venerdì 14 ottobre 2011

TAMBURI, FLAUTI E TOSSICODIPENDENZA

Musicoterapia: tamburo e flauto contro la tossicodipendenza?

Non solo farmaci in aiuto ai tossicodipendenti; la terapia convenzionale può
essere utilmente sostenuta suonando in gruppo o musicando un testo
personale. Però la musica ha anche dei risvolti negativi.

Il tema della settimana d'aggiornamento organizzato dall'Apothekerkammer
(Austria) quest'anno s'intitolava "Doping e dipendenza". Ne riferisce Gerta
Niebauer per Die Presse.

La tossicomania si forma nel cervello

Sebbene la dipendenza riguardi tutti i ceti sociali, è particolarmente
diffusa negli strati marginali dove causa un ulteriore scivolamento,
l'esclusione dalla società "bene" e, da ultimo, una vita al limite della
legalità. In minima parte la tossicodipendenza deriva anche da
predisposizione genetica, ad esempio da una malattia psichica in famiglia.
Con il termine dipendenza s'intendono quei fenomeni fisici e psichici che
sorgono e aumentano con il ripetuto consumo di sostanze che inducono
all'assuefazione. Il desiderio di droga s'impone allora su tutte le altre
attività e gli impegni. "Anatomia della felicità" -definisce lo psichiatra
Ludger della clinica universitaria di Freiburg- le regioni cerebrali
implicate nella tossicodipendenza, soprattutto l'ippocampo, il sistema
limbico e il sistema dopaminergico: i centri compensativi. La dipendenza
nasce dunque nel cervello.

Debellare le paure con la musica

A metà degli anni '80 il neuroscienziato viennese Hellmuth Petsche fu tra i
primi a dimostrare, con l'elettroencefalogramma, che l'ascolto della musica
crea legami intensi tra varie regioni cerebrali, "si apre una finestra nel
cervello". Si creano infatti dei mutamenti fisici e psichici; si potrebbe
parlare di un effetto psicofisico. Da allora la musicoterapia si è imposta
in molti campi -nello studio delle lingue, per il trattamento dei disturbi
psichici, dopo una lesione cerebrale o una paralisi. E allora perché non tra
i drogati?
I due relatori della settimana di studio, gli psichiatri Madlung Kratzer e
Tebartz van Elst, vedono di buon occhio la musicoterapia quale completamento
di una cura farmacologica standard. In alcune cliniche tedesche per
tossicodipendenti sono già stati fatti esperimenti di questo tipo; in
Austria ci si può rivolgere privatamente all'associazione austriaca dei
musicoterapeuti.
"In modo analogo alle sostanze stupefacenti, anche con la musica si possono
modulare il sistema limbico e dopaminergico, ossia i sistemi compensativi.
Si può dominare meglio le sensazioni negative e sciogliere tensioni, paure,
rapporti bloccati", spiega lo psichiatra infantile Thomas Stegemann, che
dirige la sezione di musicoterapia di un ateneo viennese. La cosa migliore è
suonare in gruppo, bastano strumenti semplici come il tamburo o il flauto
dolce. Uno può portarsi dei brani musicali oppure si possono discutere i
testi delle canzoni. "Nel gruppo si cerca anche di mettere in musica i testi
personali; spesso ciò aiuta il paziente a uscire dalla passività
dell'ambiente della droga e ad approdare al superamento attivo dei propri
problemi". Sul versante opposto, la ricezione passiva della musica, o
musicoterapia passiva, ha lo scopo di rilassare, di "lasciar andare" e di
elaborare i propri sentimenti. "Attraverso la musica i pazienti possono
imparare che c'è dell'altro oltre alla droga".
Ma non tutta la musica va bene per tutti; bisogna adeguarla individualmente.

Gli aspetti rischiosi della musica techno

La musica ha anche dei lati oscuri. Come esempio estremo è stato citato il
ministro di polizia cinese Ming-Ti, che già nel terzo secolo avanti Cristo
aveva stabilito: Chi oltraggia l'Altissimo, non deve'essere impiccato, ma
torturato con il suono incessante del tamburo e con i rumori forti fino a
quando non stramazzi a terra. E il recentissimo studio Prevention Research
dell'Università di Berkley in California sul consumo di musica nelle
discoteche mostra che musica techno, reggae e rap inducono i giovani a fare
uso di alcol e droghe, e a comportarsi con aggressività. Negli Usa questa
particolare musica, unita a rumori estremi, la cosiddetta musica bi-neurale,
è stata recentemente proibita dal Servizio antidroga.

(traduzione di Rosa a Marca)

   www.droghe.aduc.it

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