La principale azione terapeutica esercitata dal Guaritore proviene da una emissione di biofotoni cerebrali. La trasmissione elettromagnetica cerebrale del Pranoterapeuta stimola per Biorisonanza l'attività cellulare cerebro-organica del paziente nelle stesse frequenze.
L'attività elettromagnetica del DNA - RNA dei neuroni cerebrali delle cellule alterate del paziente viene riattivata dal Pranoterapeuta con un'azione di Biorisonanza trasmessa per induzione.
La rigenerazione cellulare ottenuta si può finalmente documentare grazie al SENSORE KARNAK.
Fino a qualche mese fa si credeva che il cervello fosse solo una massa pensante e che le guarigioni fossero dovute ad un effetto placebo o ad un'azione suggestiva provocata dal Guaritore che trasmetteva "calore" dalle sue mani.
I detrattori asserivano che, quando il Guaritore "non sapeva guarire", era un ciarlatano ed il fluido "non esisteva". Quando l'ammalato guariva era invece quest'ultimo che si suggestionava da solo. Se fosse questo il meccanismo, viene da chiedersi come mai questo procedimento di autosuggestione indotta non funzioni anche quando il curatore è un Medico.
Si confondeva il "PRANA" o "soffio vitale" con "l'alito vitale".
Si ridimensionava il flusso bioradiante emesso dal Guaritore con allusioni fantasione, asserendo l'inesistenza delle facoltà paranormali dell'uomo e l'impossibilità di trasmettere "energie" dal proprio cervello salvo con antenne alte 5 km messe sul capo.
Ora è possibile documentare sia la sensitività che le facoltà pranoterapiche, rilevando l'emissione di elettroni dalle mani del Guaritore già a 10 - 20 cm. di distanza, ed il loro grado di penetrazione, necessario a riattivare la funzionalità cellulare degli organismi ammalati.
Nel sito internet www.karnak2000.com uno dei filmati dimostra come il SENSORE KARNAK sia in grado di captare queste emissioni dalle mani e dal cervello delle persone a distanza. Attraverso un software, appositamente realizzato che comunica con il Sensore, avviene la decodifica degli stimoli energetici ricevuti da 10 - 15 metri di distanza permettendo di accendere e spegnere una lampada. La pseudo Scienza dovrebbe usare più riguardo nel valutare certe deboli energie che hanno un'azione determinante nelle funzionalità vitali dell'essere vivente.
Lettera al direttore della rivista EffediEffe.com 25 aprile 2009
"Stimato direttore, a distanza di diversi giorni, anzi di oltre due settimane dal sisma che ci ha messo in ginocchio, a L’Aquila c’è già qualcuno che ha il modo di riutilizzare internet e scrivere a EFFEDIEFFE. Con tutte le cose che ci sono da fare... non è una cosa scontata, ma il troppo è troppo. In pochi giorni a L’Aquila, sono arrivati tutti... il presidente del consiglio e tutta la pletora di figuranti di destra sinistra e centro... martedì verrà il Santo Padre... e ora... anche il G8.Cosa siamo diventati? Un luogo di pellegrinaggio? So che siamo pittoreschi... lo vedo coi miei occhi... gente vestita di stracci o abiti usati distribuiti dalla caritas, che sguazzano in campi di fortuna allestiti in ex campetti di calcio di periferia o paese... scarpe lorde di fango, occhi spauriti, anziani malati, donne incinte, bambini... ammassati in tende da 12, come animali da stalla, o in palloni ad uso sportivo. Donne anziane che debbono spogliarsi e lavarsi davanti a decine di persone, mamme che debbono fare la fila anche per portare in bagno i bambini, poi bagno... che parola grossa... un lurido cesso di plastica piazzato alla meno peggio... con il serbatoio chimico, puzzolente, malfermo, stretto...
Intanto sui giornali tutto va bene... è tutto ripartito... sembra abbiano riaperto le scuole... gli uffici... ... la verità è che siamo come eravamo dopo tre giorni dal sisma: “in mezzo alla m…!!!”.
Intanto i media dopo i primi giorni di pietismo e lacrimucce stanno spegnendo le luci... la gente sui loro salotti cambia canale, perchè ci sono le finali di qualche “reality”… (ahahahah che cosa è la realtà???). La gente nei discoris da bar dice già: “Cambiamo discorso ti prego... non ci voglio pensare...” ... ebbene lo si faccia... lasciateci in pace se non volete o potete aiutarci... almeno lasciateci in pace... viviamo in una città distrutta... l’intero centro storico è devastato, presidiato dall’esercito e blindato.
Non possiamo tornare neppure a scavare sulle nostre case alla ricerca delle foto dei nostri figli o del nostro gatto di casa... io ho la casa ridotta ad una bottiglia rotta… inagibile... l’ufficio devastato... oltre un decennio di mutui da pagare su immobili da rottamare... una attività in proprio che non beneficerà dei mega appalti che già si stanno approntando a Roma, e qualche poveraccio di dipendente... disperato… spacciato… come me... come noi tutti.
Ma il governo che fa??? Ci rompe i c… invece di mandare container e baracche... che sono brutte; i cialtroni che ci governano... ci fa stare accampati, lontani da telecamere indiscrete e filtrando interviste non allineate... la città già blindata diventa totalmente bloccata ... ora pure il G8… perchè??? Per avere ancora più disagi...??? Per far arrivare anche qualche altro elemento di dissesto??? Non basta quello che ci ha riservato la vita? Il nostro destino non è già abbastanza miserando??? Dobbiamo rassegnarci anche alle più sordide e becere strumentalizzazioni bipartisan???
Sono arrivati a decine... a centinaia di volontari... con le loro telecamerine e fotocamere amatoriali... ridevano quando arrivavano… poi iniziano a parlare con noi... il loro sorriso sparisce… ne ho visti molti piangere... pediatri nelle tende pediatriche... piangere come vitelli, davanti a bambini che svengono ad ogni minima scossa dello sciame sismico che continua inesorabile... ho visto due bambini un bimbo di sei e una bimba di 8, che hanno perso la parola... semplicemente... non parlano più... Ho visto il terrore negli occhi di mio figlio, mentre i suoi giochi e i suoi mobili gli crollavano addosso, mentre le pareti si fratumavano e la polvere invadeva la casa, ho sentito le grida di terrore di mia moglie che nel buio del black out che è arrivato quasi subito non iusciva ad aprire la porta finestra che dà in girdino perchè gli infissi si sono deformati...Mi sono spaccato i piedi camminando scalzo sui vetri della sala... bottiglie di vino, pezzi di mobili, ho dovuto sfondare tutto usando il mobile su cui allora mettevamo i CD... siamo usciti che la terra aveva smesso di tremare... e intorno la gente urlava nelle scale o fuori in strada... mentre l’odore di metano dalle condutture spaccate aveva invaso il quartiere.
