
L' APNU ( Associazione per il NEO-UMANESIMO) è un'associazione di volontariato che si occupa di solidarietà internazionale e della diffusione della disciplina dello Yoga.
"Al di là di quello stretto di mare chiamato Le Colonne d'Ercole, si trovava, infatti, un'isola più grande della Libia e dell'Asia messe insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole, e da queste isole alla terraferma di fronte. In quell'isola chiamata Atlantide vi era un regno che dominava non solo tutta l'isola, ma anche molte altre isole nonché alcune regioni del continente al di là: il suo potere si spingeva, inoltre, al di qua delle Colonne d'Ercole; includendo la Libia, l'Egitto e altre regioni dell'Europa".
Questo è quanto ci tramanda il filosofo Crizia, il quale racconta che un secolo prima, nel 590 a.C., il legislatore Solone si era fermato a Sais, la capitale amministrativa dell' Egitto, dove aveva cercato di illustrare ai Sacerdoti di Iside le antiche tradizioni greche. Uno di questi Sacerdoti aveva risposto in modo ironico a quanto esposto da Silone: affermando che il popolo greco era un popolo poco evoluto mentre ne esisteva un altro su cui gli Egizi possedevano molta documentazione scritta. Secondo il sacerdote egiziano, una civiltà evoluta era esistita per secoli su "[...] un'isola più grande della Libia e dell'Asia messe insieme. L'isola era stata distrutta novemila anni prima da un immane cataclisma insieme a tutti i suoi abitanti [...]." Da tale descrizione, riportata da Crizia, emerge l'immagine di un territorio rettangolare di 540 x 360 chilometri, circondato su tre lati da montagne che lo proteggono dai venti freddi, e aperto a sud sul mare. La pianura è irrigata artificialmente da un complesso sistema di canali perpendicolari tra loro, che la dividono in seicento quadrati di terra chiamati in cui si trovano floridi insediamenti agricoli. La città principale, Atlantide, sorge sulla costa meridionale; è circondata da una cerchia di mura la cui circonferenza misura settantun chilometri; la città vera e propria, protetta da altre cerchie d'acqua e di terra, ha un diametro di circa cinque chilometri. Il possente impero di Atlantide, che si estende sulle isole vicine, è diviso in dieci stati confederati, ognuno dei quali è retto da un re; lo stato sovrano, quello che comprende la città di Atlantide, è suddiviso a sua volta in sessantamila distretti; ogni cinque o sei anni si svolge una sorta di pubblica assemblea con la partecipazione del popolo che giudica l operato delle varie amministrazioni. Dopo molti anni di guerra, un grande terremoto e un'inondazione fanno sprofondare Atlantide nelle acque dell'oceano. Una giusta punizione, in quanto, con il trascorrere dei secoli, gli Atlantidei si sono corrotti.
Atlantide? Il continente sommerso, uno dei misteri più affascinanti mai risolti… o forse no?
Un continente intero scomparso?
La sua scomparsa ha dell'incredibile e soprattutto la sua esistenza o meno rende l'argomento molto interessante per coloro che sono sempre alla ricerca della verità delle cose.
Il primo fra tutti a parlare di Atlantide fu il grande filosofo greco Platone. Platone pone Atlantide oltre le Colonne d'Ercole, che corrispondono allo stretto di Gibilterra, e a confermarlo viene la precisazione secondo cui il Mediterraneo sarebbe paragonabile a "un porto la cui entrata è stretta"; al di là della quale si forma il " vero mare". In alcuni libri antichi, si parla di "un'isola posta di fronte al Mediterraneo, culla della civiltà, fonte della tecnologia del bronzo e del ferro, patria originaria dell'adorazione del Sole". L'archeologo greco Galanoupoulos afferma che non occorre andare troppo lontano per cercare di localizzare Atlantide; essa dovrebbe, infatti, essere identificata nell'isola di Santorini (l'antica Thera), in pieno Mare Egeo. Platone, quindi, avrebbe sbagliato, perché avrebbe interpretato male le note di altri studiosi prima di lui! In ogni caso, le teorie dell'archeologo greco non sono state prese sul serio in quanto per molti ricercatori del Continente sommerso, queste sarebbero addirittura insostenibili. Infatti, lo studioso tedesco Helmuth Hoffmann ci dice: "Riconducendo Santorini alle sue reali dimensioni dovremmo constatare che la zona è stata sempre un''Atlantide', come ne esistono parecchie in tutto il mondo, ma che non per questo la si può identificare nel Continente sommerso di Platone. Se volessimo tentare di compilare un atlante di tutte le terre sommerse, avremmo molto da lavorare! Parecchi scienziati, dunque, accettano oggi l'affermazione di Platone secondo cui Atlantide sarebbe stata posta "al di là delle Colonne d'Ercole", ma non dobbiamo dimenticare in ogni caso che Atlantide è 'senza confini'!"
