domenica 29 agosto 2010
NICCOLO' FABI IN CONCERTO "LE PAROLE DI LULU' " BELLISSIMA INTERVISTA
Domani, data in cui Lulù avrebbe compiuto due anni, Fabi suonerà ancora e non da solo. Dalle 15 a mezzanotte, al Casale sul Treja di Mazzano Romano, in provincia di Roma, ha organizzato un triplice evento gratuito: una festa, un maxiconcerto, una raccolta di fondi, intitolato “Le parole di Lulù” perché “Parole parole” era la canzone preferita di sua figlia e perché proprio le parole, mai adatte in questi casi, spesso fuori posto e imbarazzate, sono comunque state utili a lui e alla compagna Shirin per trovare la forza di reagire.
Il tempo non sa guarire un tale strazio, serve semmai a scegliere un modo personale di conviverci. Loro hanno individuato una strada, alleggerire il vuoto distribuendo attenzioni altrove, scongiurare che “l’esperienza più inaccettabile” accada ad altri genitori e ad altri bambini. Le offerte libere che si possono fare nell’occasione andranno quindi per la ricostruzione dell’ospedale pediatrico di Chiulo in Angola, dove, secondo il rapporto Unicef, la mortalità infantile è il secondo più alto al mondo, con 260 decessi ogni 1.000 nati vivi, entro il quinto anno di vita.
Alla clausura della disperazione hanno preferito la condivisione. Niccolò ha chiamato qualche amico per metter su un concerto in un luogo che gli è caro, incantevole, pacifico, ricco di ricordi familiari, e all’appello ha risposto prontamente un cast che nessun potente organizzatore sarebbe mai riuscito a riunire. Sono talmente tanti i nomi che forse non riusciranno ad esibirsi tutti, ma si ritroveranno ugualmente lì, in una spontanea jam session, senza scaletta da rispettare e senza protagonismi. Vicino all’amico Fabi, alla compagna e alla loro iniziativa, pronti a sposare l’idea che qualcosa di negativo si può trasformare in positivo. Lo cantava Niccolò stesso nel bel testo testo di “Costruire”: “Tra l'attesa e il suo compimento/tra il primo tema e il testamento/ in mezzo c'è tutto il resto/ e tutto il resto è giorno dopo giorno/ e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire/e costruire è potere e sapere rinunciare alla perfezione”
Ecco chi sarà presente domani:
Alberto Fortis
Alex Britti
Awa Ly
Boosta
Cecilia Syria
Collettivo Angelo Mai
Claudio Baglioni
Cristina Donà
Daniele Silvestri
Danielo Rea
Elisa
Enrico Ruggieri
Fiorella Mannoia
Franco Mussida
Gianni Morandi
Giuliano Sangiorgi
GnuQuartet
Lorenzo Jovanotti
Luca Barbarossa
Manuel Agnelli
Mauro Ermanno Giovanardi
Marco, Claudio e Niccolò Fabi
Marco Conidi
Marina Rei
Max Gazzé
Neri Marcoré
Niccolò Agliardi
Olivia Salvadori e Sandro Mussida
Pacifico
Paola Turci
Paolo Belli
Paolo Vallesi
Pier Cortese
Pilar
Pino Marino
Rita Marcotulli
Roberto Angelini
Roberto Gatto
Roy Paci
Samuel
Samuele Bersani
Simone Cristicchi
Stefano Di Battista
Tosca
Velvet
venerdì 27 agosto 2010
MIRACOLO IN AUSTRALIA , NEONATO RESUSCITA GRAZIE ALLE CAREZZE DELLA MADRE
I genitori, Kate e David, si trovano ad aver a che fare con uno scricciolo di 27 settimane del peso inferiore ad un chilo. Quello è loro figlio, pur deceduto alla nascita e lo vogliono “salutare” nel migliore dei modi.Mamma Kate lo stringe a sè per ben due ore e se lo coccola, lo accarezza per tutto il tempo, Jamie non si muove, non esiste già più. Un’annunciata tragedia si trasforma in una gioia che rasenta il soprannaturale soprattutto per il genitori di Jamie e probabilmente per l’intero ospedale.
