venerdì 9 ottobre 2009

PROF. GARATTINI SPARA A ZERO SULLE MEDICINE COMPLEMENTARI - TG2


Questa risposta all'articolo apparso sulla rivista "Espresso" dove il Prof. Garattini ha riportato un fatto di malasanità imputandolo, "senza alcun dubbio", all’omeopatia....

Pubblichiamo questo interessante articolo del dott. Francesco Siccardi, Medico Omeopata di Savona e docente della Scuola ADOCH di Firenze in risposta alle recenti affermazioni del Prof. Garattini sulle medicine non convenzionali, nella fattispecie l'omeopatia.

La medicina omeopatica, sta riscoprendo un rinnovato interesse in questi ultimi tempi, soprattutto, da parte dei pazienti stessi. Forse che tutte le azioni diffamatorie messe in atto stiano provocando una sorta di riscoperta mediatica ?
In particolare mi riferisco all'articolo apparso sulla rivista "Espresso" dove il Prof. Garattini ha riportato un fatto di malasanità imputandolo, senza alcun dubbio, all’omeopatia, riferendosi al caso, della ragazzina di 16 anni di Firenze, deceduta perché l’ insulina, a lei indispensabile in terapia, le era stata sostituita con una mega dose di vitamine, affermando che questo episodio luttuoso era stato provocato da un trattamento omeopatico, quando invece è stato appurato trattarsi di una terapia, prescritta da una terapeuta non medico, a base di sostanze che peraltro nulla hanno a che fare con un medicinale omeopatico.
Per la stima che nutro verso il Prof. Garattini, come farmacologo della prassi medica ufficiale mi meraviglia constatare la enorme superficialità come uomo di scienza qual è senz’altro, e come abbia approcciato il caso e ne abbia dedotto le circostanze e conseguenze, che oltre a non rispondere a verità, lo hanno portano a delle affermazioni gratuite su una terapeutica che mi dispiace verificare, ancora una volta, non conosce


Al prof. Garattini voglio precisare quanto segue:

- nessun medico omeopata oserebbe sospendere la somministrazione di insulina a nessun paziente con un diabete di siffatta tipologia, come la povera ragazza ne era affetta;

- in nessun corso di medicina omeopatica si insegna che un qualsiasi rimedio naturale può sostituire l'insulina in un diabete insulino-dipendente;

- che tutti i medici che praticano la medicina omeopatica sono medici laureati in medicina e chirurgia e che pertanto, conoscono la patologia e la farmacologia, sicuramente non al suo livello, ma comunque quel tanto che basta, per sapere che l'insulina in questo genere di pazienti è insostituibile;

- che, LA MEDICINA OMEOPATICA NON HA NULLA A CHE FARE CON UNA PRESCRIZIONE DI VITAMINE (SIA IN MINI CHE IN MAXI DOSE!).

- che la medicina omeopatica segue la legge di similitudine, usa rimedi tratti dai tre regni della natura (animale, minerale e vegetale) che vengono diluiti e dinamizzati (a tal riguardo si documenti sulla fisica quantistica) e, per ultimo, ma non come importanza, ogni sostanza è SPERIMENTATA SULL'UOMO SANO. Cioè, per essere più comprensibili, somministrando una sostanza , diluita e dinamizzata (rimedio), ad una persona in un buon stato generale di salute psico-fisica, riscontreremo dei sintomi che riscontrati per similitudine sul malato, verranno in quest’ultimo sanati dalla stessa sostanza (rimedio). La conferma sperimentale e clinica avviene da più di 200 anni.

