giovedì 28 ottobre 2010

NANO PARTICELLE NEGLI ALIMENTI . IMPORTANTE !!!






TRATTO DA NANODIAGNOSTIC http://www.nanodiagnostics.it/Default.aspx

Nanodiagnostics Srl è un'azienda di consulenze scientifiche nei settori della medicina, dell'industria e dell'ecologia. L'attività principale è il rilevamento tramite una tecnica innovativa di microscopia elettronica ambientale di micro- e nanoparticelle inorganiche in qualsiasi mezzo (tessuti biologici, alimenti, farmaci, cosmetici, campioni ambientali, ecc.). Nanodiagnostics documenta l'assenza d'inquinanti micro e nanoparticolati negli alimenti, attribuendo il marchio "Particle free®"


Storia e Progetto

A metà degli anni Novanta, in due diverse circostanze, ci capitò la possibilità di analizzare due filtri cavali che si erano rotti in vivo (i filtri cavali sono dispositivi metallici che s’impiantano nel lume della vena cava inferiore per impedire l’embolia polmonare). Sulla loro superficie trovammo tracce di metalli che non appartenevano né alla lega di cui il filtro era costituito né all’organismo. A quel tempo, non fu possibile spiegare il ritrovamento. A fine 1998 un paziente fu trasferito al Policlinico di Modena da un ospedale ubicato in un’altra città. Il problema da risolvere era quello di una febbre intermittente, resistente a qualsiasi trattamento, che si era istaurata oltre otto anni prima. La diagnosi emessa dai medici modenesi fu di una granulomatosi epatica e renale sulla cui origine era impossibile pronunciarsi. Per una serie di coincidenze, i reperti bioptici arrivarono al nostro Laboratorio di Biomateriali, dove furono esaminati secondo un metodo che stavamo allora sperimentando e che si giovava di un microscopio elettronico a scansione ambientale equipaggiato con una microsonda a raggi x con cui, pur con qualche limitazione, potevamo analizzare la composizione chimica elementare del campione. Con grande sorpresa dei medici, fu subito evidente che quei tessuti contenevano materiale particolato inorganico la cui composizione era ascrivibile ad una ceramica i cui elementi sono estranei, tanto singolarmente quanto in qualsiasi forma legata, all’organismo umano. Inoltre, nessuno di quei composti è biodegradabile. Costatammo, allora, che il paziente portava una protesi dentaria la cui composizione chimica corrispondeva a quella che avevamo trovato nelle particelle e che la protesi era logorata in modo anomalo a causa di una malocclusione. Occorre aggiungere che quella protesi era stata impiantata appena pochi mesi prima che i sintomi insorgessero. Con quei dati era ragionevole supporre che il paziente si fosse mangiata parte della protesi, inghiottendo per anni particolato inorganico che aveva raggiunto fegato e reni. Come, non avevamo elementi per dirlo. Più di questo, cioè se le particelle avessero innescato la granulomatosi o fossero state catturate da un tessuto già patologico, non si poteva stabilire. Se i problemi erano generati dall’ingestione continua di detriti ceramici, non esistevano terapie applicabili, e la sola possibilità era quella di eliminare la fonte. Di fatto, rimossa la protesi, il paziente migliorò notevolmente, con un recesso dell’epatomegalia e dei problemi di funzionalità renale.

Nel frattempo, spinti dalla curiosità per un ritrovamento così insolito, avevamo cominciato a controllare le biopsie di pazienti affetti da malattie criptogeniche, cioè malattie alle quali la medicina attuale non sa attribuire un’origine. Il primo passo fu quello di cercare altri casi di granulomatosi criptogeniche conservati negli archivi dell’Università di Modena e in quelli del Royal Free Hospital di Londra e dell’Università di Magonza con cui avevamo stabilito una collaborazione Il risultato della ricerca fu che in tutti i casi che ci fu dato di osservare erano presenti particolati inorganici, e quei particolati non potevano essere di origine biologica, dato che gli elementi che li componevano non appartengono ad alcuna forma di vita. Ne consegue che questi detriti dovevano provenire da una fonte esterna, penetrata con molte probabilità attraverso una delle porte naturali del corpo umano, vale a dire l’apparato respiratorio o l'apparato digerente.