Mistero molto intrigante che appassiona, da epoche, studiosi e ricercatori ma anche uomini comuni che vedono in Atlantide una specie di Paradiso dove nessun essere umano è riuscito mai ad arrivare.
Nel 1492, Cristoforo Colombo scoprì che, al di là dell'Atlantico, esisteva davvero una terra; mentre il filosofo inglese Francis Bacon suggerì che avrebbe potuto trattarsi del continente descritto dall'antico filosofo. Molte opinioni cominciarono a modificarsi, tanto che nel XVI e XVII secolo Guillaume Postel, John Dee, Sanson, Robert de Vangoudy e molti altri cartografi chiamarono le Americhe con il nome di Atlantide. Dopo la Conquista, si scoprì,inoltre, che un antica leggenda degli indigeni del Messico, trascritta nel Codice Aubin, iniziava con queste parole: "Gli Uexotzincas, i Xochimilacas, i Cuitlahuacas, i Matlatzincas, i Malincalas abbandonarono Aztlan e vagarono senza meta". Aztlan era un'isola dell'Atlantico, e le antiche tribù avevano dovuto lasciarla perché stava sprofondando nell'oceano. Dall'isola i superstiti avevano preso il nome: si facevano infatti chiamare Aztechi, ovvero "Abitanti di Aztlan". Per la cronaca, in Messico questa teoria non è relegata nei volumi fantastici: viene insegnata a scuola un po' come da noi la storia di Romolo e Remo; al Museo di Antropologia di Città del Messico sono esposti molti antichi disegni che descrivono la migrazione. Qualcuno comincia a rilevare alcune analogie tra la civiltà dell'antico Egitto e quelle dell'America Centrale: costruzioni piramidali, imbalsamazione, anno diviso in 365 giorni, leggende, affinità linguistiche; Atlantide sarebbe stata dunque una sorta di ponte naturale tra le due civiltà, esteso, probabilmente, tra le Azzorre e le Bahamas. Nel 1815, Joseph Smith, contadino quindicenne di Manchester, nella Contea di Ontario a New York, ebbe un primo incontro con un angelo di nome Moroni (o, secondo le prime fonti, Nephi) che gli promise rivelazioni straordinarie. Molti anni dopo l'angelo gli mostrò il nascondiglio di alcune preziose tavole scritte in una lingua sconosciuta che Smith, illuminato dall'ispirazione divina, si mise diligentemente a tradurre. Nel 1830 uscì il Libro di Mormon, vera e propria Bibbia della sètta dei Mormoni, che descrive una distruzione con caratteristiche del tutto simile a quella che sembra sia avvenuta ad Atlantide. Trentadue anni più tardi. un eccentrico studioso francese, l'abate Charles-Etienne Brasseur, scoprì la "prova definitiva" del collegamento tra Mediterraneo, Atlantide e Centro America. Le sue teorie furono immediatamente screditate, ma ispirarono la prima opera veramente popolare sull'argomento: Atlantis, the Antediluvian World (Atlantide, il mondo antidiluviano) dell'americano Ignatius Donnelly (1882). Secondo Donnelly, Atlantide era il biblico Paradiso Terrestre, e là si erano sviluppate le prime civiltà. I suoi abitanti si erano sparpagliati in America, Europa e Asia; i suoi re e le sue regine erano divenuti gli dèi delle antiche religioni. Poi, circa tredicimila anni fa, l'intero continente era stato sommerso da un cataclisma d'origine vulcanica.
Nascoste nelle profondità del mare Caraibico, davanti alla penisola Cubana di Guanahacabibes, nei pressi di un vulcano spento, in un’area di venti km2 del pavimento oceanico, immense strutture formano un reticolato urbano, che spicca sulla spianata di sabbia bianca, con i suoi muri ad angolo retto. Le strutture si snodano in un regolare e ordinato groviglio di strade, vicoli, incroci e piramidi di stile mesoamericano.