” A furia” di accarezzarlo il bimbo prende improvvisamente vita,non si sa se il reale motivo sia davvero quello, ma le cosiddette “terapie pelle a pelle” pare funzionino. In loco, la pratica è chiamata “Kangaroo care” ” Kangaroo touch”, la cura ( o il tocco del canguro).
“Ha aperto gli occhi e ha mosso la testa ha detto la madre Kate Ogg ho fatto chiamare i dottori ma nessuno mi credeva” poi l’ammissione da parte dei medici, che ha lasciato increduli tutti, compresi gli stessi dottori. La madre grida al miracolo, mentre il marito alla tv australiana dichiara di sentirsi uno dei due genitori più fortunati del mondo. Già prima delle “fatidiche” due ore Jamie si era mosso, ma i medici avevano spiegato quei movimenti come riflessi incondizionati. Quell’attività elettrica che non c’era da vivo, era invece presente da morto, tutto normale, se non fosse che, quel tipo di impulsi non sono in grado di far aprire gli occhi e far acquistare un determinato senso ai movimenti. E’ stato a quel punto che Kate e David hanno pensato di aver appena assistito ad un miracolo e quel miracolo ora è il loro piccolo Jamie.
A.S.
lunedì 23 agosto 2010
EARTHLINGS (Terrestri)
venerdì 20 agosto 2010
martedì 10 agosto 2010
LA STORIA DELL'ACQUA IN BOTTIGLIA
Traduzione e doppiaggio : MoVimento Cinque Stelle Palermo
NACIKETA E LA MORTE
Traduzione di Beatrice Taboga
[Tratto da 'After the Ecstasy the Laundry', ed.
Bantam Books, New York, 2000]
Un'antica storia indiana racconta di un giovane
uomo, Naciketa, e di come venne a trovarsi
faccia a faccia con la Morte.
Naciketa si era reso conto della brevità della
vita dopo che, per cause diverse, alcuni dei suoi
amici erano morti. Era diventato allora consapevole
di come si sia soliti vivere molto superficialmente
quando si inseguono o si ricercano solo
soddisfazioni mondane, senza alcuna comprensione
spirituale degli avvenimenti che accadono.
Essendo figlio di un ricco mercante, sapeva bene
che la gioia del cuore non dipende dalle cose
che si possiedono. Questa consapevolezza spiega
la reazione che ebbe quando suo padre venne
convinto dai bramini della sua città a fare una
grande donazione al tempio per assicurarsi una
futura buona rinascita. Naciketa era rimasto
scioccato dall'idea che si potessero acquistare
meriti grazie a un magnifico evento pubblico che
doveva aver luogo nella piazza principale della
città e davanti a tutti i cittadini.
Quando arrivò il giorno fatidico suo padre
dichiarò solennemente: "Offro al tempio tutto il
mio bestiame, il mio oro e tutto ciò che possiedo
di valore". "Ah, veramente offri tutto ciò che possiedi?"
chiese provocatoriamente e pubblicamente Naciketa.
" E di me che ne farai?". Il padre
rimase senza parole davanti alla sua sfrontatezza
poi, arrabbiato, gli rispose: "Offro anche te.
Sono disposto a morire anche come padre e
quindi qui, ora, ti offro alla morte". Con gli occhi
fiammeggianti Naciketa gli rispose: "E io accetto!"
Il giorno dopo se ne andò di casa. Camminò
per giorni e giorni, finché giunse in un luogo
sperduto nelle profondità della giungla. Lì si
fermò e si sedette, aspettando che la Morte gli si
mostrasse.
