Inceneritore,
Gcr ai giudici:
"Deliberate con coscienza"
L'inceneritore va avanti o si ferma? Meno quattro alla giornata
decisiva. Il 30 novembre il tribunale del riesame si pronuncerà sulla richiesta
di sequestro del cantiere di Ugozzolo avanzata della Procura di Parma. In vista
della data cruciale, il comitato Gestione corretta rifiuti si rivolge ai
giudici. Con un appello. "Questa è una preghiera, una supplica, un'implorazione
rivolta al collegio dei giudici - dice Francesco Barbieri, anima dei no-termo,
lunedì mattina all'hotel Savoy - studiate il caso con grande scienza e
deliberate con coscienza. Facciamo sentir loro, oltre che la fiducia, il calore
della società civile".
Una decisione determinante, ribadiscono i no-termo. "Sarà il coronamento del nostro lavoro o una bastonata?", si domanda Barbieri, ricordando anni di "protesta di altissima qualità dell'associazione, sobria, silenziosa e con la partecipazione nonni e bambini". "Queste persone hanno commesso reati e infrazioni - dice - che se oggi sono solo di carattere burocratico, un giorno si potrebbero ripercuotere sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Queste persone - torna a ripetere - non potranno mai garantire una trasparenza. "
Sul cartellone esposto in conferenza stampa, il disegno di due persone con la maschera antigas davanti al termovalorizzatore fumante. E una serie di scritte in rosso: ricorso al Capo dello Stato, abuso edilizio e d'ufficio, dodici esposti in procura, dodici persone indagate, tariffe impazzite. "Se il 30 novembre verrà negato il sequestro del cantiere - ricapitola il presidente del Gcr Aldo Caffagnini - tutte le irregolarità commesse finiranno nel dimenticatoio. Fermiamoci e chiariamo tutto - è la sua richiesta - andare avanti ora sarebbe uno schiaffo a noi e a tutto il territorio".
Una decisione determinante, ribadiscono i no-termo. "Sarà il coronamento del nostro lavoro o una bastonata?", si domanda Barbieri, ricordando anni di "protesta di altissima qualità dell'associazione, sobria, silenziosa e con la partecipazione nonni e bambini". "Queste persone hanno commesso reati e infrazioni - dice - che se oggi sono solo di carattere burocratico, un giorno si potrebbero ripercuotere sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Queste persone - torna a ripetere - non potranno mai garantire una trasparenza. "
Sul cartellone esposto in conferenza stampa, il disegno di due persone con la maschera antigas davanti al termovalorizzatore fumante. E una serie di scritte in rosso: ricorso al Capo dello Stato, abuso edilizio e d'ufficio, dodici esposti in procura, dodici persone indagate, tariffe impazzite. "Se il 30 novembre verrà negato il sequestro del cantiere - ricapitola il presidente del Gcr Aldo Caffagnini - tutte le irregolarità commesse finiranno nel dimenticatoio. Fermiamoci e chiariamo tutto - è la sua richiesta - andare avanti ora sarebbe uno schiaffo a noi e a tutto il territorio".