martedì 6 aprile 2010

AMARE UN CONDANNATO A MORTE - STORIA DI KEVIN VARGA E STEFY - APPELLO PER ESECUZIONE 12 MAGGIO 2010








Kevin Scott Varga Texas–USA - 41 anni Condannato a morte Esecuzione fissata il 12 maggio 2010
Kevin fu condannato nel 2000, accusato di omicidio e rapina. Nel corso del processo gli è stato negato il diritto ad una giuria imparziale, allorché un membro venne escluso perché manifestamente contrario alla pena di morte. I suoi difensori si rivelarono incompetenti e inadeguati proprio perché non riuscirono a far valere l’appello per un nuovo processo in cui venisse riammesso il giurato abolizionista. La sua condanna è dunque viziata da pesanti irregolarità e profondamente ingiusta. La sua esecuzione è tragicamente stabilita il 12 maggio 2010.
L’appello per salvare Kevin
La Comunità di Sant’Egidio invita tutti ad aderire al proprio appello per salvare la vita di Kevin dalla condanna a morte.


Ecco un estratto del post in cui Kevin Varga racconta come ha saputo la data della sua morte:
Scritto da REDAZIONE LA7.it Il 30/03/2010
GIORNO 1: La giornata di oggi è iniziata come molte altre in carcere, con le guardie che portavano i vassoi di metallo con il nostro pasto caldo (...) Mi sono alzato, mi sono avvicinato alla porta della cella per avere il mio pasto e mi sono sentito chiedere dalla guardia se avevo saputo che era stata fissata la data. Scioccato, gli ho detto ‘No’. Sebbene io stessi aspettando questa notizia da piu’ di un mese, non posso dirvi cosa significa conoscere il giorno in cui tu sarai legato ad un tavolo e ti sarà iniettato un veleno letale finchè il tuo cuore non smetterà di battere. Ma cercherò di spiegarvi come ci si sente. Mi sono sentito come se il mondo scivolasse via e io fossi rimasto sospeso senza contatti con la realtà. Il mio stomaco si è contratto. Ho guardato il vassoio che soltanto un momento prima volevo mangiare e la sola vista del cibo mi ha fatto rivoltare lo stomaco disgustandomi. La guardia mi ha sorriso e si è avviata verso il detenuto successivo che era in attesa del suo vassoio. Ho sentito il prigioniero della cella accanto lamentarsi perché il vassoio scottava. Avrei voluto urlargli che un vassoio troppo caldo non era proprio la cosa peggiore che ti potesse capitare in un posto come quello." (...)

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