La balena bianca che imitava le voci umane
23 ottobre 2012
Una
balena bianca vissuta nell'acquario della statunitense National Marine
Mammal
Foundation riusciva a imitare di proposito il ritmo del linguaggio
parlato
umano, con frequenze di alcune ottave più basse rispetto ai suoni
emessi
comunemente dai cetacei. Lo ha dimostrato un'analisi delle
registrazioni
audio raccolte per anni dai ricercatori che hanno studiato
NOC
(red)
Le balene possono imitare le voci degli esseri umani.
L'incredibile
conclusione, riportata in un articolo pubblicato su «Current
Biology» a
firma di Sam Ridgway e colleghi della statunitense National Marine
Mammal
Foundation, è frutto dell'analisi dei suoni emessi da NOC, una balena
bianca
(Delphinapterus leucas) vissuta in cattività in un
delfinario.
“Le nostre rilevazioni portano a ipotizzare che per produrre
quei
particolari suoni, simili all'articolazione di un linguaggio umano,
la
balena ha dovuto modificare la propria meccanica vocale”, ha
spiegato
Ridgway. “Questo suggerisce che stesse cercando qualche genere di
contatto”.
L'inizio dello studio, come spesso succede, è frutto del caso.
Nel lontano
1984, Ridgway e i suoi collaboratori avevano udito suoni insoliti
emessi
quando si erano avvicinati alla vasca dei delfini e delle balene: era
un po'
come sentire in modo indistinto il dialogo tra due persone un po'
distanti.
Tempo dopo, un subacqueo che si era immerso nella stessa vasca era
riemerso
chiedendo ai colleghi chi tra loro gli avesse detto di uscire.
Poiché
nessuno dei presenti aveva parlato, per esclusione si era arrivati
a
individuare il responsabile in NOC, una balena bianca che viveva tra
i
delfini e altre balene della stessa specie, e che spesso era circondata
da
esseri umani sia mentre era in immersione, sia fuori dall'acqua, cioè
a
bordo vasca.
Ridgway decise di andare a fondo nella questione
raccogliendo prove. Quindi
negli anni successivi ha registrato diversi audio
dei suoni emessi da NOC e
ora l'analisi di questi suoni ha evidenziato un
ritmo simile a quello del
parlato umano, con frequenze fondamentali, da 200 a
300 hertz, che erano
diverse ottave più basse rispetto a quelle tipiche dei
suoni emessi
comunemente dalle balene.
“L'impronta della voce della
balena era più simile a quella di una voce
umana che al vocalizzo consueto
della sua specie”, ha aggiunto Ridgway. “I
suoni che abbiamo sentito erano un
chiaro esempio di apprendimento vocale da
parte di questo cetaceo”.
Il
fenomeno è ancora più stupefacente se si considera che le balene
producono i
loro suoni tramite il tratto nasale e non la laringe come
avviene nell'uomo.
Lo studio ha permesso di verificare che, per produrre
suoni simili a quelli
degli esseri umani, NOC doveva variare la pressione
nel suo tratto nasale
effettuando al tempo stesso altri aggiustamenti
anatomici e gonfiando il
sacco vestibolare dello sfiatatoio.
Purtroppo NOC è morta cinque anni fa,
ma la sua voce rimarrà per sempre.
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