Esiste un rapporto tra l'incremento dei tumori nella zona di Cesano, in provincia di Roma, e le antenne di Radio Vaticana. Uno studio del gip del tribunale di Roma suggerisce che «vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano contribuito all'incremento di quel rischio».
E' quanto si legge nelle conclusioni della superperizia, circa 300 pagine, disposta dal gip del tribunale di Roma rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra la fine degli anni '80 e il 2003, nell'ambito dell'inchiesta per omicidio colposo, nella quale erano indagate 6 persone. Lo studio, firmato dal professor Andrea Micheli, e disposto dal gip Zaira Secchi nel maggio 2005, è stato svolto in sede di incidente probatorio e riguardava l'incidenza della mortalità da leucemia nelle zone di Cesano e La Storta.
"Per quanto concerne lo studio di mortalità relativo" alle emissione di elettrosmog "dalle strutture di Radio Vaticana, le condizioni di prova richiesta si sono verificate", si spiega. E poi si aggiunge che "rischi importanti" per la "fascia di esposti tra i 5 e i 9 chilometri dall'emittente, per almeno 10 anni, di donne e uomini di tutte le età, dove il rischio di morte per tumori emolinfopoietici". Secondo quanto si legge nelle conclusioni della perizia "tutte le analisi condotte hanno indicato condizioni di eccesso di rischio di morte su valori oscillanti su tutta l'area di studio, fino a 12 chilometri dall'emittente, con eccessi importanti e significativi, con però mancata evidenza di rischio per gli esposti adulti sino a 5 chilometri dall'emittente".
In sintesi "lo studio suggerisce che via stata una associazione importante, coerente e significati tra esposizione residenziale all'emittente ed eccesso di rischio di morte per leucemia". E se per MariTele, rispetto alla popolazione adulta, le condizioni poste per la verifica della pericolosità non si sono verificate, rispetto ai bambini lo studio, per Radio Vaticana e per la stessa installazione della Marina, ha "evidenziato rischi importanti" per i piccoli che hanno abitato "per più tempo della loro vita nella fascia tra 6 e 12 km dalla stazione della radio pontificia.
Fonte: ANSA
13/07/2010 - 23.11
«Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all'incremento di quel rischio». Così si legge nella superperizia disposta dal gip del tribunale di Roma, rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra il '90 e il 2003
L'inchiesta aveva avuto origine dalle denunce presentate nel 2001 dagli abitanti di Cesano, piccolo centro a Nord di Roma, secondo le quali la morte di residenti per leucemia sarebbe legata alle emissioni elettromagnetiche. Tra i documenti presentati con l'esposto al vaglio degli inquirenti, i comitati dei familiari delle vittime avevano presentato un rapporto dell'Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio secondo cui il tasso di mortalità per leucemia infantile a Cesano, situato nei pressi degli impianti di Radio Vaticana, era tre volte superiore rispetto ad altre zone della capitale. I magistrati avevano disposto una perizia.
Radio Vaticana si è sempre difesa sostenendo di avere prodotto onde elettromagnetiche entro i limiti fissati a livello internazionale e ha negato la scientificità delle ricerche mediche.
La battaglia giudiziaria contro le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana è durata anni, con la Santa Sede che invocava l'extraterritorialità e reclamava il diritto a non essere giudicata dallo Stato italiano, e dall'altra parte i cittadini di Roma nord e di Cesano, vicini all'antenna di Santa Maria di Galeria.
Nel dossier si legge che poiché la leucemia è una patologia "relativamente rara" negli adulti, l'esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana per i bambini fino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km dalle antenne, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi.
I genitori delle vittime: "Sospendete trasmissioni"
I genitori dei bambini morti a causa della leucemia o colpiti dalla malattia hanno scritto una straziante lettera al Papa per chiedergli di sospendere momentaneamente le trasmissioni. La decisioni arriva poco dopo la perizia disposta dal giudice Secchi nel nuovo procedimento per omicidio colposo intentato contro i vertici della radio pontificia, dalla quale emerge che vi sia un nesso importante tra le emissioni di elettrosmog di Radio Vaticana e l'aumento dei tumori.
"Santità noi, che oggi ci permettiamo di rivolgerci alla Sua Santità, siamo genitori provati dal dolore per i nostri figli. Alcuni di noi se li sono visti strappare in tenera età dalla leucemia infantile, altri, più fortunati, hanno visto loro negata la serenità dell'infanzia, trascorsa tra ospedali e delicati interventi". Comincia così la lettera inviata al pontefice Benedetto XVI dai genitori di Cesano, il Paese alle porte di Roma che confina con gli impianti di Radio Vaticana. "Le chiediamo - continua la lettera - che la Chiesa non rimanga sorda all'allarme che, oggettivamente, l'esito di questo autorevole accertamento diffonde e che eviti, per il futuro, il rischio di concorrere a causare una maggiore diffusione della leucemia infantile". Nel dettaglio i genitori chiedono al pontefice di "valutare l'opportunità di sospendere l'utilizzazione degli impianti di Santa Maria di Galeria almeno fino a quando non sia maturato nel mondo scientifico una ragionevole certezza sugli effetti delle onde elettromagnetiche sui bambini".
Coordinamento Comitati contro l'elettrosmog. Ad appoggiare le preoccupazioni dei genitori anche il Cordinamento Comitato contro l'elettrosmog, che da anni è impegnato su questo fronte. "La letteratura scientifica internazionale più recente ed accreditata sulle alte frequenze, suggerisce conclusioni univoche, che attestano l'aumento del rischio di contrarre malattie degenerative e di elettrosensibilità, soprattutto con riferimento agli adolescenti ed agli anziani; dunque, la perizia commissionata all'Istituto Tumori di Milano ne è, pertanto, l'ennesima conferma", afferma Giuseppe Teodoro, Coordinatore dei Comitati romani contro l'elettrosmog.
