venerdì 16 dicembre 2011
IMPRONTA DELLA PARTICELLA DI DIO - CERN 13/ 12/ 2011
TROVATA L'IMPRONTA DELLA PARTICELLA DI DIO - CERN 13/ 12/ 2011
MILANO - C'è «l'impronta» del bosone di Higgs, la cosiddetta «particella di Dio». I primi dati sono stati presentati a Ginevra, in un affollatissimo seminario organizzato al Cern, dai coordinatori degli esperimenti Atlas e Cms, gli italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). I dati presentati restringono il campo per la ricerca del bosone a energie minori del previsto e si spera di fugare ogni dubbio dell'esistenza della particella entro la fine del 2012, quando sarà stata completata l'analisi degli esperimenti in corso.
BOSONE - Il bosone di Higgs» è all'origine della manifestazione della massa e la conferma della sua esistenza potrebbe far compiere passi avanti nelle Teorie di unificazione, già verificate per le forze nucleari ed elettromagnetiche ma che escludono ancora la gravità. La ricerca è stata condotta da due squadre differenti (con gli esperimenti denominati Atlas e Cms) ciascuno all'oscuro dei risultati dell'altro. Entrambe hanno lavorato in collaborazione con il Cern e con l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare vicino a Ginevra. La Gianotti, che fa parte della squadra Atlas, ha dichiarato che l'intervallo in cui con maggioriprobabilità si potrebbe rinvenire il bosone di Higgs, si trova ai livelli di energia più bassi: tra 124 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV), ciascuno con uno scarto compreso fra 2,5 e 3 deviazioni standard.
ABBOTTONATI - I fisici del Cern restano comunque molto abbottonati e affermano che «non si può ancora parlare di una scoperta». Il termine «scoperta», infatti, non è stato mai pronunciato nel corso del seminario di presentazione dei risultati. «Atlas», ha spiegato Fabiola Gianotti, «esclude al 95% la presenza della particella nell'intervallo di energie compreso fra i 131 e 453 GeV mentre rileva un possibile picco a 126 GeV (un livello di energia che corrisponde a poco più di cento volte la massa del protone) con una precisione statistica pari a 2,6 sigma; per la certezza che non si tratti di una casualità occorre un valore pari a cinque». Tonelli, coordinatore dell'esperimento Csm, ha aggiunto che «si tratta di valori statistici prevedibili con i dati a disposizione e i relativamente bassi livelli di energie come quelli in gioco; l'esperimento conferma alcuni eventiinteressanti nell'intervallo tra 120 e 131 GeV, con un picco sotto i 130 GeV (1,9 sigma)».
«MY GOD» - «My God!» è stato il primo commento di Peter Higgs. Lo ha raccontato Guido Tonelli. «Quando gli abbiamo comunicato i nostri dati, Higgs era spaventato dall'idea che fossimo così vicini e la sua prima esclamazione è stata My God». A 82 anni, Peter Higgs preferisce essere molto prudente: «sembrava davvero un po' terrorizzato - ha osservato Tonelli - dall'idea che si arrivasse al dunque».
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