Ho visto tutto questo… e ringrazio il Signore, lo ringrazio perchè pur avendo perso tutto, non ho perso nulla... ho con me mia moglie e mio figlio, non ho avuto lutti tra i parenti più stretti... m’è andata di lusso... e la cosa assurda è che non ho perso nè la lucidità, nè il disincanto… nè il coraggio... andremo avanti... siamo vivi... ripartiremo dal niente.... Se mai ci daranno soldi per ricostruire o meglio rabberciare quel che è scomparso per sempre... passeranno per banche, interessi agevolati, bonifici, fatture autorizzate da periti e finanzieri... siamo terremotati... non possiamo chiedere... possiamo solo accettare… o meglio subìre... ma subìre il nostro destino... non essere strumentalizzati in modo indegno... C’è chi di noi ha subito morti strazianti... poche dicono… sul totale delle popolazioni... (che bravi esperti...) poche... perchè solo 300 morti... non sono niente...…ma Cristina.. faceva l’infermiera nell’ospedale che è crollato... era al pronto soccorso... e ora è sotto terapia psichiatrica... non lavora più... è sconvolta... ha visto gente lasciata morire in rianimazione... perchè era troppo malmessa... o anziana... mettevano a questi disgraziati un foglio di carta addosso attaccato col cerotto... e una X rosssa a pennarello... il segno della condanna... c’erano troppi bambini... emorragie... teste spaccate, toraci schiacciati... e ora lei non dorme più... piange... piange sempre... non mangia... non sa più sorridere...
Un mio vicino di casa, si è covinto di essere il prefetto questore... chiama i ministeri... parla da solo... è alloggiato in un campo nello stadio! del rugby... e veste lo stesso vestito doppio petto che indossa un dirigente in ufficio... con scarpe da ginnastica rosse però... da settimane... dice di non poter andare da altre parti o con parenti... perchè come prefetto è sempre reperibile…
Il dottore del terzo piano lavorava al sert... ora lavora in una tenda blu… dorme in macchina da settimane... lavora a turni, gira i campi a somministrare droghe ai tossici mischiati alla gente comune, per tenerli buoni… e somministra psicofarmaci a palate... neppure per lui ci sono posti in container... e ora però arriva il G8.
Non è giusto tutto questo... questo è troppo... scrivo da una roulotte davanti casa... ho collegato un tubo di acqua e un cavo di fortuna, passano attraverso una delle crepe che si sono squarciate sul mio muro di casa... ho collegato internet ricollegando la mia linea dalla chiostrina in strada... ho un bambino che mi ha detto: “papà... quando aggiusti la casa rotta???” Io gli ho risposto... che è troppo rotta… verranno dei signori tra un po’... e ne faranno scempio... hanno già iniziato le demolizioni... ruspe enormi... che spianano tutto... vicoli antichi… ricordi... suoni... mio figlio ha fatto quattro anni... e dice per telefono ai nonni... “nonno... nonno... io abito nella casa di plastica... perchè la casa di mattoni è troppo rotta... domani forse papà torna in casa coi pompieri e mi riprende il cartone dei mostri pelosi...”.
Capite il nostro nuovo mondo surreale??? No... so che non potete e forse non volete... so anche che in fondo è inesorabile... persino giusto... chissà... ma almeno chiedo il rispetto del nostro dolore... e per la p… ... lasciateci in pace... lasciateci dignitosamente abbandonati a decisioni più grandi di noi... soli coi nostri drammi, le nostre paure... i nostri rimpianti... ma almeno ci si lasci la dignità.
Gli aquilani non hanno l’indole dei piagnoni... non siamo un popolo di sciatti questuanti... siamo un popola chiuso, malfidato, ma onesto, coraggioso... saremo ex pecorai transumanti e contadini di pedemonte... ma non siamo gente vile... rivendichiamo il diritto alla verità... alla dignità... porca p…!!!Io direttore le chiedo un favore... venga a L’Aquila anche Lei... venga a vedere... usi la sua redazione perchè non si spenga la luce su questa nostro unico bisogno... non chiedo una raccolta fondi del c… ... non chiedo aiuti per me o per la mia famiglia in roulotte... (ho dovuto pagarla in contanti... usata... settemilatrecento euro e per fortuna che li ho racimolati tra parenti e amici...) chiedo un suo articolo... dopo che avrà visto i nostri sguardi... sentito le nostre voci... se vorrà venire... cercherò di farla stare meglio che si potrà... magari non in tenda... perchè ci sono già gastroenteriti e polmoniti virali... ma la prego... prego la redazione... non dimenticateci... date voce alla nostra prima necessità... la dignità di esseri umani.
Il segreto che l'umanita' ha sempre conosciuto: 9 antidepressivi mentali
Studi recenti sembrano dimostrare che esiste un modo molto efficace e finora poco considerato per sentirsi bene e vivere a lungo. Stephen Post, insegnante di bioetica alla Case Western Reserve University, ha affermato: “Negli ultimi dieci anni circa 500 studi scientifici hanno mostrato gli influssi positivi della generosità sulla nostra salute fisica.”
Ecco in sintesi cosa è stato dimostrato in molte di queste ricerche:
- Chi fa del volontariato già alle scuole superiori possiede una condizione fisica e mentale eccellente nei 50 anni di vita successivi.
- I volontari che operano in 2 o più associazioni hanno il 44% di speranza di vita in più rispetto a un campione di controllo che abbia le stesse caratteristiche di età, genere, stato civile, frequenza di movimento fisico, abitudini come fumo, alcool, ecc.
- Dare genera un senso di libertà interiore e una serenità che migliorano la qualità della vita.
- Dare riduce la depressione e la tendenza al suicidio negli adolescenti.
- Dare migliora l’autostima.
- Dare aiuta a gestire le emozioni disturbanti e riduce lo stress indotto da difficoltà fisiche e psicologiche.
- Dare fornisce un senso alla propria vita e aumenta la coesione sociale, generando un senso di affettività e autostima che migliora la qualità della vita anche a livello globale.
L’università di Berkeley in California ha studiato gli effetti del volontariato sulle persone per lunghi periodi, riscontrando una drastica riduzione della mortalità nelle persone coinvolte nello studio.
Il volontariato è uno dei modi più semplici e immediati per mettere in pratica i risultati di queste ricerche. Ma anche a livello personale si può fare molto, ad esempio, identificando le persone vicino a noi con qualsiasi tipo di problema che saremmo in grado di risolvere.
Una delle azioni più gratificanti in questo senso è aiutare i giovani a crescere. Esistono diverse associazioni di mentoring in Italia, ma anche in questo caso la famiglia e le persone vicine a noi possono essere un obiettivo più alla nostra portata.
Il biologo David Sloan afferma: “Da millenni l’umanità ha sempre saputo che le azioni positive si riflettono in modo benefico sulla vita di chi le compie. Si tratta di un’idea radicata nell’uomo fin dai primordi della sua evoluzione.”
