domenica 18 aprile 2010

MANIFESTAZIONE NAZIONALE - NO INCENERITORI - 17 APRILE - VIDEO




IL DIAVOLO BRUCIA, DIO RICICLA.








Una pagina nuova. Copiosamente scritta dalle migliaia di cittadini che hanno sfilato festosi per le strade di Parma. La pioggia nulla ha potuto contro l'entusiasmo e la grande voglia di dire qualcosa di importante al Paese intero. I cittadini d'Italia sono contro gli inceneritori, nuovi o vecchi che siano, con trucchi vecchi o magie nuove.
Basta bruciare, basta distruggere materia, dobbiamo cambiare strada, non c'è alternativa.
Oggi Parma è stata invasa come non si vedeva dall'adunata degli Alpini, un serpentone colorato e chiassoso che dall'ex Eridania si è riversato in viale Fratti ed ha occupato barriera Garibaldi inondando poi come un fiume in piena strada Garibaldi, che non riusciva a sostenere la massa.
Cinquemila o forse più, che sono arrivati da Torino, da Genova, da Roma, da Trento, Treviso, Venezia, Pistoia, da tutta l'Emilia Romagna, da Aversa, riuscendo nell'impresa di scoccare un potente spintone all'impalcatura di cartone dell'inceneritore, che oggi rimane debole residuo avamposto di un mondo vinto dal futuro, un mondo ormai passato di un modello di consumo e sviluppo insostenibili.

Consumare e bruciare, consumare e bruciare. Basta!
Lo hanno detto non solo loro, il popolo della salute, ma anche i medici. Patrizia Gentilini, che da oncologa vede tutti i giorni cosa significa un ambiente malato e l'azione di impianti come gli inceneritori, Giuseppe Miserotti, presidente dell'Ordine dei Medici di Piacenza, che invita i colleghi ad esprimersi, a considerare la situazione ambientale e dire la verità anche quando è scomoda.
Lo hanno detto in tanti che la strada non è l'inceneritore. Rossano Ercolini di Capannori, fondatore di Ambientefuturo, Enzo Favoino della Scuola Agraria di Monza, il futuro è il riciclo, il passato è l'inceneritore.
Lo ha detto Paul Connett, che dagli Stati Uniti ha percorso migliaia di chilometri per dire a Parma di svegliarsi dal torpore e di guardare in faccia alla realtà, anche se fa paura. C'è ancora tempo per cambiare e diventare un esempio di saggezza. E Connett è solo, scusate se è poco, un consulente dell'Onu sui rifiuti. Uno ascoltato a San Francisco, ma non a Parma.
Lo ha detto Carla Poli, che da Vedelago, un piccolo centro riciclo in prvincia di Treviso, sta spargendo le sue pillole di saggezza in giro per l'Italia: Prato, Sassari, Caltagirone, Salerno, Avellino, anche il profondo ingestibile Sud trova la speranza del riscatto in semplici prassi di buona gestione dei rifiuti, per portarli a “sparire” perché completamente recuperati a nuova vita.
Parma, con i suoi sordi e ciechi amministratori, non se n'è ancora accorta.
Ci spieghino cosa si brucerà nell'inceneritore quando la raccolta differenziata eliminerà dei rifiuti la carta e la plastica. Ci spieghino se il metallo brucia, se il vetro brucia, se l'alluminio brucia. Chissà cosa vogliono buttare nella bocca vorace dell'inceneritore di Parma.
Oggi la città è stata colorata sotto il cielo grigio e grondante da migliaia di persone, in testa i meravigliosi di Ultimo Teatro hanno dato il carattere festoso e irriverente a tutto l'interminabile serpentone che ha fatto sussultare Parma.

Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti e Risorse






firma qui la petizione online http://www.liberacittadinanza.it/petizioni/nessun-inceneritore-a-parma

L'ALTERNATIVA C'E !!! http://www.gestionecorrettarifiuti.it/no-inceneritore/inceneritori.html





Dott.sa GENTILINI
(Oncologa, Associazione del Medici per l'Ambiente, I.S.D.E. Italia)
• Impatto dell'incenerimento dei rifiuti sulla salute umana



Le affermazioni dell'oncologa Patrizia Gentilini sono gravissime.
Fa riferimento a FALSIFICAZIONI di documenti utilizzati da pubbliche associazioni
per negare gli effetti degli inceneritori sulla salute. Per occultare le nuove fabbriche di tumori.
Credo che sia opportuno che un magistrato proceda di ufficio per accertare la verità. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

"Sono Patrizia Gentilini, un medico, un oncologo, appartengo all’Associazione dei Medici per l’Ambiente e sono qui per spiegare il nostro comunicato stampa del 25 novembre scorso, in occasione del nostro ventennale.

Vogliamo portare alla conoscenza di tutti e
DENUNCIARE il fatto che sono stati MODIFICATI i risultati di studi scientifici
in documenti in uso ad associazioni pubbliche,
per attestare la presunta innocuità degli impianti di incenerimento dei rifiuti.

Ci rifacciamo a un documento: il Quaderno N. 45 di ingegneria ambientale.