- che, mi consenta, un uomo di scienza come Lei, dovrebbe essere più cauto e non così perentorio nelle affermazioni se prima non ci si cura di accertare i fatti;

- che 12 milioni di pazienti si curano e hanno trovato beneficio con la medicina omeopatica, è un fatto non più opinabile;

- che noi medici omeopati esaminiamo e curiamo malati che spesso hanno fatto uso indiscriminato di farmaci, a volte prescritti da stimatissimi primari e professori che hanno seguito alla lettera i protocolli del Ministero di Sanità;

- che tutti i medici e i farmacisti, formatisi in omeopatia, hanno fatto questa scelta in piena autonomia, frequentando corsi e studiando la materia, a proprio rischio e responsabilità

- che il medico omeopata è un medico a tutti gli effetti (con tutte le responsabilità civili e penali), essendo la medicina omeopatica un atto medico sancito dalla FNOMCEO (federazione nazione ordini medici chirurghi e odontoiatri) dal Maggio 2002 a Terni;

- che anche la scienza ufficiale non può negare le proprie responsabilità nei fallimenti;

- che quando muore una ragazzina per un atto irresponsabile di un non medico diventa fin troppo facile far ricadere la responsabilità su una metodica che preordinatamente si vuole denigrare;

- che, come diceva il nostro grande e ancora insuperato maestro Dr. Samuel Hahnemann:

"Il non voler apprendere un'arte che può guarire un paziente è un atto delittuoso";

- che, se vuol continuare a disquisire sulla medicina omeopatica, almeno abbia la compiacenza di fare lo sforzo di informarsi e leggere e comprendere con umiltà di uomo di scienza, con mente serena e scevra da pregiudizi, volta solo al benessere dei pazienti, alcuni testi fondamentali quali:

Le malattie croniche e l' Organon dell'Arte del Guarire di S. Hahnemann e Le lezioni del Kent;

- che per poter discutere, nel bene e nel male, di qualsiasi argomento, il presupposto è conoscerlo e vagliarne poi la validità, ripeto con mente libera e scevra da condizionamenti;

- che le sue dure parole non corrispondono alla condizione di salute e benessere che si riscontra nei pazienti dopo le cure omeopatiche;

-che, a tal proposito, si informasse e si documentasse e se volesse frequentare apprezzati corsi di medicina omeopatica hahnemanniana sarebbe gradito ospite e avrebbe l’opportunità di vagliare personalmente casi e risultati clinici in quanto, noi medici omeopati, oltre a fare la necessaria e indispensabile diagnosi di malattia procediamo anche a fare la diagnosi di malato, cioè inserire quel determinato sintomo in un'economia più ampia che è l'essere umano in sofferenza, caratterizzato da un dinamismo vitale di ippocratica memoria.

Con la speranza di vederla ad un tavolo di dibattito aperto in nome della salute del paziente,

Le porgo distinti saluti

Dott. Francesco Siccardi


Link: http://www.omeopatianet.it


COMUNICATO STAMPA

ISTAT e Medicine Complementari

La SIOMI contesta le affermazioni del Prof. Garattini

Firenze, 4 settembre 2007

I risultati diffusi dall’ISTAT riguardanti la diffusione delle medicine complementari in Italia sono

stati riportati e commentati da diversi organi di stampa. Nell’occasione il Prof. Silvio Garattini ha

ritenuto appropriato formulare le seguenti affermazioni che vogliamo riprendere e commentare. Il

Professor Garattini ritiene che la diminuizione degli utenti delle Medicine Complementari che si è

verificata ultimamente in Italia dipenda dal fatto che “circa 1 milione di cittadini italiani” abbia realizzato

l’insussistenza di una medicina “ basata sulle impressioni anziché sull’evidenza”. Egli attribuisce

la “fuga dall’Omeopatia” anche alla presa di posizione di Società scientifiche, associazioni di consumatori

e ricercatori. Auspica, infine, che vi sia un ripensamento riguardo la necessità di una Legge

dello Stato italiano che regolamenti il settore delle Medicine Complementari e che anche la Regione

Toscana, che ha scelto di accogliere l’Omeopatia nel Servizio Sanitario Regionale, rivaluti i propri

intendimenti.

In riferimento a tali dichiarazioni la SIOMI desidera precisare quanto segue:

1. La pratica delle medicine complementari da parte dei medici italiani è riconosciuta dalla

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici fin dal 2002. Contro tale decisione, oramai ampiamente

consolidata, sembra volersi schierare apertamente il Prof. Silvio Garattini.