Moltissimi studi confermano che un comportamento generoso e aperto agli altri si riflette sulla salute fisica con effetti paragonabili a quelli di molti antiossidanti, quali il tè verde, gli omega3 e l’acido acetilsalicilico.
Dare qualcosa agli altri migliora la visione che abbiamo di noi stessi, e questo a sua volta modifica profondamente il funzionamento del nostro cervello, degli ormoni e del metabolismo.
Per avere tutti questi effetti positivi non è necessario impegnarsi in azioni straordinarie e fuori dal comune. Basta cercare nelle proprie vicinanze qualcuno che ha bisogno di noi e ritagliarsi uno spazio nella nostra giornata per prendersene cura.
Ovviamente ciò va fatto dopo aver attentamente esaminato le proprie forze, in modo da non impegnarsi in attività che possano produrre ulteriore stress o nascondano pericoli per la nostra integrità mentale o addirittura per la nostra vita.
Saper donare vuol dire anche imparare a considerare con precisione il carattere della gente. A volte le persone in difficoltà possono avere uno stato mentale distruttivo che può contagiare anche noi, minando la nostra salute fisica e mentale e annullando gli effetti benefici del donare.
In definitiva, se vuoi essere in buona salute e vivere una vita appagante ed equilibrata sotto tutti i punti di vista, puoi scegliere di rivolgere la tua attenzione agli altri e iniziare a capire di cosa hanno bisogno.
Se imparerai a donare ciò che hai, il mondo si tramuterà in un’oasi di benevolenza e pace, anche se intorno a te le cose non andranno sempre bene e i mass media continueranno a evidenziare le brutture che ti circondano.
Per vivere a lungo c’è una risposta molto economica ed efficace: donare con generosità, poco alla volta, senza strafare e senza aspettarsi nulla in cambio.
Con i miei saluti più cordiali, Francesca Cillo.
Risorse per approfondire: http://www.EnergyTraining.it
“Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo”
Mi chiamo Nick Vujicic , ho 25 anni e vivo in Australia. Sono nato privo di arti e i dottori non hanno saputo fornire alcuna spiegazione medica per questo “difetto” di nascita. Come immaginerete, questo mi ha portato ad affrontare molti ostacoli e sfide.
”Considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate”…Come si fa a considerare il nostro dolore, le nostre sofferenze e le nostre lotte “una grande gioia”!? I miei genitori, essendo cristiani (e mio padre anche pastore di una chiesa), conoscevano bene questo versetto. Ma la mattina del 4 dicembre 1982 a Melbourne, le ultime parole che venivano in mente ai miei genitori erano: “Gloria a Dio!" Il loro primogenito era nato senza né braccia né gambe! Non c’erano state avvisaglie e neppure il tempo per prepararsi. I dottori erano altrettanto scioccati e non avevano risposte da darci! Ancora oggi non esiste una spiegazione medica di quanto è accaduto e mio fratello e mia sorella sono nati sani come la maggioranza degli altri bambini.
Tutta la chiesa provò una grande tristezza per la mia nascita e i miei genitori ne furono totalmente devastati. Ognuno chiedeva: “Se Dio è un Dio d’amore, perché mai permette una cosa così bruttae oltretutto a credenti consacrati?” Mio padre credeva che non sarei sopravvissuto a lungo, ma le analisi rivelarono che ero un bambino sano, anche se mi mancava qualche arto…
“Romani 8:28 Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio”.
Questo versetto ha parlato al mio cuore e mi ha convinto che non è certo per fortuna, caso o coincidenza che queste cose “brutte” avvengono. Ho trovato una pace completa nel sapere che Dio non lascia che accada nulla nella nostra vita a meno che non ne abbia un buon motivo. Così ho dato tutta la mia vita a Cristo all’età di 15 anni, dopo aver letto il capitolo 9 del vangelo di Giovanni. Gesù parlando dell’uomo nato cieco spiegò che “è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui”.
Io ho creduto sinceramente che Dio mi avrebbe guarito perché potessi essere una grandiosa testimonianza della Sua immensa potenza. In seguito mi è stata data la saggezza di capire che se chiediamo qualcosa in preghiera, ed è nella Sua volontà, avverrà secondo il Suo tempo; se invece non è volontà di Dio che accada, vuol dire che Egli ha in vista per noi qualcosa di meglio.
Ora vedo una rivelazione della Sua Gloria in come mi sta usando, così come sono, in modi che sarebbero impossibili ad altri. Ho 25 anni e ho completato gli studi universitari in Economia e Commercio specializzandomi in Programmazione e Calcoli Finanziari. Sono anche un predicatore e amo viaggiare e condividere la mia storia e la mia testimonianza ovunque se ne presenti l’opportunità. Ho maturato una certa esperienza nel relazionarmi agli studenti e nell’incoraggiarli su argomenti che interessano i giovani di oggi. Sono anche invitato a fare discorsi a uditori di livello manageriale.
Ho una vera passione per l’evangelizzazione dei giovani e mi tengo sempre disponibile per qualsiasi cosa Dio mi voglia far fare: dovunque mi guida, io Lo seguo.
Ho molti sogni nel cassetto che desidero realizzare nella mia vita. Voglio fare quanto è in mio potere per diventare un miglior testimone dell’Amore e della Speranza divini, per diventare un oratore internazionale e per essere usato sia in ambiti cristiani che non cristiani. Vorrei essere finanziariamente autonomo, modificare un’auto per me ed essere intervistato per condividere la mia storia nel noto programma TV “Oprah Winfrey Show”.
Anche scrivere libri è una delle mie ambizioni e spero di concludere il mio primo libro per la fine di quest’anno. Il titolo: “Senza braccia, senza gambe e senza preoccupazioni!”
Credo che se hai il desiderio e la passione di realizzare qualcosa e se è nella volontà di Dio, tu ce la farai, a tempo opportuno. Come esseri umani, noi continuiamo a porre limiti su noi stessi senza ragioni valide e, quel che è peggio, poniamo limiti all’Iddio che può ogni cosa. Lo facciamo piccolo piccolo. La cosa sorprendente riguardo la potenza di Dio è che se vogliamo fare qualcosa per Dio, invece di considerare le nostre capacità dobbiamo concentrarci sulla nostra disponibilità, perché sappiamo che Dio è con noi e non possiamo far nulla senza di Lui. Una volta che ci rendiamo disponibili per l’opera di Dio, è ovvio che possiamo far leva sulle capacità di Dio stesso!
“Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13).
Dio ha uno scopo per la tua vita! E riguardo alle tue preghiere inesaudite, ricorda che Dio è fedele. Cosa dobbiamo fare quando chiediamo ma non riceviamo? Geremia 2:12-14: “«Voi m'invocherete, verrete a pregarmi e io vi esaudirò. Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; io mi lascerò trovare da voi», dice il Signore”.