Esiste una preoccupazione crescente riguardo l’eventualità che materiali di derivazione ambientale e micro- e nano-particelle possano danneggiare la salute umana. Da molto tempo è stato riconosciuto come l’inquinamento atmosferico sia uno tra gli agenti principali di patogenicità dell’apparato respiratorio. Ora si pone la questione se corpi estranei micro- e nano-dimensionati possano causare l’insorgere di malattie penetrando nell’organismo attraverso l’apparato digerente. Il progetto europeo QLRT-2002-147 mira a studiare la presenza e il significato di micro- e nano-particelle in varie patologie di origine ignota.


Che cosa sono le nanopatologie

Per "nanopatologie" s'intendono le malattie provocate da micro- e nanoparticelle inorganiche che sono riuscite, per inalazione od ingestione, ad insinuarsi nell’organismo e si sono stabilite in un organo o in un tessuto.

Le particelle sono liberate naturalmente in atmosfera dai vulcani attivi, dagl’incendi, dall’erosione delle rocce, dalla sabbia sollevata dal vento, ecc. In genere, le particelle di queste provenienze sono piuttosto grossolane. Spesso più sottili e normalmente assai più numerose, sono le particelle originate dalle attività umane, soprattutto quelle che prevedono l’impiego di processi ad alta temperatura. Tra questi processi, il funzionamento dei motori a scoppio, dei cementifici, delle fonderie e degl’inceneritori.

I concetti fondamentali da ricordare sono:
1. Qualsiasi sorgente ad alta temperatura provoca la formazione di particolato.
2. Più elevata è la temperatura, minore è la dimensione delle particelle prodotte.
3. Più la particella è piccola, più questa è capace di penetrare nei tessuti.
4. Non esistono meccanismi biologici od artificiali conosciuti capaci di eliminare il particolato una volta che questo sia stato sequestrato da un organo o un tessuto.


Pur non in maniera estensiva, sono già stati eseguiti alcuni controlli sul cibo e sulle materie prime alimentari. Particelle di natura metallica e ceramica sono state individuate in diversi campioni...


Pandoro Motta: Alluminio, Argento

Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio

Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
Macine Barilla: Titanio
Granetti Barilla: Ferro, Cromo
Nastrine Barilla: Ferro

Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio
Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo
Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio
Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio
Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio

Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese
Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio)
Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro
Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio
Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio

Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel
Tortellini Fini: Ferro, Cromo
Hamburger McDonald’s: Argento
Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, NicChewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio
Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo


"I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro). È fondamentale sapere che le particelle in questione non sono biodegradabili e non sono biocompatibili. Come tali non sono utilizzabili e sono patogeniche. I metalli, una volta ingurgitati, vanno tranquillamente dall’apparato digerente al sangue, dal quale sono portati dappertutto".

Come fonte il sito Nanodiagnotics, che riporta tutti gli esami completi, col dettaglio specifico per ogni prodotto e anche con la lista dei prodotti sicuri, che non contengono nanoparticelle al loro interno, compresi gli omogeneizzati.


PUBBLICO LETTERA DI ANNARITA CHE MI HA SCRITTO DOPO AVER RICEVUTO L'INFO SU QUESTO ARTICOLO PUBBLICATO SUL BLOG.


Buongiorno Didi,

in allegato ti invio il file con l'intervista a cura di Paolo Attivissimo al dr.Montanari così potrai anche tu ascoltare come è stata condotta l'analisi che mette in elenco anche i prodotti Herbalife, di cui sono distributrice peraltro,e così potrai valutare da sola .( se vuoi ascoltare il file mp3 vai al link: http://attivissimo.blogspot.com/2009/09/ritorna-il-caso-del-dottor-montanari.html

Personalmente penso che bisogna come sempre affidarsi al buon senso e a quello che realmente è accaduto.

Nell'elenco che è stato pubblicato sul sito di yoga e salute con così tanta millanteria (perdona la franchezza ma questo argomento gira sul web da almeno due o tre anni e viene ripreso seguendo una prevedibile campagna di diffamazione, vedi per esempio la bufala del latte ribollito) non è specificato come nell'elenco del sito Nanodiagnostic :"campione sostanzialmente pulito", ma viene messo "all'indice"!

Attenti ragazzi, fare radicalizzazioni non fa bene a nessuno, cosa dire allora del latte di mucca che diamo allegramente ai nostri bambini che è pieno di antibiotici,ormoni e pesticidi?(anche quello biologico, in minor quantità ma presenti)

Cosa dire della Nutella che è alla base di processi di cancerogenesi (fonte: convegno "fitoterapia e integrazione alimentare nel malato oncologico" istituto tumori di milano)?

Qualcuno ha avuto il coraggio di visitare qualche allevamento di galline ovaiole?