Per tre giorni e tre notti rimase seduto
immobile e concentrato, determinato a snidarla,
determinato ad affrontarla; ormai la sua
ricerca spirituale l'aveva portato fin là e voleva
scoprire che faccia avesse. Rimase lì fermo e,
nonostante la fame, il dolore e la stanchezza, alla
fine si ritrovò nel regno di Yama, il dio della
Morte, conosciuto anche con l'appellativo "La
resa dei conti".
Lì incontrò i suoi tre assistenti "
la pestilenza, la fame e la guerra " che gli spiegarono
che il dio Yama non c'era perché era in
giro a riscuotere gli affitti". "Bene " disse
Naciketa " aspetterò che torni".
Tre giorni dopo, quando ritornò la Morte, i
suoi assistenti la informarono che un giovane
uomo, uno proprio strano, era venuto a cercarla.
Di solito, gli esseri umani che sentono parlare
del Signore della Morte scappano dalla parte
opposta, mentre questo strano ragazzo lo stava
aspettando impavido da tre giorni. Il dio Yama si
recò allora da Naciketa e, dopo averlo salutato, si
scusò con il ragazzo per averlo fatto aspettare
per tre giorni: "Benvenuto nel mio regno. Vedo
che sei un uomo in ricerca, in viaggio alla ricerca
di risposte. Mi dispiace di averti fatto aspettare e,
per scusarmi, voglio farti un dono. Puoi chiedermi
tre cose che ti possono essere utili in questo
tuo viaggio"
Nel corso della sua ricerca e mentre sedeva
immobile aspettandolo, Naciketa era entrato
nello spazio-limite che si situa tra le parole dove
si può intuire e rivelare la verità. Ecco che ora
poteva scegliere tre doni. Con la mente pura, in
uno stato luminoso, riconobbe ciò che più gli
poteva essere utile per andare avanti.
Il primo dono che chiese fu il perdono per
sé e per tutti coloro che aveva fatto soffrire:
"Vorrei che mio padre mi guardasse con la stessa
gioia che provò il giorno in cui venni al mondo".
Naciketa aveva capito che solo lasciando
andare il passato, solo riconciliandosi con tutto
ciò che era rimasto inconcluso nel suo cuore,
avrebbe potuto continuare il suo viaggio.
Chiedendo perdono per sé, Naciketa stava
anche perdonando suo padre, dato che il perdono
deve sempre viaggiare in due direzioni. Non
è solo una questione di volontà, né il perdono è
sempre facile. Saper perdonare può richiedere
di aprirci ad un lungo processo per lasciar andare
la rabbia, la tristezza, il dolore. Perdonare non
significa giustificare o condonare le ingiustizie
che possiamo aver subito in passato. Possiamo
riprometterci dal profondo del cuore che ciò
non accadrà mai più in futuro, ma alla fine,
comunque, il perdono è semplicemente lasciar
andare tutta la rabbia e il dolore vissuti nel passato.
È attraverso la gentilezza che ammorbidisce
e scioglie tutta la durezza accumulata che noi ci
liberiamo dal ripetere ciecamente e inconsapevolmente
ciò che in passato è avvenuto e che
sarebbe destinato a ripetersi nel futuro.
Perdonare significa non chiudere una persona
fuori dalla porta del nostro cuore e Naciketa
si era reso conto che, se voleva continuare la sua
ricerca con tutto se stesso, non poteva tenere
suo padre ancora fuori dal suo cuore.
La ricompensa per il perdono è la vita che
viene riunificata, risanata e il dono del perdono
fece sentire a Naciketa che il suo cuore si era
aperto ed ora era libero."
Guardandolo negli occhi, il Signore della
Morte gli disse: “Il tuo primo desiderio era saggio,
Naciketa, cosa vuoi come secondo dono?
Parla!".
Dopo aver riflettuto in silenzio per un
momento, Naciketa gli disse: "Ti chiedo di darmi
il fuoco interiore". Naciketa aveva capito che, per
farcela, nella sua ricerca spirituale, avrebbe avuto
bisogno di ardore e di coraggio per seguire il
cammino interiore con tutto se stesso. Richiese
quindi la forza per dedicarsi anima e corpo alla
sua ricerca: il fuoco interiore è l'energia di un
cuore totale, è passione spirituale, è risveglio
totale di tutto l'essere.