Fatti coraggio amico, perché la battaglia è del Signore e io ti esorto a combattere per la verità. Poiché è la verità che ti farà libero e la Pace di Dio che sorpassa ogni intelligenza regnerà nel tuo cuore. Il Signore ti benedica mentre Lo cerchi diligentemente e ti conceda la sapienza e la forza che ti servono per il cammino.
Col termine Bollywood, fusione di Hollywood e Bombay, si intende il cinema popolare in lingua hindi e occasionalmente in lingua urdu, con caratteristiche specifiche che lo differenziano sia dal cinema hindi d'autore che dalle altre cinematografie indiane (tamil, malayalam, telugu e bengali), altrettanto ricche di produzione annuale di film e di talenti nei più svariati campi della cinematografia.
Gli inizi
Il cinema arriva in India molto presto, già nel 1896 si svolgono proiezioni di filmati che riprendono un treno in corsa e scene simili. Presto vennero ordinati proiettori e vari tipi di macchinari; nel 1913 viene realizzato il film mitologico Raja Harishchandra di Dhundiraj Govind Phalke. Quello mitologico diventa il genere più popolare del cinema muto, anche se non mancano titoli di genere sociale come Gun Sundari del 1927; il sottofondo musicale era fornito da musicisti presenti nelle sale cinematografiche, la loro presenza suscitava nel pubblico la voglia di accompagnare in qualche modo il ritmo della musica. La diva più nota del cinema hindi in questo periodo è Devika Rani. Già allora si hanno le prime collaborazioni con registi europei, come quella tra Franz Osten, tedesco, e Niranjan Pal.Il primo film sonoro esce nel 1931, diretto da Ardeshir Irani: si intitola Alam Ara di cui sfortunatamente non sono pervenute copie.
Intorno agli anni trenta cominciarono a nascere i primi studios cinematografici, i più importanti furono il New Theatres di Calcutta, Prabhat nella città di Pune e il Bombay Talkies. Due registi di rilievo di questo periodo, Debaki Bose e Pramathesh Chandra Barua lavorano nello studio New Theatres. Per quello che riguarda Bombay Talkies, ebbe una grande importanza per il cinema indiano, qui si formarono attori come Dilip Kumar e Raj Kapoor. Già verso la fine del decennio gli studios cedettero il posto a compagnie di produzione create dagli stessi registi, nascono RK Films di Raj Kapoor e Mehboob Productions del regista Mehboob Khan.
Gli anni d'oro
Il periodo che va dagli anni quaranta agli anni sessanta è indicato da critici e studiosi come l’epoca degli anni d’oro del cinema hindi. Questi sono gli anni delle grandi personalità, dei divi e delle dive che ancora oggi costituiscono un modello per i giovani artisti. Per ciò che riguarda gli attori, tre nomi svettano sugli altri: Dev Anand spesso interprete di noir e polizieschi, Dilip Kumar col suo particolare stile tragico e dai toni sfumati e Raj Kapoor, noto anche come regista e produttore che è considerato una delle più importanti personalità di Bollywood; interprete delle istanze e delle problematiche di una società che subiva una importante transizione, con l’esodo verso le città di grandi masse di contadini. Ha raccontato le ansie e i sogni dell’India di Jawaharlal Nehru, ma anche la disillusione che ne seguì. I film di questo periodo hanno la capacità di tenere insieme il migliore senso melodrammatico del cinema hindi, di cui è esempio Guru Dutt oltre al già citato Raj Kapoor, e le problematiche sociali di un paese che stava affrontando grandi cambiamenti, raccontati magistralmente dal regista Bimal Roy. Al tempo stesso era questo il periodo che ha conosciuto alcune delle più belle voci dell’India come Mohamed Rafi e Lata Mangeshkar; musicisti di livello come Rahul Dev Burman e Naushad, scomparso recentemente. Erano gli anni delle grandi dive (non di rado provenienti da famiglie musulmane), che hanno rappresentato modelli di eleganza, bellezza e anche modernità: Nargis, Waheeda Rehman, Vijayantimala, Nutan, Meena Kumari e molte altre. Erano simbolo di donne intraprendenti, coraggiose e, a volte tragiche eroine romantiche; comunque icone con cui il pubblico trovava una grande identificazione. Questa effervescenza di temi e talenti continua negli anni sessanta dove però si assiste a un graduale distanziamento dalle esigenze del post indipendenza, il pubblico è maggiormente attratto verso film in cui prevale un tono più leggero e allegro, dove rimane l’atmosfera romantica unita a un tratto un po’ anticonvenzionale, di cui fu maggiore interprete Shammi Kapoor. I suoi film erano freschi e spensierati, con trame avventurose e arricchiti da canzoni molto attraenti. Shammi Kapoor con la sua aria un po' da guascone e un po' da cantante di rock and roll, incarnò alla perfezione lo spirito di quegli anni. Nei suoi film era spesso affiancato dall'attrice Sharmila Tagore, con cui realizzò vari successi. Sharmila Tagore lavorò con un altro divo di quegli anni, Rajesh Khanna. Quest'ultimo per circa dodici anni scatenò una vera e propria isteria di massa, specialmente nel pubblico femminile. Era la quintessenza dell’eroe romantico, uno dei film che meglio esprime questo suo ruolo è Amar Prem (amore eterno). L'era si chiude con un lento declino del puro romanticismo e, presto Rajesh Khanna dovette cedere il posto a quella che diventerà l'icona del cinema hindi.
Eroi e ribelli negli anni settanta
Mentre nella società indiana corruzione e disordini politici erano all’ordine del giorno, nel cinema cominciò a farsi notare un nuovo attore che avrebbe incarnato per molto tempo il giovane eroe, proveniente da una classe sociale popolare, in cerca di giustizia contro un potere corrotto e ostile. Nasceva l’icona cinematica di Amitabh Bachchan che catturò l’interesse e l’affetto del pubblico come pochi altri. Era, ancora una volta, l’immagine in cui potersi rispecchiare, l’uomo qualsiasi vittima di ingiustizie. L’immagine di giovane ribelle di Amitabh Bachchan fu rafforzata da film diretti da Yash Chopra, anche se non sono mancate in quel periodo le occasioni di dimostrare la versatilità dell’attore: uno dei film che lo vede interprete insieme all’altra star di quegli anni, Dharmendra, è Chupke Chupke; una commedia esilarante sulle manie di un purista della lingua contrario a influssi stranieri. Amitabh Bachchan lavora anche per registi che seguono una linea più intimista come Hrishikesh Mukherjee, che oltre a Chupke Chupke realizza con Bachchan film delicati come Anand e Milli. Verso la fine del decennio arriva Sholay (Fiamme), il film che lo consegna definitivamente alla storia del cinema. Gradualmente, a partire dalla fine del decennio, i film sono connotati sempre di più da violenza e aggressività. Una parte del pubblico, quello femminile, non è più attratto dall’offerta cinematografica, questo elemento oltre all’introduzione delle videocassette e dei serial televisivi, contribuisce al declino del cinema degli anni ottanta.