O riflettere sull'acqua che compriamo al supermercato e di cui stiamo a leggere le etichette sulla pecentuale di nitriti e nitrati senza chiederci da quanto tempo è stata imbottigliata e dove è stata stivata?
Onestamente sono stufa di queste campagne diffamatorie perchè per i più Herbalife è un colosso americano da abbattere perchè dà fastidio a molti,troppi concorrenti soprattutto per la politica che ha sempre perseguito e cioè educare i clienti di tutto il mondo su ogni aspetto del vivere sano.
Herbalife ha istituito tre organismi scientifici: il Comitato Medico Herbalife, il Comitato Scientifico Herbalife e il Medical Affairs Group. Composti da insigni medici, illustri scienziati e affermati esperti di wellness, questi team lavorano al progresso della scienza della nutrizione, garantiscono la qualità dei prodotti Herbalife offrendo

:-) Una Soluzione per ogni esigenza :-)
;-)


I prodotti sono realizzati con ingredienti di qualità e secondo procedure rigorosamente controllate e nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di nutrizione.
Ma la cosa importante non è questa !
Herbalife non è l'Azienda tradizionalmente intesa è fatta da milioni di persone che ogni giorno si alzano e vanno a lavorare con un unica mission: chi potrò aiutare oggi? Noi siamo dei Personal Coach del Benessere ed anche se vendiamo prodotti il nostro lavoro non finisce con la vendita ma inizia da quella e se si dovesse quantificare in danaro non sarebbe facile. Dietro ognuno di noi ci sono scuole, seminari, aggiornamenti, brainstorming per poter offrire il meglio a chi si affida a noi.
Certamente, e come in tutte le attività umane, non saranno tutti così ma l'azienda è a questo che ci addestra.
Ti saluto ora, e ti auguro una buona vita!
Annarita Sasso

giovedì 14 ottobre 2010

UOMO CHE NON MANGIA E NON BEVE DA 70 ANNI -INDIA - VOYAGER

E' possibile vivere senza mangiare? Senza bere? Senza comunicare con nessuno ed essere felici? Roberto Giacobbo indaga sulla vicenda che ha incuriosito giornali e televisioni di tutto il mondo: la storia di Prahlad Jani.

Prahlad Jani ha 82 anni e vive in India dove è venerato come un santo. Da quasi settant'anni sostiene di non mangiare o bere e di poter vivere unicamente grazie alle energie provenienti dalla meditazione e da un'antica e misteriosa pratica yoga. Come è possibile? Un'equipe di medici ha seguito da vicino il caso per due settimane facendo una scoperta sensazionale. Voyager è entrato in possesso delle immagini registrate dalle telecamere che sorvegliavano 24 su 24 l'uomo che non mangia e non beve. Ospite in studio la giornalista del TG3 Maria Cuffaro, esperta del mondo dell'India.




domenica 10 ottobre 2010

HUMAN LIKE FLOWERS - UMANI COME FIORI

EREDITA' BESTIALI - IL 20% DEGLI ITALIANI DISPOSTO A LASCIARE EREDITA' A FIDO


Tante le storie sul modello Aristogatti. Lo svela un sondaggio di Aidaa: i 4 zampe, sono potenziali beneficiari di qualcosa come 35 miliardi di euro. Basta devolvere i propri averi, tramite testamento, alle associazioni o a un tutore che se ne occupano.
"Un cane è come un figlio", si dice spesso quando si possiede un fedele amico a 4 zampe. Ma mai come in questo caso, l'amore verso Fido o qualche altro animaletto, si manifesta oltre la vita. C'è chi decide di lasciare tutta, o parte della propria eredità a chi si occuperà del proprio amico peloso. L'ultima storia è quella di Manuela Gabellieri, che ha disposto in un testamento, che alla sua morte, la casa di Piombino (Livorno), in cui viveva, fosse donata agli amati mici.

La signora Gabellieri viveva con un gatto, e prima di andarsi a curare aveva chiesto alla comunità felina locale se poteva occuparsene. Poi, le sue condizioni di salute sono peggiorate, fino a precipitare, e ha lasciato un testamento olografo: qui indicava di far ereditare il suo piccolo appartamento all'amministrazione comunale, e ha specificato che i proventi della vendita dovessero essere assegnati al sostentamento delle colonie feline. Il Comune ha accettato, e una parte dei proventi è stata assegnata anche agli amici a 4 zampe del canile locale.