2. Le medicine complementari in Italia sono a carico totale dei cittadini i quali devono pagare di

tasca propria sia le visite che i medicinali. E’straordinario pertanto constatare come, nonostante la

non mutuabilità di tali prestazioni, dal 1999 al 2005 gli utenti di tali medicine siano enormemente

aumentati, passando da 6 milioni a ben 9 milioni di cittadini (Doxa 2005, indagine relativa all’an-

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Orario Segreteria: dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle 18.

CONFEDERATA

no 2004). In particolare, secondo l’indagine DOXA 2005, ad utilizzare anche i medicinali omeopatici

per la cura della propria salute è una percentuale addirittura maggiore, pari al 23,1% degli italiani,

ovvero 14 milioni di cittadini. Tale medicina è più diffusa tra cittadini a più alto grado di istruzione,

a conferma del fatto che essa è tanto più utilizzata quanto più è conosciuta. La SIOMI ritiene

che la riduzione del numero di utenti di tali medicine che, secondo l’ISTAT, si è registrata nell’anno

2005 debba essere attribuita in primis a ragioni economiche. A supportare tale affermazione

è la stessa indagine ISTAT che evidenzia come il ricorso alle medicine complementari sia poco comune

tra pensionati e operai. Inoltre, è importante notare come l’ISTAT non riveli una diminuizione

degli utenti della medicina omeopatica nella fascia d’età 0-14 anni a conferma che i genitori, qualora

fossero costretti a rinunciare a curare se stessi con l’omeopatia, non rinunciano all’Omeopatia per

i loro figli. Questo premesso, tuttavia, è opportuno anche sottolineare che le indagini di mercato relative

all’anno 2007 (fonte IMS) evidenziano una netta ripresa della vendita dei medicinali omeopatici,

con un incremento, rispetto al 2006, del 8,1%.

3. La SIOMI fa notare che, secondo la stessa indagine ISTAT 2007, la medicina Omeopatica viene

riconosciuta efficace da una percentuale elevatissima di pazienti: il 91% dei suoi consumatori.

Peraltro, una indagine realizzata dall’Osservatorio Epidemiologico della Regione Toscana ha evidenziato

che in questa Regione (dove l’Omeopatia è erogata anche negli ambulatori del servizio sanitario

regionale) la percentuale di utilizzatori è più alta della media nazionale. Non solo, c’è anche da

sottolineare che i maggiori consumatori dell’Omeopatia sono, in Toscana, proprio i medici, i quali

se ne avvalgono per la cura della propria salute in percentuale superiore alla media degli altri cittadini.

4. Le Società scientifiche negli ultimi anni si sono molto adoperate per cercare di comprendere il

valore della medicina omeopatica grazie anche all’impegno della SIOMI in favore del confronto e

dello scambio culturale tra i diversi protagonisti della medicina. Al giorno d’oggi sono sempre più

frequenti le collaborazioni tra SMS delle Medicine Complementari e SMS della medicina classica.

La migliore prova è la costituzione all’interno della Federazione delle Società Scientifiche Italiane

(FISM), che riunisce quasi tutte le Società scientifiche italiane della medicina, di uno specifica

Commissione per le Medicine Complementari cui partecipa la SIOMI e le altre SMS delle Medicine

Complementari federate.

5. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di Corsi di formazione in Medicine Complementari

anche nelle Università italiane (Milano, Firenze, Chieti, l’Aquila, etc..). Questo dimostra che anche

in Italia si stia avviando un percorso di integrazione del pensiero delle medicine complementari nella

medicina del nostro tempo. A tale proposito si ricorda che già nel 2004 in America 36 Università si

sono riunite in un Consorzio interuniversitario per l’insegnamento delle Medicine Complementari

all’interno del Corso di Laurea in Medicina e come più strutture ospedaliere, oramai ,sia in Europa

che in America eroghino servizi di medicine complementari a fianco delle offerte formative convenzionali,

con grande soddisfazione sia dei pazienti che dei medici.