Il cinema indiano
Nei decenni passati il cinema raccontava spesso le classi subalterne, negli anni novanta con le trasformazioni economiche e tecnologiche, focalizza la propria attenzione verso le classi medio alte e si dirige in modo particolare a un pubblico giovane. Tornano di importanza i temi familiari, il ruolo delle ragazze e la ridefinizione dell'identità. Le trame dei film raccontano spesso la storia di giovani innamorati, contrastati dalle rispettive famiglie, i doveri di un coniuge etc. Le storie sono ambientate in belle case e in luoghi dove si fa sfoggio della nuova condizione sociale. In questo decennio cresce l’importanza, anche a livello di incassi, degli indiani residenti all’estero, i film cominciano a rispecchiare le esigenze e le aspettative di questo nuovo pubblico. I personaggi di questi film si muovono tra identità tradizionale e confronto con la società occidentale, i modelli proposti sono a volte tradizionali, dato che prevale l’autorità paterna, la famiglia numerosa e le sue esigenze. Il tempio, le cerimonie e le feste tornano ad occupare un posto importante. Questo orientamento continua in parte nell’ultimo decennio del secolo, le nuove star hanno caratteristiche estetiche e attoriali in grado di rappresentare, in modo credibile, l’immagine del giovane benestante, spigliato anche se fedele alla propria cultura. Sono gli anni di Salman Khan, Shah Rukh Khan, Hrithik Roshan e di attrici come Madhuri Dixit, Kajol, Rani Mukherjee e Aishwarya Rai. Le coreografie dei film uniscono elementi della cultura indiana con effetti visivi vicini ai video trasmessi da MTV. Ma sono anche anni di innovazioni tematiche e tecniche, si tentano film storici come Asoka, prodotto e interpretato da Shah Rukh Khan, di Lagaan sul periodo dell’occupazione britannica. Sono gli anni di Mani Ratnam, uno dei registi contemporanei più innovativi che realizza Dil Se, film sulle tematiche del terrorismo; vengono realizzati film tratti da romanzi come nel caso di Parineeta o ancora il recentissimo Rang De Basanti che tratta delle vicende di un gruppo di ragazzi improvvisamente posti di fronte alla prepotenza del potere.
Tratti caratteristici del cinema popolare hindi
Musica
La musica e le canzoni sono da sempre una parte integrante della cultura popolare indiana, non esiste momento di aggregazione, ricorrenza e fase della vita dove non sia presente. Accompagna il lavoro nelle vaste zone rurali e i viaggiatori, durante i lunghi spostamenti in treno. È importante ricordare anche che le due grandi epopee tradizionali dell'India (Mahabarata e Ramayana) da sempre vengono memorizzate e tramandate col canto. Oltre alle forme tradizionali provenienti dalla cultura indù, esiste una vasta produzione musicale nata in ambiente islamico. Sono ad esempio i ghazal, qawwali, i canti sufi e l'importante produzione poetica, in lingua urdu, prevalentemente di contenuto amoroso. Non deve stupire, quindi, l'importanza della musica e delle canzoni nel cinema indiano. Da sempre ne costituiscono un elemento caratteristico e irrinunciabile. Durante i 100 anni di vita di questo cinema sono sorti musicisti di prim'ordine e parolieri acclamati. Un altro aspetto tipico riguarda l'uso di cantanti che prestano la loro voce agli attori in scene di canti e balli. Il primo ad utilizzare cantanti in playback è stato Debaki Bose nel 1934. Anche questa modalità non è mai stata abbandonata e, in realtà, molto pochi sono gli esempi di attori che furono al tempo stesso cantanti. Le canzoni vengono in genere diffuse prima dell'uscita di un film, rappresentano una entrata economica importante per i produttori che, con la vendita di cd e cassette hanno un primo guadagno sui soldi investiti per il film. Inoltre in questo modo si crea un legame di riconoscimento tra il pubblico e il film tale da aumentarne le possibilità di successo.
Danza
Altrettanto forte è la danza, presente nelle sue modalità classiche come il Bharatanatyam del sud e il Kathak originario dello stato dell'Uttar Pradesh, anche se nella maggior parte dei casi si trae ispirazione dai balli popolari e folkoristici delle varie regioni indiane, spesso balli di ambiente rurale. Altra tipologia è rappresentata dalle danze delle cortigiane delle corti islamiche (khota), i cui centri maggiori erano nelle città di Lucknow e Delhi. Queste potevano trarre la loro origine dalla cultura indù, ma venivano tramandate in modo tale da sottrarre alle figure danzati ogni riferimento narrativo alle storie della mitologia. In una cinematografia che non ammette la rappresentazione esplicita della sessualità, le scene ballate sono un elemento per esprimere maggiormente il lato erotico, altre volte possono rappresentare una modalità per conoscere più a fondo l'universo emozionale di un personaggio. A volte, sono semplicemente uno stratagemma per digressioni che rendono la narrazione non lineare, caratteristica che, del resto, è presente anche in opere letterarie di scrittori indiani (basti pensare a un romanzo come Terra Rossa Pioggia Scrosciante di Vikram Chandra).
Scenari esotici
Da qualche decennio si assiste al fenomeno di registi che girano alcune scene in Europa; una delle scenografie di maggiore frequentazione è il paesaggio alpino. Il motivo ha anche a che fare con la voglia di inserire elementi che possano risultare esotici per il pubblico indiano, ma in realtà il motivo principale consiste nella impossibilità di girare scene con quel tipo di paesaggi nello stato del Kashmir, da molto tempo scenario di guerra, dove non è più possibile garantire condizioni di sicurezza. Un altro motivo che ha portato registi indiani a girare scene, quando non interi film all'estero, è la nutrita presenza di comunità indiane che vivono stabilmente in America, Europa o Australia. Rappresentano una porzione importante del pubblico di Bollywood e i registi tentano sempre più spesso di realizzare film con trame e personaggi che siano di interesse per quel tipo di pubblico. Tra i film più amati dagli indiani residenti all'estero possono essere ricordati: Dilwale Dulhania Le Jayenge, Tomorrow May Never Come (Kal Ho Na Ho) e Salaam Namaste ambientati rispettivamente a Londra, New York e Australia. Ultimamente Bollywood è sbarcata anche in Italia, dove le scene dell'ultimo film "Bachna Ae Haseeno”, che in hindi significa “Rimediare agli sbagli”, sono state girate tra Roma, Capri, Venezia, sulla costa Garganica di Mattinata (FG), precisamente presso la Baia dei Faraglioni dove le ultime struggenti scene del film hanno come sfondo i due monoliti garganici, Alberobello e Santa Cesarea Terme nel Salento. Il film è uscito nelle sale di tutto il mondo il 15 agosto2008, riscuotendo un grande successo.