Il coordinamento è molto duro con il Vaticano. In merito alla chiamata in causa del prof. Veronesi, nominato consulente dai vertici di Radio Vaticana, dichiara: "L'insigne oncologo vanta nei confronti dell'elettrosmog una posizione notoriamente negazionista, dichiarata in più occasioni pubblicamente ed avvalorata dagli sponsors appartenenti all'industria delle Telecomunicazioni, che patrocinano a vario titolo la Fondazione che porta il suo nome (F.U.V.)". Il ruolo di Veronesi sarebbe dunque quello di comprovare, con le sue controdeduzioni tecniche, l'innocuità dei campi elettromagnetici emessi dagli impianti sotto accusa.
"Appare difficile non sospettare comportamenti acquiescenti, che evocano scenari di "conflitto di interessi" nel mondo scientifico - continua il comunicato del coordinamento - In recenti, autorevoli lavori scientifici, si evidenziano risultati rassicuranti nei confronti dell'elettrosmog ma in gran parte gli studi sono stati finanziati o sostenuti da operatori delle telecomunicazioni". Per tutte queste considerazioni il coordinamento auspica un pronto riscatto della Giustizia nei confronti delle incolpevoli vittime tra la popolazione coinvolta.
Legambiente. Anche l'associazione ambientalista si schiera dalla parte dei cittadini. "La perizia di un autorevolissimo gruppo di studiosi dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano conferma ancora una volta le nostre peggiori paure, dichiara Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio. "I dati parlano chiaro e la loro gravità è tale che s'impongono interventi urgenti senza tergiversare ulteriormente", continua il presidente. Bisogna fermare questa strage, eliminando quelle antenne: nel 2010 ci sono tecnologie tali che prevedere quella concentrazione territoriale non ha alcun senso".
"Santità noi, che oggi ci permettiamo di rivolgerci alla Sua Santità, siamo genitori provati dal dolore per i nostri figli. Alcuni di noi se li sono visti strappare in tenera età dalla leucemia infantile, altri, più fortunati, hanno visto loro negata la serenità dell'infanzia, trascorsa tra ospedali e delicati interventi". Comincia così la lettera inviata al pontefice Benedetto XVI dai genitori di Cesano, il Paese alle porte di Roma che confina con gli impianti di Radio Vaticana. "Le chiediamo - continua la lettera - che la Chiesa non rimanga sorda all'allarme che, oggettivamente, l'esito di questo autorevole accertamento diffonde e che eviti, per il futuro, il rischio di concorrere a causare una maggiore diffusione della leucemia infantile". Nel dettaglio i genitori chiedono al pontefice di "valutare l'opportunità di sospendere l'utilizzazione degli impianti di Santa Maria di Galeria almeno fino a quando non sia maturato nel mondo scientifico una ragionevole certezza sugli effetti delle onde elettromagnetiche sui bambini".
Coordinamento Comitati contro l'elettrosmog. Ad appoggiare le preoccupazioni dei genitori anche il Cordinamento Comitato contro l'elettrosmog, che da anni è impegnato su questo fronte. "La letteratura scientifica internazionale più recente ed accreditata sulle alte frequenze, suggerisce conclusioni univoche, che attestano l'aumento del rischio di contrarre malattie degenerative e di elettrosensibilità, soprattutto con riferimento agli adolescenti ed agli anziani; dunque, la perizia commissionata all'Istituto Tumori di Milano ne è, pertanto, l'ennesima conferma", afferma Giuseppe Teodoro, Coordinatore dei Comitati romani contro l'elettrosmog.
Il coordinamento è molto duro con il Vaticano. In merito alla chiamata in causa del prof. Veronesi, nominato consulente dai vertici di Radio Vaticana, dichiara: "L'insigne oncologo vanta nei confronti dell'elettrosmog una posizione notoriamente negazionista, dichiarata in più occasioni pubblicamente ed avvalorata dagli sponsors appartenenti all'industria delle Telecomunicazioni, che patrocinano a vario titolo la Fondazione che porta il suo nome (F.U.V.)". Il ruolo di Veronesi sarebbe dunque quello di comprovare, con le sue controdeduzioni tecniche, l'innocuità dei campi elettromagnetici emessi dagli impianti sotto accusa.
"Appare difficile non sospettare comportamenti acquiescenti, che evocano scenari di "conflitto di interessi" nel mondo scientifico - continua il comunicato del coordinamento - In recenti, autorevoli lavori scientifici, si evidenziano risultati rassicuranti nei confronti dell'elettrosmog ma in gran parte gli studi sono stati finanziati o sostenuti da operatori delle telecomunicazioni". Per tutte queste considerazioni il coordinamento auspica un pronto riscatto della Giustizia nei confronti delle incolpevoli vittime tra la popolazione coinvolta.
Legambiente. Anche l'associazione ambientalista si schiera dalla parte dei cittadini. "La perizia di un autorevolissimo gruppo di studiosi dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano conferma ancora una volta le nostre peggiori paure, dichiara Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio. "I dati parlano chiaro e la loro gravità è tale che s'impongono interventi urgenti senza tergiversare ulteriormente", continua il presidente. Bisogna fermare questa strage, eliminando quelle antenne: nel 2010 ci sono tecnologie tali che prevedere quella concentrazione territoriale non ha alcun senso".
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