Nuova scoperta sulla relazione tra consumo di carne e aterosclerosi.
[ Tratto
da: http://www.scienzavegetariana.it/news_dett.php?id=1367
]
Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Cleveland Clinic's Heart
and Vascular Institute ha sottoposto a indagini cardiologiche un gruppo di 2595
pazienti, suddivisi in tre gruppi (onnivori, latto-ovo-vegetariani e vegani), e
ne ha valutato i livelli di carnitina, di TMAO (trimethylamine-N-oxide) e il
rischio cardiovascolare.
Lo studio ha evidenziato come nei soggetti che
presentano più elevati livelli di TMAO, livelli plasmatici più elevati di
carnitina risultino associati con un maggior rischio di cardiopatia, infarto,
ictus cerebrale e morte.
La carnitina è una sostanza che si trova nel
muscolo e interviene nell'utilizzo dell'energia da parte del muscolo stesso.
Oltre ad essere presente nelle carni (=muscolo animale) è ampiamente utilizzata
dagli sportivi come integratore e viene persino aggiunta ad alcune bevande
“energizzanti”.
La TMAO è un prodotto che deriva dalla trasformazione
della carnitina stessa ad opera dei batteri intestinali, e che potrebbe favorire
l'aterosclerosi, cioè la comparsa di ispessimento e indurimento delle arterie. I
livelli di TMAO sono quindi determinati dal tipo di flora batterica
intestinale.
La flora intestinale degli onnivori, che assumono le
maggiori quantità di carnitina, produce anche più elevate quantità di TMAO, e
questa combinazione potrebbe essere responsabile per loro un maggior rischio
cardiovascolare. Per contro, la produzione di TMAO da parte della flora
batterica intestinale dei vegetariani (latto-ovo e vegani) risulta essere molto
più bassa.
La carnitina è infatti virtualmente assente nelle diete
vegetariane (sia latto-ovo che vegane), e i vegetariani che non utilizzino fonti
artificiali di carnitina di fatto non la assumono con la dieta, cosicché essa
non arriva all'intestino producendo metaboliti dannosi. L'organismo umano è in
grado di produrre da solo la carnitina che gli serve, nella quantità adeguata, a
partire anche da fonti vegetali, quindi essa non è una sostanza essenziale
nell'alimentazione. Questo studio ha mostrato che non solo non è necessaria, ma
anzi, maggiori sono le quantità assunte, maggiore è il rischio
cardiovascolare.
Ecco quindi che, oltre al legame ormai ben accertato tra
grassi animali (cioè grassi saturi e colesterolo) e malattie cardiovascolari,
emerge la possibilità che altri composti contenuti nelle carni, come la
carnitina e i suoi prodotti di trasformazione, aumentino il rischio di malattie
legate all'aterosclerosi in chi mangia carne. Questo può contribuire a spiegare
i ben dimostrati benefici cardiovascolari delle diete che escludono la carne,
cioè le diete vegetariane.
Fonte:
Koeth RA, Wang Z, Levison BS, et al.
Intestinal microbiota metabolism of L-carnitine, a nutrient in red meat,
promotes atherosclerosis. Nat Med. Published online April 7, 2013.
http://www.nature.com/nm/journal/vaop/ncurrent/full/nm.3145.html
martedì 16 aprile 2013
domenica 17 marzo 2013
AUGIAS - FABBRO - PERSONALITA' ED ENNEAGRAMMA
L'enneagramma, la figura geometrica che in antichità fu strumento di
conoscenza della psicologia umana, diffusa in Occidente da G. I. Gurdjieff e in
seguito studiata da Oscar Ichazo e Claudio Naranjo, viene illustrato con un
approccio originale, attraverso lo studio del carattere di alcuni protagonisti
di film, che diventano istanze esemplari degli enneatipi e dei loro
sottotipi.
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lunedì 11 marzo 2013
VOYAGER - ANTICHI CARRI VOLANTI IN INDIA ?
Il 24 Giugno 1947 il pilota civile americano Kenneth Arnold, sorvolando il monte Rainier, nello Stato di Washington, avvistò nove brillanti oggetti volanti non identificati di forma discoidale: iniziò allora ufficialmente l'"era dei dischi volanti".