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Ogni Unità Cinofila è composta da un conduttore e dal proprio cane. L'uomo ed il cane devono essere "una cosa sola", un binomio perfetto in cui l'affiatamento nella coppia deve essere assoluto. Questo risultato si può ottenere solo coltivando una grande ed intensa amicizia tra uomo e cane e perseverando nell’addestramento costante.
Dal sito di sonia Alfano http://www.soniaalfano.it/content/lor... La dottoressa Patrizia Gentilini, è stata letteralmente aggredita verbalmente dal presidente della Provincia di Firenze Matteo Renzi (oggi candidato sindaco) dopo che la Gentilini si era permessa di esprimere - da oncologa - il suo parere fortemente contrario agli inceneritori e termovalorizzatori (quelli che i medici di mezza Italia ormai chiamano più correttamente cancrovalorizzatori).
Una lettera aperta (e finora non pubblicata dal primo destinatario) a firma di 50 medici e biologi italiani è stata inviata più di 2 settimane fa a “Repubblica”, ma nonostante le sollecitazioni non è stata pubblicata. I mittenti hanno deciso allora di inviarla a diversi giornali nella speranza di ottenere la visibilità richiesta.La lettera è in difesa della dottoressa Patrizia Gentilini.
Gent.mo Direttore,
nell’edizione di Firenze del suo giornale del 25 febbraio scorso è riportato l’articolo sull’apertura della causa civile per diffamazione intentato dalla dr.ssa Patrizia Gentilini nei confronti del presidente della Provincia di Firenze e candidato a sindaco del capoluogo toscano, Matteo Renzi. Nel corso di una trasmissione televisiva sui problemi dell’incenerimento dei rifiuti e dei possibili effetti sulla salute è emerso tutto il livore di chi, pur di difendere l’attuale gestione del problema, poco si cura del notevole incremento di malattie che potrebbero essere correlate con l’inquinamento ambientale: ci preoccupa, in particolare, il drammatico aumento (del 2% annuo: 20% in 10 anni!) dei tumori infantili (1). La dr.ssa Gentilini ha lavorato nel campo dell’oncologia pubblica per circa trenta anni, a stretto contatto con i malati e i loro familiari, dimostrando una professionalità ed una umanità indiscutibili. In ottemperanza all’art. 5 del Codice Deontologico dell’Ordine dei Medici, cui appartiene e di cui è referente per l’ambiente per l’Ordine di Forlì-Cesena, è da sempre impegnata per la Prevenzione Primaria, che trova nella difesa dell’ambiente il punto cruciale della tutela della salute pubblica. Come oncologa, ha rivolto particolare attenzione all’incremento della patologia neoplastica, anche in ragione del fatto che la letteratura specialistica internazionale ha documentato negli ultimi anni un allarmante incremento di quasi tutte le neoplasie, soprattutto nelle giovani età e nel sesso femminile (1, 2). Esistono dati allarmanti che riguardano non solo l’Italia, ma anche la Francia e l’Inghilterra, che dimostrano l’alta incidenza tumorale nelle aree intensamente industrializzate e in particolare anche in quelle prossime ad inceneritori (3,4). Su problemi tanto delicati, che riguardano la salute pubblica e l’avvenire di tutti i cittadini e dei nostri figli, si deve dimostrare sempre e dovunque la stessa attenzione e la stessa preoccupazione da parte di tutti. Pur riconoscendo che si possano avere pareri differenti sulle soluzioni da adottare, sarebbe opportuno che chiunque rivesta ruoli istituzionali, prima di affrontare simili argomenti, si documentasse e imparasse a discuterne, specie in sedi pubbliche, con educazione, moderazione e senso di responsabilità. Il sig. Renzi, invece, non ha soltanto affrontato problematiche tanto delicate e complesse con incredibile leggerezza, ma si è addirittura permesso di usare toni ingiuriosi e sprezzanti, nei confronti di una seria e stimata oncologa. Il breve elenco bibliografico al termine di questa lettera, è dedicato al sig. Renzi perché possa iniziare a documentarsi: potrà trovare, se lo vorrà, amplissima documentazione scientifica sull’argomento.
I medici e biologi firmatari di questa lettera non si limitano a esprimere piena solidarietà nei confronti della dr.ssa Gentilini, per incoraggiarla a proseguire in un impegno che è anche il loro, ma invitano tutti i colleghi e gli uomini di scienza a ricordare le accorate parole del prof. Tomatis, uno dei maggiori oncologi e ricercatori europei, recentemente scomparso, che a proposito della prassi irresponsabile di bruciare i rifiuti, ha dichiarato pubblicamente: “Le generazioni future non ce lo perdoneranno”.
Caro Direttore tramite il suo giornale rivolgiamo questo invito a riflettere sui preoccupanti problemi dell’ambiente non solo ai suoi lettori, ma soprattutto ai politici ed agli amministratori del nostro territorio sempre piu’ devastato da uno sviluppo vorace e inquinante. Crediamo utile porgere questo appello soprattutto a chi si candida al ruolo di primo cittadino di una grande città, ricordandogli che tra i doveri specifici di un sindaco dovrebbe esserci quello di tutelare la salute dei propri concittadini oltre che di ascoltarli sempre con attenzione e rispetto.
La ringraziamo per lo spazio e l’ascolto che ci ha voluto accordare.
(1) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM
(2) Rapporto Annuale 2008 realizzato da AIRTUM “I Tumori nelle donne” www.registri-tumori.it
(3) « Etude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères » 2008 Secrétariat du Département santé environnement, Institut de veille sanitaire 12 rue du Val d’Osnes 94415 Saint-Maurice Cedex;
(4) “The Health Effects of Waste Incinerators” 4th Report of the British Society for Ecological Medicine Second Edition June 2008
Firenze, 4 Marzo 2009
Romizi Roberto, Presidente ISDE Italia
Pizza Giancarlo, Presidente Ordine dei Medici di Bologna
Miserotti Giuseppe, Presidente Ordine dei Medici dei Medici di Piacenza
Abbate Giuseppina, ISDE, Palermo
Baracca Angelo, Firenze
Bartolini Federico, Medico di Med Generale, Geriatra, Forlì
Bevilacqua Riccardo, Forlì
Bolognini Michelangiolo, Medico Igienista, ISDE Pistoia
Borgo Stefania, Psichiatra, Roma
Burgio Ernesto, Pediatra, Comitato Scientifico ISDE, Palermo
Carpentero Gino, Medicina Democratica, Firenze
Cigala Fulgosi Francesco, Psichiatra, Ferrara
Comella Giuseppe, Oncologia – Ist . Pascale, Napoli
Crosignani Paolo, Medico Epidemiologo Istituto Tumori, Milano
Cristalli Mauro, Biologo Univ. Roma
Degrassi Francesca, Biologa Univ La Sapienza, Roma
Di Giacomo Maria Concetta, Medico Medicina Generale, Padova
Fabbri Muller, Oncologo Ricercatore Columbus U.S.A.