A sostegno della sua tesi, Donnelly adduceva le analogie culturali descritte sopra, e qualche prova geologica a dire il vero non troppo convincente. Gli studi pseudo scientifici pro e contro Atlantide cominciarono a succedersi a ritmo vertiginoso. La gran massa degli studiosi concordava nel situare Atlantide in mezzo all'Atlantico, come suggerisce la sua stessa denominazione; ma in Francia le cose andarono diversamente. Il botanico D. A. Godron fondò la "Scuola dell' Atlantide" in Africa nel 1868, collocando la città perduta nel deserto del Sahara. Godron e il suo seguace Berlioux si rifacevano all'opera Biblioteca Storica del greco Diodoro Siculo (90-20 a.C.), il quale aveva affermato che "un tempo, nelle parti occidentali della Libia, ai confini del mondo abitato, viveva una razza governata dalle donne, La regina di queste donne guerriere chiamate Amazzoni, Myrina, radunò un esercito di trentamila fanti e tremila cavalieri, penetrò nella terra degli Atlantoi e conquistò la città di Kerne". Secondo l'italiano Flavio Barbero, Atlantide si sarebbe trovata in Antartide. In tempi remoti il clima di quel territorio era temperato, e una civiltà vi ci si sarebbe potuta tranquillamente sviluppare; poi le glaciazioni l'avrebbero completamente distrutta (l'ipotesi é esposta nel volume Una civiltà sotto il ghiacci, 1974). Un altra recente teoria identifica Atlantide con Tartesso, prosperosa città - stato di origine fenicia costruita su un'isola alle foci del Guadalquivir. Nel 1973 la sensitiva Maxine Asher riuscì a convincere il rettorato dell'università di Pepperdine (California) a finanziare una spedizione sottomarina in Spagna, dove forti vibrazioni psichiche le avevano segnalato la presenza di una città sommersa. Molti tra studenti e professori versarono dai duemila ai duemilaquattrocento dollari, e la Asher partì effettivamente per Cadice, da dove diramò un falso comunicato stampa che confermava il ritrovamento. Ricercata dalle autorità spagnole - si era eclissata con il denaro raccolto - fu arrestata in Irlanda, mentre stava organizzando un'identica messinscena. Verso la fine del secolo scorso, lo studioso inglese Philip L. Slater ipotizzò l'esistenza di un sub - continente sommerso (da lui battezzato "Lemuria") che avrebbe potuto unire l'Africa all'Asia in un'epoca remotissima. Non c'è da stupirsi se, nel romantico clima ottocentesco, l'ipotesi dell' esistenza di un nuovo continente scomparso incontrò subito grande successo. Nel 1888, anche, Helena Blavatsky, fondatrice di un gruppo esoterico chiamato "Società Teosofica", confermò entusiasticamente la teoria, che lei già conosceva per averla letta (insieme alla "vera" storia della fine di Atlantide) nelle misteriose "Stanze di Dzyan", un antico libro scritto in una lingua sconosciuta che racchiudeva la storia dimenticata dell'uomo. Secondo la Blavatsky, ad Atlantide e a Lemuria abitava la terza di sei razze che avrebbero popolato la terra in tempi remoti; i suoi rappresentanti erano poco meno che degli dèi, dotati di straordinarie conoscenze esoteriche poi tramandatesi solo entro una ristrettissima cerchia di iniziati.
Atlantide : cause della scomparsa!
Per quanto riguarda le cause, le ipotesi sono molteplici: dall'eruzione vulcanica, a una guerra nucleare, alla caduta di un asteroide o di una seconda luna che, in tempi remoti, avrebbe orbitato intorno al nostro pianeta.
Un cataclisma di tale portata potrebbe arrecare conseguenze di vari ordini; la scomparsa di un continente modificherebbe le correnti oceaniche, mutando in modo radicale le situazioni climatiche, creando nuove glaciazioni e nuove zone desertiche.
L'onda d'urto e la susseguente marea distruggerebbero gran parte delle città portuali e molte città dell'interno; l'immensa e rapidissima compressione causata dall'impatto con un gigantesco asteroide provocherebbe una radioattività pari a quella di numerose bombe H. La polvere sollevata da una simile esplosione oscurerebbe il sole per anni, provocando terrori ancestrali (e, tra l'altro, ulteriori conseguenze sul clima e i raccolti). Se Atlantide fosse stata davvero la dominatrice di altre civiltà, inoltre, la sua scomparsa avrebbe suscitato lotte e sconvolgimenti. Occorre dire, infatti ,che se Atlantide fosse stata distrutta in un giorno e una notte, come Platone asserisce, la Terra avrebbe conosciuto necessariamente un'era di barbarie, e una nuova civilizzazione non avrebbe potuto evolversi prima di cinque, seimila anni. Il tempo sufficiente per cancellare e trasformare in leggenda ogni traccia di un remoto passato…
Robert Sarmast : Scoperta Atlantide! La terra sommersa sarebbe stata individuata a sud-est di Cipro, è un archeologo americano a sostenerlo!