Questa passione, questa pienezza, non ha
nulla a che spartire con l'ambizione, lo sforzo o
l'attaccamento a un obiettivo. Non è uno sforzo
per fare progressi, per diventare migliori o per
ottenere qualcosa di speciale. Richiedendo il
dono del totale risveglio, Naciketa non intendeva
chiedere di poter arrivare alla fine di un viaggio
immaginario, bensì di essere totalmente presente,
sveglio, proprio dove era, in ogni istante.
Perché ciò sia possibile serve l'energia di una
consapevolezza totale. Di nuovo, il Signore della
Morte riconobbe la saggezza della richiesta e gli
fece il dono della forza interiore.
Libero finalmente dalle restrizioni e dalle
resistenze del vecchio conflitto e pieno ora dell
energia senza limiti della perseveranza,'
aciketa aveva già molto di ciò che serve per
essere iniziato.
"Qual è ora la tua ultima richiesta?" gli chiese
quindi il Signore della Morte. Dopo aver riflettuto,
Naciketa lo guardò e disse: "Chiedo ciò che
non muore." Con una certa sorpresa, il Signore
della Morte guardò questo ragazzo che, potendo
chiedere ogni cosa, gli stava facendo invece questa
richiesta.
Il Signore della Morte decise di fargli
vedere tutto ciò che invece avrebbe potuto
chiedergli: un intero harem di meravigliose
ragazze che avrebbero potuto accompagnarlo
nel suo viaggio; un carro regale, splendido, tutto
ricoperto d'oro, trainato dai cavalli più belli e
più veloci del mondo o uno splendido palazzo
in cui Naciketa avrebbe potuto vivere come un
re. Naciketa vide tutto questo ed altro ancora.
"Perché non scegliere tra questi doni?" gli propose
la Morte. Ma il ragazzo era determinato a non
lasciarsi abbindolare e le rispose: "Ma tutte queste
cose che ora mi hai fatto vedere non sono
destinate a tornare presto a far parte del tuo
regno?".
Il Signore della Morte, vedendo la sua
lungimiranza, sorrise e disse: "È vero".
"Allora ti chiedo di nuovo ciò che non muore", ribadì
Naciketa.
Solo allora la Morte si arrese: "Va bene,
esaudisco anche la tua ultima richiesta" e -
dicendolo - si apprestò a consegnare a Naciketa
un dono semplice e straordinario al tempo stesso:
uno specchio.
" Se tu vuoi conoscere il segreto
dell'immortalità, non posso aiutarti più di
così. Tu stesso devi guardare diritto dentro di te
e ti devi porre ripetutamente la più grande delle
domande che un essere umano si può fare: "Chi
sono io?". Guarda oltre il tuo corpo, oltre i tuoi
pensieri e in questo modo, Naciketa, troverai la
risposta che cerchi"
.
Che ciò avvenga grazie a una iniziazione o
grazie alla meditazione, anche noi dobbiamo
guardare in faccia la morte. Dobbiamo riuscire a
risponderci alla domanda : "Chi è che nasce? Chi
è che muore?". Quando Naciketa guardò dentro
lo specchio sacro, entrò nel processo spirituale
profondo che porta a scoprire ciò che è immortale.
Quando tutto ciò a cui si attaccava venne
lasciato andare e un profondo abbandono lo
abitò completamente, ecco sorgere un cuore
puro, senza tempo, e Naciketa fu libero.
lunedì 9 agosto 2010
URLO DELL'ANIMA - LIBERTA'
C'è una storia antica e nobile che il tempo non scalfisce.
Scorre tra le pieghe dell'anima
in un flusso di vite vissute
quante lacrime.. quante gioie.. quanta esperienza..