Faggioli Antonio, Libero Docente Igiene Bologna
Filippazzo Maria Gabriella, ISDE, Palermo
Franceschi Paolo, Pneumologo, Savona
Galassi Andrea, Medico Medicina Generale, Forlì
Garetti Gian Luca, Medico Medicina Generale, ISDE Firenze
Generoso Massimo, Pediatra, Presidente ISDE Firenze
Gennaro Valerio, Epidemiologo Istituto Tumori Genova
Ghirga Giovanni, Pediatra, ISDE Civitavecchia
Gotti Stefano, Italia Nostra Forlì
Guerra Manrico, Medico Medicina Generale, ISDE Parma
Laghi Ferdinando, Medicina Interna Castrovillari
Litta Antonella, ISDE Viterbo
Marfella Antonio, Oncologo e Tossicologo, Napoli
Medri Laura, Biologo, Forlì
Migaleddu Vincenzo, Medico Radiologo, Sassari
Milandri Marina, Med di Medicina Generale, Forlì
Mocci Mauro, Medico di Medicina Generale, Roma
Novara Rosanna, Biologo, Torino
Paganini Marco, Neurologo, Firenze
Panizza Celestino, Medico del Lavoro, Brescia
Parisi Felicetta, Pediatra, Napoli
Pedretti Gian Piero, Ostetrico Ginecologo, Forlì
Petronio Maria Grazia, Empoli
Ridolfi Ruggero, Oncologo Endocrinologo, ISDE Forlì
Rivezzi Gaetano, Pediatra, Vice Presidente ISDE, Caserta
Rosetti Danila, Medico Medicina Generale, Forlì
Rosetti Mauro, Veterinario, Forlì
Sibilia Lucio, Psichiatra, ISDE Roma
Silvestrini Rosella, Ricercatore, Milano
Tamino Gianni, Dip. Biologia Università di Padova
Timoncini Giuseppe, Pediatra, Forlì
Tonelli Bruno, Medico Medicina Generale, Forlì
Topino Roberto, Medico del Lavoro,Torino
Valassina Antonio, Ortopedico, Università Gemelli, Roma
Valerio Federico, Chimica Ambientale Istituto Tumori, Genova
Vantaggi Giovanni, Medico Medicina Generale, ISDE Umbria
Vigotti Maria Angela, Dip. di Biologia Università Pisa
Scienza antichissima conosciuta dagli antici Egizi: i sacerdoti nei templi applicavano, tra le altre, questa terapia la cui conoscenza era segreta; famoso il tempio di Heliopolis dedicato a Ra.
Era conosciuta dai Greci antichi, ne scrisse Ermete Trimegisto ma sfortunatamente i suoi studi sono andati persi.
Essi pensavano che tutto avesse origine dai quattro elementi: 'aria, fuoco, acqua, terra' ed erano associati ai quattro umori umani; 'bile (gialla), sangue (rosso), malinconia (bile nera) freddezza d' animo (bianco).
La Medicina Tradizionale cinese prende in considerazioni 5 elementi che rappresentano i cicli vitali, ogni elemento corrisponde ad un organo pieno ed uno cavo e ad uno stato d' animo, ogni elemento ha un colore.
Nell' Ayurveda, antica medicina indiana i colori sono usati per curare e risanare: a seconda del risultato che si vuole raggiungere i medicamenti sono posti in contenitori colorati:
vetro rosso per i rimedi apportatori di energia, verde per i drenanti, blu calmanti.
Nel medioevo venne considerata stregoneria e, forse molti terapeuti, sopratutto donne, condannate, per queste pratiche, al rogo.
Con l' avvento della scienza cartesiana tutte le pratiche che non potevano essere dimostrate furono abbandonate.
Gli studi furono ripresi alla fine dell' ottocento da un medico americano, il dr. Babbit che pubblicò il libro 'Il principio della luce e dei colori' per questi studi ebbe il Nobel.
La luce bianca che noi percepiamo è in realta formata da un insieme di radiazioni colorate che vanno dall' infrarosso all' ultravioletto ambedue invisibili all' occhio umano, mentre percepiamo quelle intermedie.
La luce è un' onda elettromagnetica che è, però, in grado di influenzare il corpo umano anche con le radiazioni invisibili al nostro occhio.
La luce non influenza soltanto gli esseri umani, ma tutta la Natura, piante, animali vivono e vegetano in funzione dell' intensità maggiore o minore della luce, del numero di ore di luce in una giornata; pensiamo ai cicli stagionali, al fototropismo dei vegetali, ai ritmi umani sonno-veglia.
Il buon funzionamento del nostro organismo è legato al ritmo luce-buio: in condizioni di luce
prevale l' ormone 'serotonina' man mano che la luce scema essa lascia il posto alla 'melatonina'
chiamato anche ormone del sonno, utile nella cura del jetlag, influenza la maturazione delle gonadi,
maturazione che è più precoce nelle popolazioni che vivono nei paesi a forte insolazione.
La luce influenza anche il nostro stato d' animo, quando splende il sole siamo di buon umore, pieni di entusiasmo, di voglia di intraprendere; nelle giornate grigie il nostro umore è depresso....
La legge di risonanza:
''una sostanza biologica che riceve un' onda elettromagnetica nel campo della luce con una frequenza proporzionale alla sostanza ricevente, incrementa o diminuisce il suo stato vibrazionale e quindi energetico.''
E' stato dimostrato che le cellule del nostro corpo emettono luce colorata, quindi con una particolare lunghezza d' onda, quando sono ammalate non emettono più luce con la lunghezza d' onda che permette loro di espletare le loro funzioni in modo ottimale: applicando il colore appropriato si ristabilisce l' omeostasi dell' organo interessato.
La cromoterapia può essere effettuata con gli alimenti, con la cromobalneoterapia, con l' irradiazione con lampade colorate, con la cromoauricoloterapia irradiando speciali punti del padiglione auricolare, con il colore delle pareti, dei vestiti, indossando pietre preziose
o assumendo medicinali energizzati da esse secondo l' insegnamento del dr. Battacharia, grande medico indiano che li usava per curare le malattie.
