domenica 23 settembre 2012

AUGIAS A PARMA - SEGRETI D' ITALIA

Doveva venire a Parma già tempo fa, ma il vescovo "non mi voleva sentire e pose il veto". Così Corrado Augias ha aspettato, e alla prima buona occasione - giovedì 20 settembre, anniversario della Presa di Roma nel 1870 e la spallata al potere temporale del Papa - torna nella città che gli aveva chiuso la porta in faccia. È la sua personale "Presa di Parma", 142 anni dopo che i bersaglieri sfondarono Porta Pia.


L'episodio lo racconta lo stesso giornalista, invitato in città dalla Consulta per la laicità delle istituzioni e la Sinistra studentesca universitaria. "Ero stato chiamato da un coraggioso parroco cittadino - dice rivolto all'Aula dei filosofi gremita - ma da monsignor Enrico Solmi è arrivato il veto. Riferite a Sua Eccellenza che ha sbagliato - redarguisce - deve aprire le porte anche a chi non la pensa come lui, deve ascoltare le voci dissenzienti e poi controbattere, obiettare, dire che abbiamo torto. Ma chiuderci la porta in faccia è scorretto da un punto di vista civile e religioso".


A nulla comunque è servito non expedit della diocesi parmigiana. Il non conviene che Augias venga in città non ha funzionato. Stato 1, Chiesa 0. La sua lezione su laicità e religione cattolica parte con un esempio a pennello. "È stato un comportamento non bello - insiste - ho ricevuto una lunga lettera di scuse da parte Don Scaccaglia. Spero che il vescovo venga informato".







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