used to count the days on which we hadn't seen Christian, but when they reached 97, I gave up recording them in my diary." Because a lion can live from 12 to 15 years in the wild, Adamson believed that Christian ended his days in the Meru National Reserve only a few miles up river."Lion Man" Gareth Patterson, author, environmentalist, and the person who continued George Adamson's lion rehabilitation work, revisited Kora in 1998.
This is what he found...http://www.fatheroflions.org/Kora_Rev...

As for the two guys, the Born Free Foundation tells me that Anthony "Ace" Bourke (referred to as Ace "Berg" in a Daily Mail article) lives in Australia as a lecturer and expert in the area of Aboriginal Art, and John Rendall lives in the UK and is a Trustee of the George Adamson Wildlife Preservation Trust.

Anyone wishing to donate to the George Adamson Wildlife Preservation Trust can do so by contacting one of the following....George Adamson Wildlife Preservation Trust16a Park View RoadLondon N3 2JBUK
Tel: +4... Fax: +44 (0)20 8343 4048
info@georgeadamson.org
The Tony Fitzjohn/George AdamsonAfrican Wildlife Preservation TrustGeorgianna Pennington Regnier116 La Patera DriveCamarilloCA 93010

venerdì 1 agosto 2008

UN COLORANTE CURERA' L'ALZHEIMER




Era una mattinata movimentata, quando un anziano
gentiluomo di un'ottantina di anni arrivò per farsi
rimuovere dei punti da una ferita al pollice.

Disse che aveva molta fretta perché aveva un
appuntamento alle 9:00.

Rilevai la pressione e lo feci sedere,
sapendo che sarebbe passata oltre
un'ora prima che qualcuno potesse vederlo.

Lo vedevo guardare continuamente il suo orologio e decisi,
dal momento che non avevo impegni con altri pazienti, che
mi sarei occupato io della ferita.

Ad un primo esame, la ferita sembrava
guarita: andai a prendere gli
strumenti necessari per rimuovere la
sutura e rimedicargli la ferita.

Mentre mi prendevo cura di lui, gli
chiesi se per caso avesse un altro
appuntamento medico dato che aveva
tanta fretta.

L'anziano signore mi rispose che doveva andare alla
casa di cura per far colazione con sua moglie.

Mi informai della sua salute e lui mi raccontò
che era affetta da tempo dall'Alzheimer.

Gli chiesi se per caso la moglie si preoccupasse
nel caso facesse un po' tardi.

Lui mi rispose che lei non lo riconosceva già da 5 anni.

Ne fui sorpreso, e gli chiesi 'E va ancora ogni mattina
a trovarla anche se non sa chi é lei'?

L'uomo sorrise e mi batté la mano sulla spalla
dicendo: ''Lei non sa chi sono, ma io so ancora
perfettamente chi é lei'

Dovetti trattenere le lacrime...
Avevo la pelle d'oca e pensai:
'Questo é il genere di amore che voglio nella mia vita'.

Il vero amore non é né fisico né romantico.
Il vero amore é l'accettazione di
tutto ciò che é, é stato, sarà e non sarà.

Le persone più felici non sono necessariamente
coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che
traggono il meglio da ciò che hanno.

La vita non é una questione di come sopravvivere alla
tempesta, ma di come danzare nella pioggia...



UN COLORANTE CURERA' L'ALZHEIMER
Nuovo farmaco scoperto in Scozia: fermerebbe la progressione della malattia

MATTIA B. BAGNOLI
LONDRA
Nella battaglia contro l’Alzheimer la Gran Bretagna segna un punto importante. La nuova speranza per i malati affetti dalla sindrome di demenza acuta si chiama Rember, una rivoluzionaria medicina messa a punto dalla TauRx Therapeutics e testata dai ricercatori dell’università di Aberdeen, Scozia. Presentata a Chicago nell’ambito della Conferenza Internazionale sull’Alzheimer, la sostanza - provata su 321 pazienti - ha dimostrato, paragonata ad altri trattamenti, di poter ridurre di oltre 80 punti percentuali la progressione della malattia.
Nonostante la terapia messa appunto dagli scienziati britannici non faccia regredire il male ma lo stabilizzi, «Rember» appare come la scoperta più importante dal 1907, anno in cui lo psichiatra tedesco Alois Alzheimer individuò il morbo che porta il suo nome. Se i test necessari a rendere commerciabile la «pillola delle meraviglie» avranno successo, Rember potrebbe raggiungere il mercato già nel 2012. «È la prima volta che una medicina si dimostra effettivamente capace di migliorare la condizione di chi è affetto da questa malattia», ha commentato il dottor Clive Ballard, ricercatore capo dell’Alzheimer Society.
«È un risultato senza precedenti - ha spiegato Claude Wischik, l’autore della scoperta e co-fondatore della TauRx Therapeutics -. Siamo stati capaci di dimostrare che è possibile arrestare la progressione della malattia agendo sugli aggregati proteici responsabili della degenerazione cellulare». Il trattamento sviluppato da Wischik attacca direttamente la proteina Tau, la responsabile dei vuoti di memoria cronici che caratterizzano la malattia. E come spesso accaduto nelle invenzioni, Rember è stata scoperta per caso.
Il principio attivo che sta alla base del medicinale, la metiltionina cloruro, è normalmente usato come colorante chimico. Il professor Wischik, però, si è reso conto che distrugge la proteina Tau versandone qualche goccia, in modo accidentale, in un campione su cui stava lavorando. Da qui l’idea di usarla per sconfiggere l’Alzheimer. «Abbiamo compiuto delle analisi - ha spiegato Wischik - sugli effetti della medicina a 24 settimane dall’inizio della terapia e a 50 settimane: i risultati sono due volte e mezzo migliori di quelli ottenuti da altri trattamenti».
I ricercatori stanno già cercando di capire se Rember può anche prevenire, oltre che curare, la malattia. La svolta, dunque, c’è, è significativa, ma potrebbe essere troppo presto per cantare vittoria: la sperimentazione, infatti, è stata condotta su pazienti affetti da Alzheimer a un livello «moderato». Non ci sono quindi dati disponibili per capire se anche i malati in stato avanzato potranno beneficiare della medicina. «Nei test preliminari Rember ha ridotto la riduzione di pressione sanguigna in quelle parti del cervello che sono importanti per la memoria - ha sottolineato Rebecca Wood, direttrice dell’Alzheimer Research Trust, l’associazione britannica che raccoglie i fondi per la ricerca sulla malattia -.
Ora abbiamo bisogno di nuovi controlli per accertare che non ci siano effetti collaterali». Wood ha però sottolineato come la sperimentazione sia stata finanziata da una casa farmaceutica. Come dire: una sconfitta del pubblico nei confronti del privato.Con tutti i se e i ma del caso, Rember funziona e chi ha fatto da cavia oggi ringrazia. A Jimmy Hardie, 72 anni, l’Alzheimer venne diagnosticato tre anni fa: buchi di memoria, repentini cambi d’umore, incapacità di gestire le azioni quotidiane. «Ora riesce a pianificare la sua giornata, e se va nel casotto degli attrezzi per qualche lavoretto non ha più bisogno di chiedere aiuto e si ricorda cosa deve fare», ha spiegato la moglie Dorothy, 69 anni ed ex infermiera.


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=868&ID_sezione=243&sezione=News