I colori, secondo la teoria di Goethe, vengono distinti in primari e complementari ( secondo la studiosa D.M. Gentile i colori primari esprimono le tre energie primordiali):
primari
- rosso = energia creativa
- azzurro = energia ricettiva
- giallo = energia spirituale
complementari:
- arancione = rosso + giallo (complementare del blu)
- verde = giallo + blu ( complementare del rosso)
- viola = rosso + blu (complementare del giallo)
Come si può desumere accanto al colore stimolante è citato quello antagonista che mitigherà
l' eccesso del colore principale
Es. in caso eccesso di rosso ( passionalità, aggressività) useremo un pò di verde.
dr. Emma Castagnari
''Fitoterapia con le erbe aromatiche e le spezie''
In questi giorni su un settimanale cuneese molto diffuso (20.000 abbonati) abbiamo ottenuto la pubblicazione di varie lettere nella rubrica della posta per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle nuove aberranti proposte di modifica della attuale legge quadro sulla caccia. Il direttore, Ezio Bernardi, si è mostrato a tal punto sensibile alla questione che nel numero dell'altro ieri, 27 marzo, in prima pagina, è uscito con un bel pezzo di un suo giornalista apertamente contrario alla caccia e ai cacciatori. Il gesto è stato molto coraggioso, essendo la provincia cuneese ad alta densità di cacciatori, ed è più che probabile che presto la redazione del giornale si troverà seppellita da decine di lettere di protesta dei tanti che si sentono "offesi". Sarà opportuno che le nostre mail di sostegno e approvazione siano molto ma molto superiori rispetto a quelle dei cacciatori, dimostrando così al direttore che si sta muovendo nella direzione giusta, e che non è solo. Bastano anche solo due righe, ma personali. Più sotto è riportato l'articolo.
Raccomandazioni: scrivete anche poche righe, ma vostre, senza fare copia-incolla di nessuna parte di questa mail; NON mandate la vostra lettera in copia ad AgireOra, mandatela SOLO alla redazione. Grazie.
Ecco l'articolo: Da “La Guida” di venerdì 27 marzo 2009
Un coro di “no” alla caccia indiscriminata di Franco Vaccaro
"Si tratta di una proposta di legge che non è accettabile sotto nessun punto di vista. In questo modo si svende un patrimonio che è di tutta l'umanità per il divertimento di pochi".- è il commento di Ada Gazzola, responsabile della sezione cuneese della Lipu riguardo il disegno di legge sulla caccia, che verrà presto discusso dalla XIII commissione del Senato.
La legge attualmente in vigore, la 157 del 1992, non è una legge sulla caccia, ma di tutela della fauna; la caccia rappresenta l'eccezione - sottolinea Paolo Balocco, responsabile del settore agricoltura della Provincia (a cui fanno capo anche la caccia e la pesca) -. Compete alle Regioni derogare alla legge; potrebbe così essere migliorata; forse non era il caso di un nuovo provvedimento nazionale che stravolge tutto. Il buon senso dovrebbe prevalere anche nella tutela della fauna. La caccia è un'attività in decrescita: in Italia negli ultimi vent'anni i cacciatori sono passati da un milione e 800.000 a 700.000, segno che negli Italiani si sta imponendo una diversa sensibilità nei confronti della fauna selvatica".
"Se venisse approvata, si tratterebbe di una legge anacronistica. La caccia dovrebbe essere regolamentata a livello europeo, se non mondiale, visto che, ad esempio, gli uccelli migratori, che attraversano interi continenti, non sono patrimonio degli Italiani, ma dell'umanità - evidenzia Ada Gazzola -. Non siamo a conoscenza del testo completo, ma è trapelato che nel disegno di legge del senatore Franco Orsi, del Pdl, si parla di estensione del calendario di caccia (compreso il periodo, ora escluso, con presenza di neve al suolo), dell'aumento delle specie tacciabili, dell'estensione oraria della caccia agli uccelli migratori, dell'apertura della caccia lungo le rotte migratorie, della liberalizzazione dei richiami vivi; inoltre scompare la definizione di specie superprotette, si apre la caccia nelle aree protette, viene abolita la disciplina regionale dell'imbalsamazione di tutte le specie. Per non parlare della possibilità per i ragazzi che abbiano compiuto solo 16 anni di avere un 'attestato di tirocinio per poter sparare".
"Si tratta di una vera assurdità - prosegue Gazzola - . Già dal 2006 l'Italia è in procedura d'infrazione presso 1'Ue a causa di alcune deroghe regionali riguardo alla caccia agli uccelli.
Questo vuol dire che se non vengono eliminate queste deroghe, lo Stato italiano verrà condannato a una sanzione pari ad alcune centinaia di migliaia di euro al giorno. Soldi che verranno pagati da tutti i cittadini italiani, non solo dall'irrilevante minoranza costituita dai cacciatori. E poi, sono convinta che solo una minoranza dei cacciatori sia d'accordo con una legge simile, che rischia di eliminare per sempre certe specie di animali, che così non potranno neanche più essere cacciate!".
"Se la legge venisse approvata in questi termini, si tornerebbe indietro di 50 anni - ribadisce ancora la presidente della Lipu cuneese -. A quei tempi la caccia poteva essere in parte giustificata come indispensabile mezzo per integrare, specie in alcune zone della penisola, l'apporto alimentare di una famiglia. Ora questa necessità non esiste più, e anche l'aspetto ludico-sportivo mi pare solo una scusa per poter liberare impunemente l'istinto predatore di alcuni soggetti della razza umana. Quello che non riesco a comprendere è il fatto di come possa una piccola minoranza di soggetti prevaricare sull'interesse di una grande maggioranza. Secondo una recente indagine, l'85% degli Italiani sarebbe contrario a un inasprimento della caccia, mentre i174% sarebbe per l'abolizione totale dell'attività venatoria. Non è pensabile che i ragazzi di 16 anni non possono guidare l'automobile, non possono votare, la loro firma non conta niente e invece potranno tranquillamente imbracciare la doppietta e sparare. Ci sono voluti vent'anni per far smettere di sparare agli uccelli migratori sullo stretto di Messina (e i volontari delle associazioni ambientaliste le hanno letteralmente prese di santa ragione dai cacciatori...) e ora lo si potrà fare impunemente dovunque. Già così gli uccelli subiscono le conseguenze di un ambiente rovinato dall'uomo (basti pensare che la vita media dei comuni passerotti si è dimezzata)... d'ora in poi verranno letteralmente sterminati".
Non è solo la Lega italiana per la protezione degli uccelli a opporsi a questo disegno di legge, e su vari siti internet è tutto un fiorire di iniziative di opposizione all'iniziativa del senatore Orsi: dalla raccolta di firme all'invito di scrivere e spedire per posta una vera lettera (pare che questo vecchio sistema sia molto più efficace delle e-mail, che vengono cestinate appena arrivano), che esprima il fermo ma garbato dissenso. "Sicuramente dietro a questo disegno di legge c'è l'interesse delle fabbriche di armi e delle associazioni di cacciatori di alcune regioni (Lombardia, Veneto, Liguria...) - afferma Gazzola -. Ma i politici che approveranno questo provvedimento non si rendono conto che i cacciatori sono solo 700.000, mentre la maggioranza degli Italiani è contraria alla caccia.