“Individuate a 1500 metri sotto il livello del mare alcune strutture artificiali rettangolari, con una muraglia lunga tre chilometri”
Robert Sarmast, un archeologo americano che afferma di avere prove irrefutabili, anche se non tangibili, dichiarò qualche anno fa d'aver individuato i resti della mitica città platonica sul fondale del Mediterraneo orientale, fra Cipro e Siria, a 1.500 metri sotto il livello del mare.
Sarmast afferma di avere individuato su un'altura del fondale alcune strutture artificiali rettangolari, con una muraglia lunga tre chilometri. La sommità della collina risulta fortificata e circondata da un muro con profondi fossati.
Era un bacino, ha spiegato il ricercatore americano, che fu inondato verso il decimo millennio a.C. da un diluvio che sommerse il lembo di terra dove sorgeva Atlantide. Alla conferenza stampa in cui ha illustrato la scoperta, Sarmast ha esibito solo una ricostruzione animata al computer della "collina" da lui individuata sul fondale.
Servirà un finanziamento di almeno 250.000 dollari, ha aggiunto, per proseguire la ricerca. La scoperta di Atlantide era stata già annunciata numerose volte in località disparate, dalle Azzorre al Mar Cinese Meridionale, dall'Egeo all'Atlantico meridionale.
TRATTO DA NANODIAGNOSTIC http://www.nanodiagnostics.it/Default.aspx
Nanodiagnostics Srl è un'azienda di consulenze scientifiche nei settori della medicina, dell'industria e dell'ecologia. L'attività principale è il rilevamento tramite una tecnica innovativa di microscopia elettronica ambientale di micro- e nanoparticelle inorganiche in qualsiasi mezzo (tessuti biologici, alimenti, farmaci, cosmetici, campioni ambientali, ecc.). Nanodiagnostics documenta l'assenza d'inquinanti micro e nanoparticolati negli alimenti, attribuendo il marchio "Particle free®"
Storia e Progetto
A metà degli anni Novanta, in due diverse circostanze, ci capitò la possibilità di analizzare due filtri cavali che si erano rotti in vivo (i filtri cavali sono dispositivi metallici che s’impiantano nel lume della vena cava inferiore per impedire l’embolia polmonare). Sulla loro superficie trovammo tracce di metalli che non appartenevano né alla lega di cui il filtro era costituito né all’organismo. A quel tempo, non fu possibile spiegare il ritrovamento. A fine 1998 un paziente fu trasferito al Policlinico di Modena da un ospedale ubicato in un’altra città. Il problema da risolvere era quello di una febbre intermittente, resistente a qualsiasi trattamento, che si era istaurata oltre otto anni prima. La diagnosi emessa dai medici modenesi fu di una granulomatosi epatica e renale sulla cui origine era impossibile pronunciarsi. Per una serie di coincidenze, i reperti bioptici arrivarono al nostro Laboratorio di Biomateriali, dove furono esaminati secondo un metodo che stavamo allora sperimentando e che si giovava di un microscopio elettronico a scansione ambientale equipaggiato con una microsonda a raggi x con cui, pur con qualche limitazione, potevamo analizzare la composizione chimica elementare del campione. Con grande sorpresa dei medici, fu subito evidente che quei tessuti contenevano materiale particolato inorganico la cui composizione era ascrivibile ad una ceramica i cui elementi sono estranei, tanto singolarmente quanto in qualsiasi forma legata, all’organismo umano. Inoltre, nessuno di quei composti è biodegradabile. Costatammo, allora, che il paziente portava una protesi dentaria la cui composizione chimica corrispondeva a quella che avevamo trovato nelle particelle e che la protesi era logorata in modo anomalo a causa di una malocclusione. Occorre aggiungere che quella protesi era stata impiantata appena pochi mesi prima che i sintomi insorgessero. Con quei dati era ragionevole supporre che il paziente si fosse mangiata parte della protesi, inghiottendo per anni particolato inorganico che aveva raggiunto fegato e reni. Come, non avevamo elementi per dirlo. Più di questo, cioè se le particelle avessero innescato la granulomatosi o fossero state catturate da un tessuto già patologico, non si poteva stabilire. Se i problemi erano generati dall’ingestione continua di detriti ceramici, non esistevano terapie applicabili, e la sola possibilità era quella di eliminare la fonte. Di fatto, rimossa la protesi, il paziente migliorò notevolmente, con un recesso dell’epatomegalia e dei problemi di funzionalità renale.