Per la verità, una serie di fatti portano a pensare che l'uomo, alzando lo sguardo verso il cielo, avesse avuto modo di vederlo solcato da bizzarri veicoli già da diversi millenni.
Gli antichi documenti indiani in sanscrito, riferiscono di creature-divinità provenienti da altre parti dell'Universo su carri volanti conosciuti con il nome di "Vimana"
Su un testo, il "Mahabharata", possiamo poi leggere: "Scorgemmo nel cielo una cosa che sembrava una nube luminosa, come delle fiamme di un fuoco ardente. Da questa massa emerse un enorme Vimana scuro che lanciò dei proiettili fiammeggianti. Si avvicinò al suolo a velocità incredibile, lanciando delle ruote di fuoco."
Ed ancora, sempre in uno dei libri del "Mahabharata" (precisamente il "Vanaparvan"), nella parte in cui si riferisce della guerra tra Arjuna e gli "asura" (demoni), troviamo scritto: "Arjuna salì nei cieli per ottenere le armi divine dagli esseri celesti ed imparare ad usarle. Durante la sua permanenza, Indra, Signore dei Cieli, ordinò ad Arjuna di distruggere l'esercito degli asura (...) Indra, Signore dei Cieli, prestò ad Arjuna il proprio carro volante, pilotato dal suo abile assistente Malati. Il velivolo poteva anche viaggiare sott'acqua."
In aggiunta, il "Varnaparvan" riferisce di un viaggio dello stesso Arjuna nei cieli con la sua macchina volante e della scoperta da parte di quest'ultimo di una città situata nello spazio e ruotante intorno al proprio asse denominata "Hiranyapura" (a questo proposito è di estremo interesse ricordare la presenza nel "Rig Veda" di più città volanti difese da falchi ed aquile di bronzo). Nel "Samaranga Sutradhara" si specificano addirittura alcuni dettagli tecnici degli aereomobili "Vimana": "Forte e durevole deve essere il corpo, come un grande uccello volante, di materiale leggero"
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sabato 2 marzo 2013
I VEGETARIANI HANNO UN CERVELLO PIU' EMPATICO - RAI 1 1/3/2013
L'articolo
s'intitola "I vegetariani sono più empatici degli onnivori" e si riferisce a uno
studio neurologico, condotto dal Dottor Massimo Filippi al San Raffaele di
Milano, in collaborazione con le Università di Ginevra e Maastricht.
L'esperimento avrebbe dimostrato che i carnivori sono meno empatici rispetto ai
vegetariani, perché alcune aree del cervello sono attivate in maniera
differente. Sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale, venti
onnivori, diciannove vegetariani e ventuno vegani, ai quali sono state mostrate
immagini di esseri animali e umani sofferenti.
I ricercatori avrebbero rilevato che "rispetto a soggetti onnivori, i vegetariani e i vegani presentano una maggiore attivazione di aree del lobo frontale del cervello associate allo sviluppo e alla percezione di sentimenti empatici." Non solo. La ricerca avrebbe anche rivelato che "i vegetariani presentano una maggiore attivazione del cingolo anteriore (cioè, hanno una maggiore attenzione verso gli stimoli e un maggior controllo delle emozioni), mentre i vegani attivano maggiormente il giro frontale inferiore, (l'area cerebrale che inibisce le stimolazioni cognitive ed emotive ma anche la condivisione delle emozioni).
I ricercatori avrebbero rilevato che "rispetto a soggetti onnivori, i vegetariani e i vegani presentano una maggiore attivazione di aree del lobo frontale del cervello associate allo sviluppo e alla percezione di sentimenti empatici." Non solo. La ricerca avrebbe anche rivelato che "i vegetariani presentano una maggiore attivazione del cingolo anteriore (cioè, hanno una maggiore attenzione verso gli stimoli e un maggior controllo delle emozioni), mentre i vegani attivano maggiormente il giro frontale inferiore, (l'area cerebrale che inibisce le stimolazioni cognitive ed emotive ma anche la condivisione delle emozioni).
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