L'art.38 relativo alla caccia e' stato infatti piu' volte modificato per recepire le pesantissime pressioni ora delle lobby venatorie, ora delle organizzazioni ambientaliste, ora delle istanze del governo, ma alla fine anche il ''ritocco'' per mano di un emendamento del relatore, il Pdl Giacomo Santini, invece che 'ammorbidire' gli animi con un dichairato intento mediatorio, ha finito invece per per esacerbare ancora di piu' le posizioni. Che rimandano tutte ad una revisione della norma nel passaggio alla Camera del provvedimento, in terza lettura.
Tornando al merito, in base all'articolo votato oggi, emendato, per la caccia si distingue tra ungulati, altri mammiferi, fauna avicola. Se per gli ungulati le norme restano invariate rispetto alla situazione attuale, per gli altri mammiferi non disciplinati dalla direttiva Ue, si conferma l'obbligo di rispettare per la stagione venatoria una durata di 5 mesi, dal primo settembre al 31 gennaio, con la possibilita' di modificare in senso restrittivo questo periodo, sembre entro i limiti segnati.
Per l'avifauna non sono previste restrizioni in periodi, ma le Regioni nello stabilire il calendario della stagione venatoria avranno l'obbligo di chiedere ed ottenere un parere preventivo all'Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale (Ispra).
L'immaginata mediazione pero' non ha assolutamente soddisfatto nessuno: alle vibrate proteste dell'opposizione, delle associazioni ambientaliste, si aggiunge anche la pesantissima presa di posizione del ministro Prestigiacomo, che dopo aver denunciato come anche con l'emendamento del relatore non rispettava ''il testo concordato con il governo'', dopo il via libera dell'assemblea di Palazzo Madama ha parlato senza mezzi termini di ''grave colpo di mano del Senato'' concludendo che, essendo stata ''disattesa l'intesa'' tra maggioranza ed esecutivo, ''il testo va ora corretto alla Camera''.
ecco cosa dovremmo fare....
SOS Caccia | ||
Cara Amica, Caro Amico, | ||
Nessun commento:
Posta un commento