PAVIA - E' stato inaugurato oggi a Pavia il primo centro in Italia (il quarto nel mondo) che usa una nuova e rivoluzionaria tecnica di intervento sui tumori. Si chiama Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao) ed è costato oltre 120 milioni, e sarà specializzato nel trattare tumori che non sono operabili e che sono resistenti alla chemioterapia. L'asso nella manica di questo centro è - come dice il nome - un piccolo acceleratore nucleare a forma di anello, chiamato "sincrotrone", grazie al quale può creare delle particelle subatomiche, dette androni. Queste particelle - dotate di una discreta energia - vengono sparate contro il tumore e lo distruggono, creando danni minimi ai tessuti circostanti. Perchè è questo il problema principale delle cure antitumore: è praticamente impossibile distruggere il tumore, senza danneggiare le cellule circostanti. Quindi per ora ci si deve limitare a limitare i danni.
Il centro inizierà a lavorare in maniera sperimentale per poi passare a lavorare a pieno regime nel 2011.
i ministri Ferruccio Fazio, Giulio Tremonti e Umberto Bossi oggi a Pavia hanno inaugurato il nuovo CNAO-Centro nazionale di adroterapia oncologica. Il centro è il secondo in Europa a utilizzare una particolare macchina per colpire i tumori, chiamata 'sincrotrone'. Si tratta di un nuovo trattamento, sia con protoni che con ioni carbonio. Questo sara' possibile grazie a un acceleratore di particelle realizzato dall'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), che ha lavorato al progetto con le sezioni di Genova, Milano, Pavia e Torino e i Laboratori Nazionali di Frascati, Legnaro e del Sud. L'adroterapia e' una tecnica sviluppata solo in tempi recenti per la cura dei tumori e al momento rappresenta una terapia aggiuntiva e non sostitutiva di quelle convenzionali. Cio' che la contraddistingue e' il tipo di particelle impiegate, che sono piu' pesanti di quelle usate nella radioterapia. L'uso di adroni offre principalmente due vantaggi: l'efficacia e la precisione.Di strutture di questo tipo ne esistono davvero poche al mondo, l'altra macchina in Europa si trova a Heidelberg, in Germania."Sono 3.500 gli ammalati che grazie a questa macchina speriamo possano essere curati", ha detto Bossi. Non si poteva comprare perche' una macchina cosi' non esisteva e bisognava costruirla. Meno male che l'abbiamo fatto, oggi la macchina c'è"
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