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6. In merito alla ricerca scientifica, sono oggi sempre più numerosi i lavori di ricerca che dimostrano

l’efficacia di agopuntura, fitoterapia e omeopatia. Affermazioni quali “le medicine complementari

non hanno evidenze scientifiche” o “i medicinali omeopatici sono solo acqua fresca” appaiono

inconcepibili per chi ha a disposizione i data bases della letteratura scientifica. Per quanto riguarda

l’Omeopatia, un panorama della letteratura scientifica è ospitata nella Rivista on line “Omeopatia33”

(www.omeopatia33.it) edita da EDRA SPA, curata dalla SIOMI e distribuita a circa 20.000 lettori

tra medici, veterinari, odontoiatri e farmacisti italiani.

7- Riguardo le associazioni di consumatori, l’Associazione dei Pazienti Omeopatici, APO Italia, è da

anni fermamente impegnata a rappresentare alle Istituzioni la necessità di una Legge di regolamentazione

del settore, affinché i cittadini italiani che si avvalgono, con piena soddisfazione, anche della

medicina omeopatica siano tutelati nella loro scelta di salute dallo Stato italiano e siano protetti dai

fenomeni di abusivismo della professione medica che purtroppo possono verificarsi in assenza di una

regolamentazione.

La SIOMI auspica che lo Stato italiano ponga finalmente rimedio in questa legislatura al vuoto legislativo

esistente da più di venti anni e approvi una Legge di regolamentazione delle Medicine

Complementari che riconosca ai cittadini italiani il diritto di scegliere la medicina con cui curarsi.

Auspica inoltre che altre Regioni, constatata la soddisfazione dei cittadini toscani, si adoperino per

integrare anch’esse le medicine complementari nei loro Servizi Sanitari.

Dott.ssa Simonetta Bernardini

Presidente SIOMI

Recapito:

Via Calimala, 1 - 50123 Firenze

Tel.: 340.7291.939 - E-mail: s.bernardini@siomi.it

Tel.: 055.280747 - Fax: 055.2373694

SIOMI, Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata

SMS fondata nel 1999. Associa oltre 1000 medici esperti in omeopatia, rappresentando al momento la SMS maggiormente rappresentativa

dei medici omeopati italiani. Due terzi degli Associati lavora nel SSN, nelle Università, Ospedali e Territorio. I medici iscritti alla SIOMI

praticano pertanto la medicina omeopatica a fianco e a complemento della medicina imparata all’Accademia, nello spirito della più ampia

alleanza tra medicina classica e medicina omeopatica, senza pregiudizi o inutili rivalità, operando secondo scienza e coscienza nell’esclusivo

e primario interesse della salute dei loro assistiti. Il Presidente della SIOMI è la Dottoressa Simonetta Bernardini, Pediatra e Endocrinologo.

SIOMI è federata FISM (Federazione Italiana delle Società Scientifiche) dal 2003. Collabora a livello europeo con le altre SMS della medicina

omeopatica essendo federata con la ECH (European Committee of Homeopathy). Aderisce al CNO (Coordinamento Nazionale per la

Medicina Omeopatica, coordinatore nazionale: Simonetta Bernardini). Il sito della SIOMI è www.siomi.it. SIOMI gestisce la rivista settimanale

online "Omeopatia33" (www.omeopatia33.it) edita dal gruppo EDRA e inviata a medici e farmacisti.

L'Organo ufficiale della SIOMI è CARE "Clinical Advancement in Research and Education", stampata in 3.500 copie. La rivista si avvale

di un Comitato Scientifico composto da medici esperti in omeopatia e Accademici. Gli argomenti affrontati hanno carattere interdisciplinare

e si propongono di contribuire alla costruzione di un nuovo pensiero della medicina a partire dallo scambio culturale tra le diverse discipline

mediche nello spirito della collaborazione e dell'alleanza.