Come fiumi solitari che scorrono al contrario
abbiamo vagato e navigato
quanti sentieri.. quanti solchi.. quanta strada..
Non un sapere ma il sentire ci ha guidati
come gocce che si riversano in mare
ripiene di immenso dal sapore infinito
e colori, quanti colori..
Con la voglia di andare lontano
su distese vaste e sconosciute
spensierati, al di là dello spazio
con la leggerezza di un canto nel cuore
sempre a caccia di emozioni..
Ma i giorni e i suoi affanni spesso ci hanno spossato
trascinato e rivoltato
ci hanno sommerso, ma mai affondato!
E abbiamo compreso, che nessun abbraccio
è come il nostro a noi stessi
ed ecco la forza per un nuovo slancio:
Coraggio, abbi fiducia!
Voglio gioire in te
Tuffarmi nell'essenza più profonda di noi.
Voglio sentire con te
questo canto d'anima che ci pervade e ci fa vibrare
che ci incanta e ci fa sognare.
Voglio riposarmi in te
ritrovarmi il quel senso profondo che ci unisce e ci lega.
Voglio esplorare con te
quella forza che ci spinge a sperare..
a riemergere.. a lottare.. ad amare..
Libertà!
LIBERTA'!!
Gridiamolo Ora
Tutti insieme
Affinché ciascuno sia il riverbero dell'altro.
Alziamoci in volo
e sosteniamoci
con il coraggio racchiuso in noi stessi
con la gioia di Vivere e di Essere
ciò che per natura siamo sempre stati:
Esseri Liberi!
Un solo volo, una sola voce, una sola Anima.
E ché sia Armonia sotto ogni cielo,
in ogni mare e in ogni terra.
Che la vita ricolmi ciascuno
con quella gioia incommensurabile
del volo condiviso affinché l'amore si compia
e si riversi in ogni luogo.
Così Sia!
AquilaSenzaNido & Crysaetos11
domenica 8 agosto 2010
LA TEORIA DELLE STRINGHE - L'UNIVERSO ELEGANTE
Straordinario documentario sulla teoria delle stringhe che vi consiglio vivamente di vedere. Con un emozionante viaggio nella storia dei pionieri della scienza, mostra i percorsi e quali confini è riuscita a varcare la teoria delle stringhe. Una gran varietà di effetti speciali e la particolare montatura del film, lo rendono estremamente piacevole e di facile comprensione e quindi alla portata di chiunque.
Sito: www.umaniindivenire.it
Blog: http://www.umaniindivenire.it/blog
venerdì 6 agosto 2010
giovedì 5 agosto 2010
VIAGGIO NEL TEMPO- GLI SCIENZIATI DICONO CHE E' POSSIBILE
Un futuro alla Star Trek, gli scenziati: “Possibile viaggiare nel tempo”
Sull’argomento ci abbiamo sognato in più di un film, memorabili quelli della saga “Ritorno al futuro”. Quello di viaggiare nel tempo è un sogno ricorrente nella mente dell’uomo. Un sogno che tra qualche anno potrebbe anche diventare realtà. Ebbene sì, udite udite: gli scienziati, affascinati come noi da questo sogno, si sono messi realmente a studiare le varie possibilità di viaggiare nel tempo e ne hanno ricavato una certezza: si può fare.
Seth Lloyd del Mit di Boston alla guida di un gruppo internazionale di studiosi che include pure due italiani (Lorenzo Maccone e Vittorio Giovannetti), ha dimostrato con una sofisticata ma corretta spiegazione come in effetti una viaggio a ritroso nel tempo sarebbe affrontabile.
La cosa ancora più affascinante della teoria è il punto da cui il team di Seth Loyd è partito: il teletrasporto che tutti conosciamo grazie al telefilm “Star Trek”. Attraverso “l’effetto di postselezione”, secondo gli scienziati, le particelle potrebbero essere “teletrasportate”. Ma non da un luogo all’altro, come accade nel telefilm, bensì potrebbero essere riportate indietro nella condizione originaria, facendo così compiere un viaggio a ritroso anche nel tempo.
