martedì 3 marzo 2009

IL CANCRO NELL'ALITO

Non solo tartufi, stupefacenti ed esplosivi. Le straordinarie potenzialità del fiuto dei cani si estendono fino a regni fino a poco tempo fa impensati. Secondo quanto rivela la rivista New Scientist, il miglior amico delluomo sarebbe infatti in grado di rilevare la presenza di un cancro nell'organismo di un individuo con livelli di accuratezza simili a quelli delle più sofisticate tecnologie biomediche.





IL CANCRO NELL'ALITO

La potenza diagnostica delle cellule olfattive canine è stata testata presso la Pine Street Foundation di San Anselmo in California, dove cinque cani sono stati sottoposti a test ciechi per distinguere, attraverso l'alito, 55 pazienti affetti da cancro al polmone, 31 pazienti colpiti da tumore alla mammella e 83 individui sani.
Risultato: Fido non ha sfigurato rispetto ai tradizionali test. I cani hanno infatti individuato correttamente il 99 per cento dei casi di tumore al polmone e l'88 per cento di quelli alla mammella. L'abilità del migliore amico dell'uomo nella diagnostica deriva dalla capacità dell'animale di scoprire quelle tracce di componenti chimici, come i derivati del benzene, che in concentrazioni minime sono presenti nellalito degli individui malati di cancro .


DAL MELANOMA AL CANCRO AL SENO

Già due studi precedenti avevano dimostrato l’efficacia del fiuto canino nella rilevazione del melanoma e del cancro alla vescica. Questo esperimento, che James C. Walker, direttore del Sensory Research Institute della Florida State University ha definito attendibile, apre la strada a successive indagini su scala più ampia. Il prossimo passo, secondo Walker, sarà quello di capire se effettivamente i cani rilevano la presenza di cancro o più semplicemente un generale stato di malattia, come quello che può derivare da un’infiammazione. Procedendo ulteriormente in questa direzione, Walzer auspica uno studio su larga scala per verificare se i cani siano in grado di rilevare i tumori a uno stadio di sviluppo più precoce rispetto ai normali test.

Raffaele Mastrolonardo
12 gennaio 2006


Cardamomo e prezzemolo contro l'alito cattivo

E' uno dei problemi piu' diffusi e fastidiosi, che affligge oltre il 50% della popolazione e puo' pregiudicare seriamente i rapporti sociali, per non parlare di quelli sentimentali.

L'alito cattivo, contrariamente a quanto credono in molti, difficilmente e' causato da problemi di digestione. In genere e' provocato da una cattiva pulizia della bocca e dalla placca che si forma sui denti. Inoltre, il consumo di alcuni cibi come aglio o cipolla, il fumo e l'assunzione di alcolici possono aiutare ad avere un alito dall'odore sgradevole. "Esistono diversi tipi di alitosi - spiega il Dott. Domenico Monda, odontoiatra di Napoli - quella transitoria si manifesta solo in alcuni momenti della giornata ed e' sostanzialmente un fenomeno fisiologico. Quando invece e' persistente ha tra le cause principali patologie del cavo orale o sistemiche e, cosa piu' grave, puo' avere effetti anche sulla psiche. La costante paura di avere un alito maleodorante diviene infatti uno stato patologico e prende il nome di pseudoalitosi o alitofobia".

Combattere l'alitosi transitoria e' molto semplice ed e' sufficiente prestare attenzione alla cura dell'igiene orale.

"Basta seguire pochi consigli - continua il Dott. Monda - lavare i denti tutti i giorni, utilizzare il filo interdentale per pulire gli interstizi tra un dente e l'altro senza tralasciare la pulizia della lingua. Una particolare attenzione va data allo spazzolamene della lingua e all'uso dei colluttori in maniera selettiva. Utilizzate anche i rimedi naturali. Dopo i pasti masticate un rametto di prezzemolo, o un po' di semi di cardamomo - conclude Monda - che hanno anche il vantaggio di combattere le carie".

Se, nonostante l'applicazione delle norme igieniche per la pulizia della bocca, l'alito continua a essere cattivo e' bene farsi visitare da un dentista. A questo punto e' infatti necessario sottoporsi ad un'anamnesi completa e scrupolosa per identificare la patologia cui si e' affetti ed in seguito a cure eziologiche. Quest'ultime indicate a rimuovere quelle malattie di cui l'alito cattivo e' solo un sintomo.
AGI Salute
Data pubblicazione 15/07/2008 0.00.00

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