CI HANNO BOMBARDATO LA LUNA )):




Con la scusa della ricerca oggi hanno bombardato la Luna, l'uomo si sente autorizzato a violentare e distruggere tutto quello che gli pare. Lo ha già ampiamente dimostrato sulla Terra di cosa è capace, utilizzando scuse come "civilizzare popoli", "ricerca di nuove fonti energetiche".....ecc.... e intanto ha ucciso moltitudini di persone e distrutto ecosistemi.


Dai centri di controllo di Cape Canaveral è riuscito il lancio del missile che ha colpito il polo sud lunare. La Nasa ha bombardato il satellite della Terra in diretta su Internet, a conclusione della missione Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (Lcross), gli scienziati americani puntano infatti a dimostrare che sulla Luna ci sono effettivamente le tracce di acqua che le precedenti missioni non hanno mai trovato.
L'agenzia spaziale americana ha lanciato il missile Centaur dentro uno dei crateri vicini al polo sud della Luna questa mattina attorno alle 4.30 ora della Florida, le 13.31 in Italia. L'impatto violentissimo, tanto da provocare un cratere profondo circa 4 metri e largo 20. Il vero obiettivo della missione è però la nuvola di detriti alzata dopo l'esplosione dentro la quale gli scienziati contano di trovare resti di ghiaccio e vapore che confermerebbero la presenza di acqua al di sotto del suolo lunare. Subito dopo l'impatto la navicella Lcross è passata dentro la nube di polvere raccogliendo materiale che sarà immediatamente elaborato dai tecnici sulla
Terra
L'intero progetto Lcross è partito lo scorso giugno e solo negli ultimi giorni gli scienziati hanno deciso di spostare il bersaglio del missile, puntando su un'area dove ritengono più probabile trovare acqua. Le rilevazioni mostrano infatti una più alta concentrazione di idrogeno nelle vicinanze del polo sud della Luna, dove le temperature sono estremamente basse a causa dell'assenza di luce solare.
La Lcross (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) è dotata di nove diversi strumenti, complementari far di loro e in grado di fornire nel loro insieme un'analisi dettagliata della composizione del "regolite", il suolo lunare. Quella che si conclude oggi è, insieme al programma Lunar Precursor Robotic, la prima missione americana sulla Luna in oltre dieci anni.

domenica 4 ottobre 2009

TELO PORTA BEBE'




Cosa possiamo offrire di meglio ai nostri piccoli che portarli vicino al nostro corpo? In tutte le culture naturali i bambini sono sempre stati portati con un telo portabébé, e le mani di mamma o papà rimangono libere.


Istruzioni per l’uso del telo portabebé.

1) Mettere il telo dietro la vita in modo che le due estremità abbiano la stessa lunghezza.

2) Portare il telo in avanti e incrociarlo sul petto. Fare scendere le due estremità del telo dalle spalle verso la schiena.

3) Incrociare il telo lungo la schiena e tirare le estremità sul davanti.

4) Annodare le due estremità.

5) Tirare l’incrocio del telo dal petto verso il basso.

6) Aprire a ventaglio la parte più interna del telo.

7) Collocare il bebé all’interno del telo aperto a ventaglio.

8) Posizionare il bebé in modo che il peso del piccolo stia sull’incrocio del telo e allargare anche l’altro lembo di telo.

9) Allargare la parte di telo in cui si trova la testina del bebé facendo scendere il telo dalla spalla fino alla parte superiore del braccio.

10) Ora il bambino ha la sua culla comoda e sicura.




BAARIA. BOVINO UCCISO NEL FILM. VERGOGNA!