Nel frattempo, spinti dalla curiosità per un ritrovamento così insolito, avevamo cominciato a controllare le biopsie di pazienti affetti da malattie criptogeniche, cioè malattie alle quali la medicina attuale non sa attribuire un’origine. Il primo passo fu quello di cercare altri casi di granulomatosi criptogeniche conservati negli archivi dell’Università di Modena e in quelli del Royal Free Hospital di Londra e dell’Università di Magonza con cui avevamo stabilito una collaborazione Il risultato della ricerca fu che in tutti i casi che ci fu dato di osservare erano presenti particolati inorganici, e quei particolati non potevano essere di origine biologica, dato che gli elementi che li componevano non appartengono ad alcuna forma di vita. Ne consegue che questi detriti dovevano provenire da una fonte esterna, penetrata con molte probabilità attraverso una delle porte naturali del corpo umano, vale a dire l’apparato respiratorio o l'apparato digerente.
Esiste una preoccupazione crescente riguardo l’eventualità che materiali di derivazione ambientale e micro- e nano-particelle possano danneggiare la salute umana. Da molto tempo è stato riconosciuto come l’inquinamento atmosferico sia uno tra gli agenti principali di patogenicità dell’apparato respiratorio. Ora si pone la questione se corpi estranei micro- e nano-dimensionati possano causare l’insorgere di malattie penetrando nell’organismo attraverso l’apparato digerente. Il progetto europeo QLRT-2002-147 mira a studiare la presenza e il significato di micro- e nano-particelle in varie patologie di origine ignota.
Che cosa sono le nanopatologie
Per "nanopatologie" s'intendono le malattie provocate da micro- e nanoparticelle inorganiche che sono riuscite, per inalazione od ingestione, ad insinuarsi nell’organismo e si sono stabilite in un organo o in un tessuto.
Le particelle sono liberate naturalmente in atmosfera dai vulcani attivi, dagl’incendi, dall’erosione delle rocce, dalla sabbia sollevata dal vento, ecc. In genere, le particelle di queste provenienze sono piuttosto grossolane. Spesso più sottili e normalmente assai più numerose, sono le particelle originate dalle attività umane, soprattutto quelle che prevedono l’impiego di processi ad alta temperatura. Tra questi processi, il funzionamento dei motori a scoppio, dei cementifici, delle fonderie e degl’inceneritori.
I concetti fondamentali da ricordare sono:
1. Qualsiasi sorgente ad alta temperatura provoca la formazione di particolato.
2. Più elevata è la temperatura, minore è la dimensione delle particelle prodotte.
3. Più la particella è piccola, più questa è capace di penetrare nei tessuti.
4. Non esistono meccanismi biologici od artificiali conosciuti capaci di eliminare il particolato una volta che questo sia stato sequestrato da un organo o un tessuto.
Pur non in maniera estensiva, sono già stati eseguiti alcuni controlli sul cibo e sulle materie prime alimentari. Particelle di natura metallica e ceramica sono state individuate in diversi campioni...
