venerdì 27 giugno 2008

DELFINOTERAPIA



Oltre ai vissuti legati alla mitologia e al fantastico dell’uomo, alcuni dati biologici possono essere utili per capire in che modo si sviluppano le interazioni tra esseri umani e delfini. Già le origini di questi animali acquatici sono molto particolari. Sappiamo che la vita che si è sviluppata sulla terra ha avuto origine negli oceani. I delfini, però, come gli altri cetacei, hanno avuto un’ evoluzione particolare: dopo essere diventati mammiferi terrestri, circa 50 milioni di anni fa hanno scelto di ritornare al mare, riadattandosi alla vita acquatica. Il fatto di essere mammiferi è quindi un dato di base che li avvicina all’uomo più di ogni altra creatura acquatica. Il cervello del delfino è tra i più simili a quello dell’uomo per peso, sviluppo della corteccia e connessioni tra i due emisferi.
Purtroppo in Italia non è semplice entrare in contatto con questi fantastici animali.
Le nostre strutture (Acquario di Genova, Delfinario di Rimini e Riserva naturale dell’Isola di Caprera) sono attrezzate solo per spettacoli ed osservazioni guidate non partecipanti.
Infatti, nel nostro Paese non è praticata la Delfinoterapia, tecnica particolare di Pet-Therapy che richiede la partecipazione dei delfini, animali imprevedibili, sensibili e, anche perché mammiferi, che riescono a “comunicare” come pochi altri con l’uomo…
I delfini sono abilissimi a "cogliere" i diversi atteggiamenti dei ragazzi problematici, a captare le loro emozioni, gli stati d'animo, hanno una sensibilità estrema e una dolcezza rara, a condizione che si sentano liberi di fare quello che gli suggerisce l'istinto e che non gli s’imponga nulla con la forza.
L’intelligenza, infine, li avvicina all’uomo più della maggior parte delle specie animali.
E’ sorprendente osservare un delfino che comunica con l’uomo.
Luis Herman, psicologo americano, è riuscito ad insegnare ad alcuni delfini un linguaggio fatto di gesti e suoni. I delfini hanno appreso oltre 50 “parole”, indicanti sia oggetti, sia azioni. E si sono dimostrati anche in grado di comprendere la struttura della frase : ad esempio, sebbene le parole usate siano le stesse, capiscono la differenza tra “metti la tavola sopra il cerchio” e “metti il cerchio sopra la tavola” e si comportano di conseguenza.
E’ questa intelligenza che permette loro di analizzare e coordinare le informazioni ricevute dall’ambiente e di elaborare strategie di risposta adeguate anche in situazioni non comuni, come quella dell’incontro con l’uomo.
Questa capacità dei delfini di interpretare dati nuovi e di agire di conseguenza, può spiegare l’impressione che essi capiscano l’umore delle persone con cui entrano in rapporto. Chi si è immerso con loro, li descrive capaci di stare “sulla stessa lunghezza d’onda”: timidi e distanti con chi ha timore, giocosi con chi è più attivo, tranquilli con chi è rilassato.
La delfinoterapia è una tecnica efficace nel trattamento di gravi disagi psichici (autismo, sindrome di down, anoressia, attacchi di panico) grazie ad un insieme di fattori come l’immersione nell’acqua, il contatto fisico e lo scambio giocoso con gli animali.
L’immersione nell’acqua è di per sé‚ una esperienza particolare, per il legame concreto e simbolico che ha con le origini stesse della vita. Inoltre l’acqua salata aiuta a sciogliere alcune rigidezze corporee che spesso corrispondono a blocchi emotivi, fornisce un sostegno che facilita l’equilibrio, la fluidità del movimento e le sensazioni di rilassamento che ne derivano, il flusso dell’acqua, infine, offre una stimolazione tattile che migliora la percezione del proprio corpo.
La presenza dei delfini sembra moltiplicare gli effetti positivi del contatto con l’acqua. Tutte le testimonianze raccolte indicano che l’incontro con queste creature è un’esperienza eccezionale, profondamente coinvolgente a livello psichico.
Con il suo aspetto “sorridente”, i suoi movimenti fluidi, il suo istintivo rispetto per lo spazio interpersonale (che fa sì che non si avvicini mai troppo a chi mostra timore) il delfino viene costantemente percepito amichevole e meno minaccioso o giudicante degli esseri umani. Nello stesso tempo offre gratificanti opportunità di scambio, basate sul gioco e sul contatto fisico, che portano la comunicazione a un livello accettabile anche per le persone più chiuse in se stesse. Il gioco con un delfino, inoltre, non è mai monotono o ripetitivo, la grande intelligenza di questi animali li rende capaci di inventare “trucchi” sempre nuovi e, a quanto pare, adeguati alle circostanze, tanto da riuscire a volte a spezzare anche le stereotipie di persone, come quelle autistiche, che sembrano imprigionate in una gabbia di comportamenti ripetitivi.
In diverse occasioni si è verificato che le donne in stato di gravidanza sembrano attrarre particolarmente l’attenzione dei delfini, che esaminano ripetutamente il loro addome con gli ultrasuoni. Per quanto concerne la vita sociale dei delfini essa è improntata ad una grande solidarietà che a volte viene trasferita anche all’uomo. Quando un delfino è ammalato o ferito non viene abbandonato. Al contrario, gli altri lo guidano e lo sostengono.
I delfini, come altri animali, ci offrono molto. Deve essere quindi nostro impegno ricambiarli sforzandoci di garantire loro le migliori condizioni di vita.


http://www.ciaopet.com/risorseSottoSezioneH.asp?IDSottoSezione=294


http://labs.unicatt.it/studenti/margani/la_delfinoterapia.htm

Nessun commento: