sabato 6 settembre 2008

I FORMAGGI...QUESTI SCONOSCIUTI !

Un imprenditore siciliano "riciclava" scarti di produzione . Tornavano sugli scaffali sotto forma di altri prodotti caseari.

Le indagini - ancora aperte - iniziano due anni fa.

A novembre del 2006 gli uomini della Guardia di Finanza di Cremona fermano un tir a Castelleone: dal cassone esce un odore nauseabondo. C'è del formaggio semilavorato, in evidente stato di putrefazione. Il carico è partito dalla Tradel di Casalbuttano ed è diretto alla Megal di Vicolungo (Novara).Le due aziende sono di Domenico Russo, 46 anni, originario di Partinico e residente a Oleggio.E' lui l'uomo chiave attorno al quale ruota l'inchiesta. Dalle intercettazioni riportate dal quotidiano "La Repubblica", emerge la totale assenza di scrupoli da parte degli indagati:


"La merce che stiamo lavorando, come tu sai, è totalmente scaduta... ", dice Luciano Bosio, il responsabile dello stabilimento della Tradel, al suo capo (Domenico Russo). Che gli risponde: "Saranno c...i suoi... " (delle aziende fornitrici, in questo caso Brescialat e Centrale del Latte di Firenze, ndr). Il formaggio comprato e messo in lavorazione è definito - senza mezzi termini - "merda". Ma non importa, "... perché se la merce ha dei difetti. .. io poi aggiusto, pulisco, metto a posto... questo rimane un discorso fra me e te... " (Russo a un imprenditore campano, si tratta la vendita di sottilette "scadute un anno e mezzo prima").


Nella perquisizione scattata ad opera della Guardia di Finanza, gli stessi militari non hanno creduto ai propri occhi. Erano stoccati formaggi ormai decomposti, mischiati ad escrementi di topo e materiali ferrosi.Nel magazzino di Casalbuttano c'erano pezzi scaduti nel 1980, formaggi avariati, interi stock di prodotti caseari comprati a basso costo dopo black out in altre aziende. Le adulterazioni denunciate sono infatti gravissime: si tratta di recupero di formaggi marci, ammuffiti, destinati allo smaltimento e invece reintrodotti nella catena alimentare e nel circuito commerciali sia in Italia che all'estero. "Tutto ciò - commenta Altroconsumo - a pochi chilometri dalla sede dell'Authority europea per la Sicurezza alimentare - EFSA, con sede a Parma. E con l'assegnazione dell'Expo del 2015 a Milano, dedicato alla cultura e alla sicurezza alimentare". Altroconsumo si costituira' immediatamente parte civile nei procedimenti penali aperti nei confronti dei responsabili delle adulterazioni.

http://www.worldmagazine.it/news-2379.html


Formaggi scaduti e avariati, con muffa e cacca di topo e vermi venivano fusi con l’ intero imballo di plastica o cartone per poi essere ricolati e rivenduti sotto forma di formaggio fuso o come formaggio da grattare.Da sempre i Formaggi Fusi, sono lo scarto di produzione , vengono fusi a caldo e addizionati di vari elementi tra cui, latte, panna siero, additivi vari come i polifosfati .Si comprano sotto forma di formaggini , fettine.Le ditte coinvolte acquistavano i formaggi scaduti da ditte del calibro di Kraft Galbani e Granarolo e un ‘altro centinaio di cui a oggi non si conoscono i nomi …Le stesse ditte ricompravano i formaggi “ rigenerati“ sotto forma di preparazione industriale e ci facevano poi sottilette, formaggio da grattare , i ripieni dei tortellini e immaginate quante altre preparazioni.


La complicità dell’ Asl di pertinenza che doveva effettuare i controlli è dimostrata.


Il ministero , tramite la voce dell' on. Francesca Martini, ci rassicurava sul fatto che alimentarsi con siffatti prodotti non nuoce alla salute. ( agi.it )
Chissà se se lo mangiano i ministri il formaggino spalmabile , come fanno i nostri malati negli ospedali.
Giusta pena per chi ha contribuito a questo scempio sarebbe che si mangiassero loro tutte le scorte della loro prelibata produzione !!


Moderate l' utilizzo di formaggi e selezionateli con cura !!





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