Una vera e proprio macchina del tempo quindi, che ci potrà permettere di tornare come eravano anche decenni fa. Per ora continuiamo a sognare…poi un giorno i viaggi nel tempo potrebbero diventare realtà.
VIAGGIO NEL TEMPO: PRESTO SARA' POSSIBILE
I viaggi nel tempo colpiscono di nuovo la mente degli scienziati che cercano, soprattutto attraverso la nuova fisica, di trovare risposte; almeno teoriche si intende. A intrigarli di più, per certi aspetti, sembrano essere i balzi del passato, forse sedotti da Mark Twain che aveva voluto compiere un viaggio nel Medioevo con il suo Un americano alla corte di re Artù. Per i ricercatori, in tal caso comunque, non si tratta di un vuoto, seppur affascinante, esercizio di fantasia. Seth Lloyd del Mit di Boston alla guida di un gruppo internazionale di studiosi tra cui anche gli pure italiani Lorenzo Maccone e Vittorio Giovannetti, ha dimostrato con una sofisticata ma corretta spiegazione come in effetti una viaggio a ritroso nel tempo sarebbe affrontabile.
Rispetto a molti altri tentativi teorici sin qui compiuti, Lloyd aggiunge maggior credibilità perché fa ricorso a un «effetto» prima ignorato. Vediamo come. Egli parte dal teletrasporto, ben noto ai più grazie a Star Trek dove le persone sono trasferite da un luogo all’altro istantaneamente e dalla meccanica quantistica. Ma il trucco sta nel far intervenire l'«effetto di postselezione» che, semplificando, è un modo diverso di giocare le carte a disposizione. Grazie ad esso solo le particelle che sono state teletrasportate potrebbero essere riportate indietro nella condizione originaria, facendo così compiere un viaggio a ritroso pure nel tempo.
Il ricorso allo strano «effetto» permette agli scienziati alcuni vantaggi come far entrare in scena la gravità senza però incorrere nei problemi posti dai viaggi temporali ipotizzati finora legati alla teoria della relatività. In tal caso si richiedeva una ben più ardua deformazione sia dello spazio che del tempo. In secondo luogo aggira un paradosso molto famoso noto come il «paradosso del nonno», in cui si immagina di tornare nel passato e di uccidere il nonno e ciò, appunto, è paradossale perché impedirebbe la nascita dell'assassino.
Ma il nuovo tentativo teorico finalizzato ad immaginare una macchina del tempo nasconde, in realtà, un valore aggiunto forse ancora più affascinante e che rappresenta la grande sfida che da decenni, almeno dall’epoca di Einstein, tortura i fisici. È il sogno di unire insieme la meccanica quantistica e le leggi della relatività per arrivare all'ambitissima «teoria del tutto», vale a dire ad un'unica, semplice, legge universale che unifica tutte le altre semplificando la descrizione del mondo.
Oltre all'eccitante frontiera della conoscenza c'è inoltre un intento più concreto. L'effetto di post-selezione impiegato dal professor Lloyd è alla base delle ricerche sul computer quantistico di cui si incominciano a intravedere all'orizzonte alcune possibilità e che quando si materializzerà sconvolgerà di nuovo la nostra vita. Simile prospettiva informatica, ovviamente, non era stata considerata nella Macchina del tempo che H.G. Wells scriveva nel 1885 per farci viaggiare nel futuro portandoci sino all'anno 802.701. Ma paradossalmente, se l'«effetto post-selezione» del professor Lloyd funzionasse davvero aprirebbe entrambe le porte, quelle del passato e del futuro. Ce n'è abbastanza, intanto, per far correre la fantasia.
Voi in che epoca ve ne andreste a zonzo?
http://lightnews.myblog.it/archive/2010/07/25/viaggio-nel-tempo-presto-sara-possibile.html