Nel film Baaria, il regista Giuseppe Tornatore ha fatto uccidere appositamente un bovino che viene colpito alla testa con un punteruolo conficcato nella fronte dell'animale. L'animale si accascia a terra e ancora cosciente gli viene tagliata gola, il sangue zampilla in modo copioso mentre l'animale batte le palpebre e si muove leggermente fino a morire, alcune persone lo raccolgono in tazze per farlo poi bere a una delle attrici con la scusa che è anemica.Per la LAV, che ha visionato il film nella “Commissione di revisione cinematografica” di cui è componente per legge, la scena è raccapricciante e cruenta, tanto più perché realizzata con un animale ucciso appositamente! Perché Tornatore, volendo rappresentare un atto efferato dell’epoca rappresentata nel film, non ha scelto di utilizzare degli effetti speciali?Perché realizzare in Tunisia una scena che in Italia sarebbe considerata maltrattamento secondo il Codice penale poiché effettuata senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato, fuori dal quale un bovino non può essere abbattuto?La LAV rivolge questi interrogativi al regista Tornatore e alla società di produzione Medusa chiedendo al Sottosegretario alla Salute Martini di realizzare il controllo sui set cinematografici e televisivi da lei annunciato alcuni mesi fa. Siamo convinti che così, anche per produzioni italiane realizzate in Paesi dove vigono norme più permissive di quella italiana, le cose cambierebbero.

24 settembre 2009 - Lav
Fonte:
www.infolav.org

Uccisione toro in "Baaria", Martini: "Verificheremo i fatti"
«Se fatti corrispondono a ipotesi reato valuterò la possibilità di procedere»

La denuncia della Lav in merito a una scena del film «Baaria», dove un animale sarebbe stato ripreso mentre viene ucciso in maniera cruenta ha fatto il giro dei media e ha sollevato un fiume di proteste. Oggi l'associazione dei consumatori l’associazione dei consumatori invita a non andare a vedere il film al cinema e disertare le sale e chiede l’intervento del ministero delle Attività culturali: «Col film Baarìa siamo tornati di colpo indietro di 50 anni, quando per girare i western si uccidevano i cavalli facendoli realmente cadere da scenografici dirupi - denuncia Valentina Coppola, responsabile della sezione ambiente del Codici di fronte alla «truculenta uccisione del bovino avvenuta apposta per il film di Tornatore».L'associazione aggiunge: «Niente effetti scenici - denuncia Codici - l'animale viene abbattuto con un punteruolo conficcato nella fronte e poi, ancora vivo, sgozzato mentre le persone che lo contornano ne raccolgono il sangue». E per aggirare il codice penale italiano, il regista ha girato la scena in Tunisia, dimostrando così, secondo Codici, «spregio per le regole nazionali che gli avrebbero impedito l'uccisione effettuata senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato».

Il sottosegretario Martini: «Verificheremo come si sono verificati i fatti»
Una prima risposta delle istituzioni viene dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini che ha così commentato la vicenda: «Fatto gravissimo. Una produzione cinematografica italiana deve rispettare le regole vigenti nel proprio Stato, in Italia come obbligo giuridico e all’estero come obbligo morale. L’uccisione cruenta di animali è regolata e sanzionata da normative nazionali ed europee. Verificheremo come si sono svolti esattamente i fatti e se questi corrispondono ad una ipotesi di reato. In tal caso valuterò la possibilità di procedere».

La figlia di Endrigo: «Non avrei mai autorizzato il brano di mio padre»
«In qualità di figlia di Sergio Endrigo se avessi saputo che all’interno del film di Tornatore ci sarebbe stata una scena raccapricciante, quale l’uccisione inutile di un povero toro, non avrei mai dato l’autorizzazione all’utilizzo del brano di mio padre Era d’estate». Lo dice Claudia Endrigo, figlia del cantautore scomparso nel 2005, dopo la segnalazione della Lav in merito all’ultimo lavoro del regista siciliano. «Mio padre ed io - aggiunge - abbiamo sempre stimato e ammirato Giuseppe Tornatore, ma papà mi ha anche sempre trasmesso, insieme a mia madre, il massimo rispetto e amore per ogni essere vivente. Per questo - conclude - non andrò a vedere il film».

25/9/2009 - La Stampa
Fonte:
www.lastampa.it/lazampa