Il documento a firma di Umberto Veronesi, Michele Giugliano, Mario Grasso e Vito Foà, è stato ripreso dalla Regione Sicilia e da altre Regioni, quali la Regione Toscana e altre Province in Italia.
L’impatto sanitario è sviluppato a pag. 54/55 a firma di Vito Foà, nel documento
sono presi in esame 4 studi, tutti riportati in maniera non corretta.

• In particolare per lo studio condotto in Inghilterra, di Elliot, in prossimità di 72 inceneritori, è riferito che non è stata trovata alcuna diversità di incidenza e mortalità per cancro nei 7,5 chilometri di raggio circostanti gli impianti di incenerimento e in pratica non si è riscontrata nessuna diminuzione nel rischio mano a mano che ci si allontanava dalla sorgente emissiva.
> Quello scritto nel lavoro originale di Elliot è esattamente il contrario, perché viene riportata, per l’esattezza, una diminuzione statisticamente significativa, mano a mano ci si allontanava dall’impianto di incenerimento, per tutti i cancri: il tumore allo stomaco, al colon retto, al fegato e al polmone, quindi mano a mano che ci si allontanava dagli impianti il rischio diminuiva.
Nella versione italiana è stata aggiunta una negazione in modo da capovolgere il significato del lavoro.

• Un altro esempio è lo studio condotto in prossimità dei due impianti di incenerimento di Coriano a Forlì e anche in questo caso è riportata solo la frase iniziale delle conclusioni, in cui si dice che lo studio non ha messo in evidenza eccessi di mortalità generale e di incidenza per tutti i tumori, è un’interpretazione molto parziale. Vi spiego come stanno le cose: lo studio di Coriano è stato condotto valutando l’esposizione a metalli pesanti, secondo una mappa di ricaduta di questi inquinanti, questa è la mappa che riguarda lo studio di Coriano (vedi video) fatta per valutare le ricadute sulla popolazione in base alle emissioni dei due impianti di incenerimento. I due inceneritori sono questi due continui al centro (vedi video) : 1) per i rifiuti urbani; 2) per rifiuti ospedalieri; è stata considerata l’emissione di metalli pesanti in aria e la loro ricaduta nel territorio. L’area più scura è dove è massima la ricaduta, poi via, via i livelli sfumano, fino a un colore giallo più chiaro preso come livello di riferimento.
E’ stata analizzata la popolazione residente per circa 14 anni, dal 1990 al 2003/2004, e i risultati che ci sono stati sono stati estremamente importanti per quanto riguarda le donne. Nel grafico ho riportato l’andamento della mortalità per cancro nel sesso femminile in funzione dell’esposizione, quindi in funzione dei livelli della mappa precedente.
In pratica questo è l’andamento del rischio di morte in funzione del livello di esposizione (vedi video), questo è l’andamento della mortalità per tutti i tipi di tumore nel loro complesso nel sesso femminile, che arriva fino a un aumento del 54%, questo l’andamento della mortalità per cancro alla mammella, al colon retto, per cancro allo stomaco, vedete che c’è una coerenza innegabile tra aumento del rischio e aumento del livello di esposizione, questo risultato certamente molto importante viene sottaciuto nel paragrafo che riguarda l’impatto sanitario dell’incenerimento, in modo da sottostimare questo rischio che è di fatto assolutamente di rilievo.


Cosa vogliamo dire con il nostro documento e con il nostro comunicato stampa?
Abbiamo voluto ricordare la nascita delll’Associazione dei Medici per l’Ambiente, che la nostra associazione ha come finalità di fornire strumenti di conoscenza al servizio di tutti i cittadini e di essere coerenti in questo, seguendo il nostro grande maestro, purtroppo scomparso: Lorenzo Tomatis che ci ha insegnato che medicina e scienza devono essere al servizio dell’uomo, della salute e non degli interessi economici.
Abbiamo voluto ricordare che non è la prima volta che l’uso pure artefatto, strumentale degli studi scientifici è servito e ha costituito l’alibi per non adottare delle misure di protezione della salute pubblica, con un carico di sofferenze, di morti, malattia che si poteva evitare.
Noi non vogliamo che questo si ripeta anche con l’incenerimento dei rifiuti che è una pratica assolutamente da bandire, dobbiamo riciclare, recuperare la materia e non bruciarla.

Vorrei ricordare che la nostra associazione è indipendente, non è necessario essere medici, tutti possono iscriversi, potete andare sul nostro sito, tutti possono associarsi, non godiamo di finanziamenti da parte di terzi, ci autososteniamo. Nell’ambito del tema della gestione dei rifiuti, vorrei ricordare un nostro libro come strumento di conoscenza per le amministrazioni, per i cittadini, le associazioni. Nessuno di noi ha diritti, quindi non è una promozione commerciale.
Come associazione siamo interessati a una variegata presenza di problemi come per esempio: telefonini, Ogm, pesticidi, inquinamento dell’aria. Problemi cruciali per la salute di tutti, siamo convinti che solo con la conoscenza, con la partecipazione e con l’impegno di tutti, si riuscirà a trovare soluzioni per la tutela della salute, della vita e del futuro di tutti noi."

Patrizia Gentilini (fonte • blogbeppegrillo.it)

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