E come la signora Manuela, molti italiani sarebbero disposti a lasciare i loro beni all'amicoche ha diviso con loro gioie e dolori: sono in aumento le storie sul modello della fiaba di Walt Disney 'Aristogatti', dove la micia Duchessa, con i suoi tre piccoli Minou, Matisse e Bizet, furono nominati eredi di un sostanzioso patrimonio da una eccentrica attrice parigina. Una storia fiabesca che sta diventando sempre più realtà: è il caso del ricco signore milanese che nel testamento ha vincolato al soriano Michele, una delle sue proprietà immobiliari: un attico in via Nazionale a Roma, del valore di un milione di euro.

L'erede a 4 zampe, ha subito attirato le attenzioni dei parenti del ricco defunto, che hanno ingaggiato una battaglia per assicurarsi l'affidamento del soriano, adottato nel frattempo da un'altra fortunatissima famiglia. E se nel nostro Paese ammonta a 10 milioni il numero dei possessori di animali domestici, da un sondaggio dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente Aidaa, rivolto ad un campione di 3mila famiglie, risulta che il 20% vorrebbe lasciare dei soldi per il mantenimento e per garantire una vita dignitosa dopo la loro dipartita a Fido o Micio, mettendo nel testamento delle quote destinate alle associazioni che si occupano della gestione degli animali, o a tutori e privati che se ne facciano carico.

"In particolare - racconta il presidente dell'Aidaa Lorenzo Croce - il 6% degli intervistati sarebbe intenzionata a lasciare tutta o parte dell'eredità a coloro che si prenderanno cura degli animali domestici, anche se poi in realtà questo tipo di testamento è molto meno diffuso di quanto si dichiari, perché alla fine rispetto al cane o al gatto di casa si privilegiano i figli, i parenti e gli amici". Sempre secondo questo sondaggio il 43% degli intervistati ha pensato almeno una volta di lasciare tutto in eredità al cane o al gatto di casa, mentre per 31%, non ha alcun senso anche solamente pensare di lasciare la propria eredità a chi si impegna a prendersi cura del proprio 'figlio' a 4 zampe.

Ma in media, quanto si vorrebbe lasciare alle associazioni che si prendono carico di questo impegno? "Alla domanda relativa alla quota media che si vorrebbe destinare tramite testamento - spiega Croce - la maggioranza degli intervistati ha pensato ad una cifra attorno ai 15mila euro mentre il 3% devolverebbe tutta la sua eredità, molto spesso cospicua. Il 30% ha dichiarato di non voler dare un solo centesimo. La quota media da destinare agli animali è invece risultata essere di circa 35mila euro". "E se questo dato viene proiettato ipoteticamente sul totale delle famiglie che possiedono animali allo stato attuale, l'ammontare di quanto destinato dai padroncini in sede di testamento a favore di Fido, si aggira attorno ai 35 miliardi di euro. Mentre sono circa 2 milioni e mezzo quelli che lascerebbero soldi per il mantenimento dei propri amici pelosi alle associazioni animaliste".

Il presidente dell'Aidaa, tuttavia tiene a precisare che "si tratta di un sondaggio che deve essere preso con tutte le riserve del caso. Sicuramente però, dà un quadro dell’amore diffuso per i propri animali domestici a volte anche a scapito dei figli o dei parenti. Tra gli intervistati che donerebbero tutto il proprio patrimonio per il benessere degli animali solamente un quarto è composto da persone sole o senza eredi diretti. Noi come Aidaa - conclude - forti del fatto che non possiamo accettare donazioni di alcun genere a livello testamentario, abbiamo da diverso tempo attivato il servizio di consulenza per i testamenti a favore di chi si occupa di animali. Perchè in Italia, non è possibile lasciare direttamente le proprie sostanze agli amici a 4 zampe, ma solo a chi si prende cura di loro".

Ma tra lo scetticismo di chi pensa che lasciare l'eredità a un cane abbia dell'assurdo, spuntano come funghi le storie di chi ha trasformato la propria riconoscenza verso Fido in gesto estremo: chi non ricorda Maria Assunta, la ricca signora romana che lo scorso anno ha deciso di lasciare ville, terreni e ogni bene, (per un valore di dieci milioni di euro) a Tommasino, il suo adorato gatto, o meglio, all'associazione di volontariato che accettasse di prendersene cura.