Pandoro Motta: Alluminio, Argento
Salatini Tiny Rold Gold (USA): Ferro, Cromo, Nichel (cioè acciaio), Alluminio
Biscotti Offelle Bistefani: Osmio, Ferro, Zinco, Zirconio, Silicio-Titanio
Biscotti Galletti Barilla: Titanio, Ferro, Tungsteno
Macine Barilla: Titanio
Granetti Barilla: Ferro, Cromo
Nastrine Barilla: Ferro
Plum cake allo yogurt Giorietto Biscotti: Ferro. Cromo
Ringo Pavesi: Ferro, Cromo, Silicio, Alluminio, Titanio
Pane carasau (I Granai di Qui Sardegna): Ferro, Cromo
Pane ciabatta Esselunga: Piombo, Bismuto, Alluminio
Pane morbido a fette Barilla: Piombo, Bismuto, Alluminio
Paneangeli Cameo: Alluminio, Silicio
Pane Panem: Ferro, Nichel, Cobalto, Alluminio, Piombo, Bismuto, Manganese
Cornetto Sanson (cialda): Ferro, Cromo e Nichel (cioè acciaio)
Biscotto Marachella Sanson: Silicio, Ferro
Omogeneizzato Manzo Plasmon: Silicio, Alluminio
Omogeneizzato Vitello e Prosciutto Plasmon: Ferro, Solfato di Bario, Stronzio, Ferro-Cromo, Titanio
Cacao in polvere Lindt: Ferro, Cromo, Nichel
Tortellini Fini: Ferro, Cromo
Hamburger McDonald’s: Argento
Mozzarella Granarolo: Ferro, Cromo, NicChewing gum Daygum Microtech Perfetti: Silicio (cioè vetro)
Integratore Formula 1 (pasto sostitutivo) Herbalife: Ferro, Titanio
Integratore Formula 2 Herbalife: Ferro, Cromo
"I metalli elencati sono tutti sotto forma di particelle nano e micro-metriche (nano = dal miliardesimo al decimilionesimo di metro, micro = dal milionesimo al centomillesimo di metro). È fondamentale sapere che le particelle in questione non sono biodegradabili e non sono biocompatibili. Come tali non sono utilizzabili e sono patogeniche. I metalli, una volta ingurgitati, vanno tranquillamente dall’apparato digerente al sangue, dal quale sono portati dappertutto".
Come fonte il sito Nanodiagnotics, che riporta tutti gli esami completi, col dettaglio specifico per ogni prodotto e anche con la lista dei prodotti sicuri, che non contengono nanoparticelle al loro interno, compresi gli omogeneizzati.
PUBBLICO LETTERA DI ANNARITA CHE MI HA SCRITTO DOPO AVER RICEVUTO L'INFO SU QUESTO ARTICOLO PUBBLICATO SUL BLOG.
Buongiorno Didi,
in allegato ti invio il file con l'intervista a cura di Paolo Attivissimo al dr.Montanari così potrai anche tu ascoltare come è stata condotta l'analisi che mette in elenco anche i prodotti Herbalife, di cui sono distributrice peraltro,e così potrai valutare da sola .( se vuoi ascoltare il file mp3 vai al link: http://attivissimo.blogspot.com/2009/09/ritorna-il-caso-del-dottor-montanari.html
Personalmente penso che bisogna come sempre affidarsi al buon senso e a quello che realmente è accaduto.
Nell'elenco che è stato pubblicato sul sito di yoga e salute con così tanta millanteria (perdona la franchezza ma questo argomento gira sul web da almeno due o tre anni e viene ripreso seguendo una prevedibile campagna di diffamazione, vedi per esempio la bufala del latte ribollito) non è specificato come nell'elenco del sito Nanodiagnostic :"campione sostanzialmente pulito", ma viene messo "all'indice"!
Attenti ragazzi, fare radicalizzazioni non fa bene a nessuno, cosa dire allora del latte di mucca che diamo allegramente ai nostri bambini che è pieno di antibiotici,ormoni e pesticidi?(anche quello biologico, in minor quantità ma presenti)
Cosa dire della Nutella che è alla base di processi di cancerogenesi (fonte: convegno "fitoterapia e integrazione alimentare nel malato oncologico" istituto tumori di milano)?
Qualcuno ha avuto il coraggio di visitare qualche allevamento di galline ovaiole?
O riflettere sull'acqua che compriamo al supermercato e di cui stiamo a leggere le etichette sulla pecentuale di nitriti e nitrati senza chiederci da quanto tempo è stata imbottigliata e dove è stata stivata?
Onestamente sono stufa di queste campagne diffamatorie perchè per i più Herbalife è un colosso americano da abbattere perchè dà fastidio a molti,troppi concorrenti soprattutto per la politica che ha sempre perseguito e cioè educare i clienti di tutto il mondo su ogni aspetto del vivere sano.
Herbalife ha istituito tre organismi scientifici: il Comitato Medico Herbalife, il Comitato Scientifico Herbalife e il Medical Affairs Group. Composti da insigni medici, illustri scienziati e affermati esperti di wellness, questi team lavorano al progresso della scienza della nutrizione, garantiscono la qualità dei prodotti Herbalife offrendo
:-) Una Soluzione per ogni esigenza :-)
;-)