Al ricco Tommasino, fa sicuramente concorrenza il londinese Tinker, che ha ereditato circa 750mila euro. Un gruzzoletto non male, considerate le sette vite attribuite alla razza felina. L'Aristogatto milionario all'ombra del Big Ben, Tommasino, e tutti i ricchi ereditieri a 4 zampe, forse non capiranno mai di essere stati baciati dalla fortuna. Ma sentendo queste storie non si può fare a meno di pensare agli imprevisti risvolti della solitudine umana. L'amore che si riceve, del resto, non ha prezzo.
Valentina Marsella (30/09/2010)

MA LEGGENDO QUESTA STORIA SI CAPISCE PERCHE' !! A VOLTE GLI ANIMALI SONO MIGLIORI DEGLI UMANI




Vi ricordate ANGELO, il piccolo paralizzato per il quale grazie a tutti Voi Lamento Rumeno Onlus ha potuto contribuire alle spese veterinarie?Vi prego di leggere quanto scrive il Dott. Offer Zeira che ha curato Angelo affinche' questa storia, esempio di infinito amore, puro ed incondizionato, possa esserci di incoraggiamento GrazieLaura PontiniLamento Rumeno OnlusCari amici,

La maggior parte di voi sa che in linea di massima cerco di evitare l'uso della rete per divulgare notizie clamorose.
Questa volta mi sento il dovere di raccontarvi una storia straordinaria per 2 motivi principali: perché in 25 anni di lavoro con i cani non ho mai visto una cosa del genere e perché credo che tutti voi, come amici fedeli dei cani, avete il diritto di conoscerla.

Angelo è un cane meticcio, maschio, nero focato, sui 20kg, che come tanti altri cani di nessuno, è arrivato dall'estremo sud grazie al buon cuore di alcune persone.
Completamento paralizzato agli arti posteriori per un'ernia discale di vecchia data, Angelo è stato operato e sottoposto a fisioterapia. Per la mia sorpresa, molto lentamente e fra mille difficoltà (è molto diffidente, teme gli uomini e tende ad aggredirli), Angelo ha ripreso a camminare. Ma non è questa la parte più interessante.

Durante il suo ricovero, ormai capace di camminare, Angelo tendeva a mantenere la distanza da altri nostri pazienti.
Un giorno è stato portato da noi Simba, un Golden Retriever, maschio di circa 6 anni, in stato epilettico. Questi pazienti presentano una crisi epilettica continua che, se non bloccate rapidamente, spesso finisce con la morte. Dopo un periodo iniziale, in cui Simba veniva tenuto sotto profonda sedazione per calmare la crisi, abbiamo iniziato a riportarlo lentamente allo stato cosciente.

Una mattina, per la nostra sorpresa, abbiamo trovato Angelo, ormai libero per le stanze dei medici, sdraiato accanto a Simba, annusandolo. Ma le sorprese non sono finite qui.
Nelle prossime ore e poi giorni, abbiamo notato come Angelo inizia ad abbaiare e piangere poco prima di ogni crisi epilettica di Simba (poco controllate nonostante i molti farmaci che assumeva). Li faceva da monitor vivente, quando iniziava ad abbaiare sapevamo di dover correre da Simba per iniettarli il sedativo. Così Angelo, il trovatello paralizzato, davanti ai nostri occhi increduli, è diventato il guardiano di Simba, il cane semi-incosciente.

Dopo qualche giorno, vista la nostra impossibilita di aiutare Simba, abbiamo deciso di mettere fine alla sua agonia. Quando ci siamo avvicinati per iniettare l'anestetico, Angelo ci ha fissato con uno sguardo piuttosto minaccioso. Dopo qualche tentativo siamo riusciti nella nostra triste e ingrata missione e Simba ha cessato di soffrire. Non sappiamo cosa passava nella testa di Angelo in quei momenti ma certamente lui capiva che il suo amico stava per essere portato via. Con una mossa decisa ha messo la sua zampa su quella di Simba, come fanno i cani che si arrabbiano quando cerchi di portarli via un osso. In quel momento un nostro collega ha scattato la foto allegata.

I giorni seguenti Angelo è rimasto sdraiato sul pavimento allo stesso punto dove giaceva prima Simba.
Davanti a questi incredibili eventi, I proprietari di Simba hanno deciso di adottare Angelo.
Tutto qui. Questa volta, contro ogni probabilità, un cane paralizzato di nessuno è tornato a camminare e trovato la sua famiglia.


Divulgate questa storia. Per tutti quei cani di nessuno.


lunedì 4 ottobre 2010

1000 YOGIS ALLA CERIMONIA D'APERTURA 2010 COMMONWEALTH GAMES

Oct-03-2010 Commonwealth Games Delhi 2010- Opening Ceremony
Yoga Dance n' Culture Of India...